Gli spettacoli e le opere tradizionali di cultura cinese per il Gala di Capodanno alimentano il patriottismo e scavalcano i confini nazionali
Milioni di spettatori di tutto il mondo hanno partecipato “in remoto” al magnifico Gala dello Henan per la Festa di Primavera, prodotto da China Media Group e trasmesso in streaming a livello globale in 170 Paesi e regioni, tanto che si conta un record di 1,27 miliardi di spettatori. L’edizione 2021 del Gala, che ha incluso un’immensa varietà di spettacoli, di rappresentazioni sceniche, di orchestre sinfoniche, di balli e coreografie, ha letteralmente conquistato tutto il mondo e reso particolarmente fieri i cinesi d’oltremare.
Xiaopei He Gelb, capo del Gruppo Artistico di Huaxing con sede a San Francisco, ha riferito a Xinhua che il Gala «è riuscito ad infrangere i limiti del tempo e dello spazio», nonché a valicare i confini nazionali per via della stessa capacità da parte dell’evento culturale di riunire comunità diverse attraverso la diffusione planetaria di un’atmosfera gioiosa e di una magnifica esperienza visiva. Oltre agli eccezionali ballerini, acrobati e cantanti, sul palco è apparsa anche la statua della testa di Buddha da poco ritornata alla Cina, poiché prelevata dalle sue grotte di Tianlongshan circa un secolo fa in Giappone. L’apparizione del Buddha, all’interno di questo contesto, ha chiaramente contribuito a inorgoglire il popolo, vivificando l’inestimabile importanza dell’eredità culturale cinese.
Sempre sull’onda del patriottismo nazionale e della celebrazione della cultura millenaria del Paese di Mezzo, il classico spettacolo della danza del “Banchetto notturno presso il palazzo della dinastia Tang” è diventato a dir poco virale su Internet e sulle varie piattaforme, tanto che è stato classificato al primo posto tra tutti gli spettacoli visibili su Sina Weibo. A detta delle autorità di Pechino, in un momento del genere, le riproduzioni delle opere tradizionali cinesi sono essenziali nel rafforzare il senso di orgoglio nazionale, dal momento in cui i programmi autoctoni come questi alimentano il grande progetto della “rinascita culturale” della Cina e riuniscono i cinesi all’estero e i popoli stranieri sotto lo stendardo dell’arte e della cultura cinesi.
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