«Una tale sconvolgente velocità di scrollarsi di dosso la povertà non ha precedenti nella storia della contea», ha detto un funzionario locale della contea autonoma in Cina
Sconfiggere la povertà è possibile? Camminando per le strade delle nostre metropoli e città, può sembrarci quasi un sogno. Persone che chiedono la carità, occhi che supplicano, mani che si congiungono in preghiera per qualche spicciolo. Vediamo queste scene così spesso che quasi non le notiamo più. Siamo diventati immuni. Ebbene, per quanto possiamo essere bravi a ignorarla, la povertà esiste. E bisogna combatterla. Come si fa in Cina e più precisamente a Sandu, la contea autonoma di etnia Shui che si trova nella provincia del Guizhou. Gli abitanti di questa contea sono circa 400mila, dei quali 268mila di etnia Shui, ovvero il 63% degli appartenenti totali a questo gruppo etnico.
Meng Yuxi, direttore dell’ente per la riduzione della povertà della contea, sostiene che il numero di individui indigenti è sceso da 134.410 nel 2014 a 5.157 nel 2019. È stato quindi registrato un crollo del tasso di povertà all’1,53% alla fine del 2019. «Una tale sconvolgente velocità di scrollarsi di dosso la povertà non ha precedenti nella storia della contea», ha affermato orgogliosamente Meng.
Semplice il principio che sta alla base del rilancio dell’economia locale: antiche conoscenze e nuove tecnologie. Innovativi metodi di coltivazione hanno favorito una crescita esponenziale della produttività delle storiche piantagioni di frutta, peperoni, tè e di farmaci tradizionali cinesi. Un miglioramento delle metodologie di allevamento ha reso il settore del bestiame un altro pilastro di questo boom economico.
Di padre in figlio, l’etnia Shui da circa 3.000 anni conserva e tramanda i segreti di alcuni particolari caratteri pittografici detti Shuishu. Affascinanti tecniche pittografiche che sono state introdotte di recente nel patrimonio culturale immateriale cinese. Wei Shifang, vicedirettore dell’istituto di ricerca sulla cultura etnica Shui, afferma che i reperti culturali locali, compresi i caratteri Shuishu, i ricami a coda di cavallo e il ritaglio della carta, non solo sono stati preservati ma hanno anche fornito un importante contributo alla riduzione della povertà nella contea, richiamando un grande numero di curiosi e turisti.
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