La Corte Suprema del Popolo stila nuove norme sulla tutela dell’ambiente come parte integrante del progetto dell’ammodernamento rurale
La nuova amministrazione nazionale per la vitalità rurale, la quale affianca l’Ufficio del gruppo direttivo del Consiglio di Stato per la riduzione della povertà, ha celebrato la “completa vittoria” nell’eliminazione della povertà in Cina, segnando la transizione, da parte del governo, ad un progetto di più ampio respiro incentrato sulla promozione globale della vitalità rurale. Difatti, giovedì 25 febbraio si è tenuto un grande raduno a Pechino per celebrare i risultati raggiunti dal modello cinese nella riduzione delle disparità sociali e Xi Jinping ha tenuto un discorso presso la Grande Sala del Popolo al fine di celebrare i risultati ottenuti nella lotta contro l’eliminazione della povertà nazionale e per onorare tutti coloro che si sono impegnati in questa causa.
Come riporta Xinhua, i dati ufficiali mostrano che gli ultimi 98,99 milioni di residenti rurali afflitti dalla povertà sono stati tutti risollevati dal loro stato precario durante gli ultimi otto anni, soprattutto grazie agli sforzi compiuti per promuovere la vitalità rurale nei villaggi e per accelerare la modernizzazione dell’agricoltura nelle campagne. Di conseguenza, come suggerisce il “Documento centrale n.1”, che presenta le linee guida da rispettare nelle operazioni rurali da oggi fino al 2035, gli sforzi adesso saranno tutti concentrati sul miglioramento del settore agricolo nonché sull’ottimizzazione della sicurezza alimentare.
Ma soprattutto, questo documento suggerisce che la Cina stia rivestendo ruoli sempre più proattivi negli sforzi globali finalizzati alla concretizzazione dell’obiettivo della “crescita comune dell’umanità”, dove il sogno cinese della modernizzazione nazionale si armonizza con il sostegno, da parte di Pechino, della costruzione di un futuro luminoso anche negli altri Paesi in via di sviluppo. Infatti, la Cina sta mettendo in atto ciò che aveva promesso durante il vertice del G20 di Riyadh del 21 novembre, quando Xi affermò che la nazione doveva radunare le forze ed aiutare gli altri Stati in via di sviluppo soprattutto in un momento critico come quello attuale, affinché anche gli altri Paesi potessero essere alleviati dalle difficoltà causate dalla pandemia.
Sulla stessa prospettiva, la Cina ha in mente di mettere in campo nuove normative che possano ottimizzare ulteriormente le istituzioni che si occupano dell’ammodernamento nazionale nonché della protezione ambientale interna. Riguardo a ciò, la Corte Suprema del Popolo ha pubblicato una bozza delle linee guida, la cui versione ufficiale entrerà in vigore a partire dal 1º marzo, che richiede ai tribunali popolari di fornire servizi giudiziari efficaci per la conservazione ecologica e lo sviluppo verde nel bacino del fiume Yangtze. Nello specifico, la Corte Suprema del Popolo desidera un maggiore sforzo giudiziario al fine di rafforzare la protezione ambientale, affinché la biodiversità possa essere tutelata in tutta la sua complessità.
A questo proposito, come ha affermato Wang Fengchun, funzionario del Comitato per la protezione ambientale e la conservazione delle risorse dell’ANP (Assemblea Nazionale del Popolo), questa è una legislazione tesa a proteggere il sistema naturale e i bacini fluviali del Paese, e sono previste pene severe per chi compromette la stabilità ambientale. Più nello specifico, Ma Yi, capo dell’Ufficio per la gestione delle questioni relative al fiume Yangtze presso il Ministero dell’agricoltura e degli affari rurali, ha affermato che i dipartimenti del governo locale dovranno imporre norme quali il divieto di pesca e dello sfruttamento del suolo e delle risorse, affinché il fiume Yangtze possa essere protetto in maniera efficace in linea con il progetto di ripristino ecologico delle acque e dei fiumi.
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