Roma, 20 set 16:32 – (Xinhua) – Ora è il momento che le piccole e medie imprese (PMI) italiane colgano le crescenti opportunità di sviluppo in Cina, ha riferito a Xinhua Michele Lettieri, presidente dell’Accademia della Moda IUAD in una recente intervista.
“Abbiamo da molti anni una forte considerazione dei rapporti verso l’Oriente, in particolare con la Cina”, ha dichiarato Lettieri. L’uomo è figlio del fondatore dell’IUAD, istituita più di 50 anni fa.
Dopo il primo accordo di partenariato con l’Università di Zhengzhou 17 anni fa, l’IUAD oggi presenta quattro progetti di cooperazione con istituti cinesi per incoraggiare lo scambio tra giovani e la formazione nel settore del design.
In futuro, Lettieri ha dichiarato che intende, insieme a qualche realtà cinese, aprire una branch dove si possono fare delle attività di formazione specifica sul territorio.
L’uomo ha dichiarato che l’IUAD ha una ricca esperienza nella collaborazione con partner italiani e cinesi e che è rimasto colpito dal rapido sviluppo cinese nel corso degli anni.
Negli ultimi anni, le aziende italiane che hanno prosperato in Cina sono state attive principalmente nel settore del lusso, ha sottolineato il presidente. Tuttavia, c’è un’enorme “domanda insoddisfatta” di prodotti italiani di alta qualità che non appartengono ai marchi di lusso.
“Adesso è il momento di far incontrare la domanda e l’offerta anche di un prodotto comunque di alta qualità ma non considerato luxury, che tendenzialmente è fatto di imprese medie e piccole che non hanno la capacità di espandersi in Cina”, ha dichiarato Lettieri.
“Possono creare un nuovo business perché è la fetta più grande e più potente in termini economici”, ha aggiunto l’uomo, osservando che “l’artigianalità e la creatività italiana è data dalla diversità di tanti piccoli artigiani”.
Secondo Lettieri, i giovani cinesi che studiano in Italia e imparano a conoscere l’imprenditorialità locale possono svolgere un ruolo significativo nell’aiutare i prodotti “made in Italy” ad arrivare in Cina.
“Non ci arriveranno mai queste piccole aziende (in Cina) senza il sostegno di questi giovani”, ha dichiarato il presidente.
Il numero di studenti cinesi pre-immatricolati alle università italiane è aumentato da 3.549 nel 2021 a 4.726 nel 2022, con 1.948 iscritti alle specializzazioni artistiche l’anno scorso, ha dichiarato Uni-Italia, un’organizzazione ufficiale che promuove l’istruzione superiore italiana all’estero.
Sottolineando che lo scambio tra Italia e Cina è stato fruttuoso, Lettieri ha dichiarato che le aziende italiane possono essere da ponte per le aziende cinesi verso gli altri mercati, nel contempo il mercato cinese può essere un mercato interessante per le aziende italiane.
Negli ultimi cinque anni, il volume del commercio bilaterale è aumentato da 50 miliardi di dollari a quasi 80 miliardi, mentre le esportazioni italiane in Cina hanno registrato un incremento pari a circa il 30%, hanno mostrato dati ufficiali.
“Ritengo che lo slancio sarà mantenuto, proprio com’è avvenuto negli ultimi decenni”, ha affermato Lettieri.