Il capodanno lunare è una festività fondamentale per i cinesi, perché dopo un anno di lavoro ci si può riunire con la famiglia. Le prospettive per il 2021
«Questi giorni non sono stati affatto semplici, oggi siamo giunti finalmente ad una conclusione: non si torna a casa. Eravamo pronti per tornare in macchina, ma loro non sarebbero stati tranquilli». Yan Cai, che vive a Hohhot, nella regione autonoma della Mongolia Interna, domenica scorsa, di mattina presto, ha ricevuto una telefonata da suo padre, dalla sua città natale nella provincia dello Shandong. «Se non posso tornare per la Festa di Primavera, non potrò vedere i miei genitori almeno fino al primo maggio». Yan Cai è dello Shandong e ha sempre attribuito grande importanza al Capodanno cinese, al culto degli antenati e ad altre cerimonie. Nel 2021 sarà il terzo anniversario della morte della nonna. All’inizio avevano in programma una riunione di famiglia per portare offerte alla nonna defunta, ma ora sembra che non sarà possibile. «Fa così freddo quest’anno nella Mongolia Interna e in più devo preparare da solo il cenone di Capodanno. Questa potrebbe essere la Festa di Primavera più fredda per me negli ultimi anni», afferma.
Manca solo un mese alla Festa di Primavera del 2021, ma la nuova polmonite da coronavirus ha indotto molti cinesi a non sapere come e se tornare a casa. Alcune persone hanno cambiato i loro piani, altre stanno ancora aspettando. «In ogni caso, noi cinesi non vediamo l’ora che arrivi la Festa di Primavera. A causa dell’epidemia quest’anno, potrei non avere la possibilità di tornare dalla mia famiglia, a cui sono molto legato». Verso la fine dell’anno, Lin Yujie, un connazionale di Taiwan che vive e lavora nella Mongolia Interna, ha pensato alla sua famiglia a migliaia di chilometri di distanza. «Conservo il ricordo di quando ero bambino, dei fuochi d’artificio che danno il benvenuto al nuovo anno lunare nella mia città natale. Ora spero che la mia vita torni presto alla normalità».
Nei giorni scorsi, Henan, Anhui, Guizhou e altre province hanno emesso avvisi che sostengono attivamente la “Festa di Primavera locale” e anche il Guangdong, una provincia ad alta intensità lavorativa, ha lanciato un’iniziativa per i “rientri non essenziali”. Inoltre, si avvicina la corsa ai viaggi per la Festa, che indubbiamente esercita pressioni sulla prevenzione e sul controllo dell’epidemia. Tuttavia, per ogni cinese, questa festa è il momento più atteso dopo un anno di duro lavoro. Anche se l’epidemia può impedire di tornare a casa, non può impedire di sentire la mancanza di casa e della famiglia. «L’anno scorso, a causa dell’epidemia, non siamo potuti tornare a casa ma siamo rimasti a Shanghai. Quest’anno faremo un passo alla volta». Yang Jing è lontana da casa da molti anni. Temendo che non sarebbe potuta tornare a casa per la Festa di Primavera, lei e il suo compagno sono tornati nella loro città natale di Hohhot, nella Mongolia Interna, per alcuni giorni il 31 dicembre, a Capodanno. «Mangiare e bere ogni giorno, chiacchierare con mia madre e guardare fiction televisive è quasi la stessa cosa del capodanno cinese».
Il ministero cinese dell’Istruzione ha recentemente pubblicato un avviso sulla prevenzione e il controllo dell’epidemia nei college e nelle università durante le vacanze invernali, affermando che il periodo di queste vacanze dovrebbe essere organizzato scientificamente e che gli studenti dovrebbero essere disposti a lasciare la scuola a gruppi. Inoltre è necessario riorganizzare il ritorno a scuola nel semestre primaverile in maniera scaglionata, gli studenti dovranno ritornare in piccoli gruppi nelle scuole, di modo che sarà possibile evitare un picco epidemico. «La scuola è in vacanza e io sono tornato a casa presto, in attesa di passare il nuovo anno con mia madre». Wang Miao, una matricola nella città di Baotou, nella Mongolia Interna, è tornato a casa presto dai suoi genitori. «In effetti, per me, finché ho l’opportunità di stare con i miei genitori, è Capodanno cinese».
Bao Sharina è un’infermiera dell’ospedale medico internazionale della Mongolia Interna e uno dei membri del team di assistenza medica della Mongolia Interna nello Hubei. Negli ultimi 10 anni, le volte in cui ha trascorso la Festa di Primavera nella sua città natale, la Lega di Xing’an, nella Mongolia Interna, si contano sulle dita d’una mano. «Anche se spero davvero di tornare a casa dai miei genitori e guardare il gala della Festa di Primavera, aspettando con impazienza le monete avvolte nei ravioli, se la situazione epidemica è grave, sceglierò comunque di restare fedele al mio incarico». «Non sono più stato a casa da molti anni da quando ho iniziato a lavorare. Se necessario, rimarrò a Hainan anche quest’anno per celebrare la mia Festa di Primavera». Nato nella Mongolia Interna, Cui Chuandong ora lavora a Hainan e tornare a casa non è la sua unica alternativa per il Capodanno lunare. «Soprattutto in un momento come questo, è conveniente per noi e per gli altri restare qui invece di scappare». (CNS)
Traduzione di Alessia Mazza
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