In Cina nasce Zao, l’applicazione che permette di sostituire il volto degli attori con il proprio nelle scene di un film e che ha spodestato FaceApp
Il tormentone dell’estate 2019? Sicuramente FaceApp, l’applicazione mobile che “prevede il futuro” mostrandoci il nostro aspetto da anziani. Il gioco digitale non ha risparmiato nessuno, persino influencer e divi del cinema e della musica si sono divertiti ad alterare i loro tratti somatici condividendo gli scatti con fan e follower.
Una moda, però, destinata ad eclissarsi in poche settimane, quando si è fatta luce sul problema della privacy e della sicurezza dei dati. Tanto è bastato agli user di tutto il mondo per eliminare l’applicazione dai loro smartphone.
Ma siamo sicuri che questa decisione abbia davvero a che fare con la spigolosa questione della privacy e non si sia, invece, il sintomo di un pubblico sempre più facilmente incline alla noia? Ci siamo divertiti con FaceApp gettandola via in tempo record come un giocattolo logoro solo per il bisogno di nuovi stimoli e nuovi trend?
Questa teoria sembrerebbe trovare conferma con l’avvento di una nuova applicazione “made in China”, che presenta le stesse problematiche (se non più gravi) di FaceApp, ma che costituisce la novità del momento.
Si tratta di Zao, l’applicazione cinse che consente di creare video sovrapponendo il proprio volto a quello delle star. Basta scattarsi qualche selfie seguendo le indicazioni fornite dall’applicazione, scegliere la scena del film che preferiamo, e dopo pochi secondi saremo catapultati all’interno dei più grandi successi del cinema.
Qual è il pericolo?
L’applicazione utilizza dunque una tecnologica face swapping: divertente, sì, ma estremamente pericolosa. Si tratta di un meccanismo che, utilizzando serie di algoritmi, porta al pericoloso fenomeno dei video deepfake.
Nonostante l’applicazione nasca con intenti goliardici, le conseguenze potrebbero essere molto più profonde e dannose. I deepfake, infatti, hanno già creato non pochi problemi. Basti pensare al video girato in rete tempo fa in cui Mark Zuckerberg millantava il potere da lui ottenuto grazie al raccoglimento dei dati degli utenti. Il creatore di Facebook era forse impazzito? In realtà non era Zuckerberg a parlare, ma, appunto, un’immagine di lui, adattata e manipolata con tanto di movimenti della bocca, espressioni e mimica facciale. Fa rabbrividire il pensiero di quali altri contorti meccanismi si potrebbero innescare a causa di questa potente tecnologia.
Nonostante questo, Zao sta riscuotendo un enorme successo in Cina. I profili WeChat sono costantemente bombardati da video in cui gli utenti vengono catapultati nelle scene cult del cinema, al fianco degli attori più amati.
Per il momento Zao è disponibile solo per iOS e per registrarsi è necessario inserire un numero di telefono cinese.