Col termine “Zhuazhou” (抓周)si indica una cerimonia tradizionale cinese che si tiene il giorno del primo compleanno per celebrare la crescita dei bimbi e augurargli tanta prosperità.
Per capire meglio in cosa consiste questa cerimonia, occorre prima di tutto analizzare il suo nome, che consiste da due parole: “prendere” (抓,zhua)e “primo anniversario”(周,zhou). Si potrebbe pertanto tradurre come “la presa del primo anniversario”.
Non è un caso infatti che lo Zhuazhou consista proprio nel lasciare che i bambini afferrino liberamente uno o più oggetti da quelli disposti davanti a loro, come libri, trucchi o utensili di varia natura. Ed è da questa scelta che, secondo la cerimonia, si potrebbero capire tante cose sul loro futuro, come informazioni sulla vita relazionale, talenti, o carriera.
La prima testimonianza scritta sulla cerimonia risale a tempi molto antichi, precisamente alla dinastia Song (960-1279 d.C.). Parliamo dunque di una tradizione millenaria che, nonostante i cambiamenti storici e sociali, continua ad essere praticata da moltissime famiglie cinesi.
Gli oggetti dello Zhuazhou hanno subito notevoli cambiamenti nel corso del tempo, al passo con l’evoluzione tecnologica degli ultimi tempi. Oltre ai quelli classici (come quaderni o soldi), si trovano sempre più spesso oggetti new-gen come smartphone o laptop.
L’assortimento più comune dello Zhuazhou include:
- Libri o penne: simboleggiano intelligenza, saggezza e successo accademico;
- Pennelli o set di calligrafia: simboleggiano una spiccata creatività;
- Monete o banconote: simboleggiano ricchezza e prosperità;
- Macchinine o aeroplanini: simboleggiano uno spirito avventuriero.
Ciononostante, come accennato, gli oggetti possono essere dei più disparati e non c’è una vera e propria regola. Molte persone, ad esempio, dispongono anche cose a loro care con la speranza che i loro bambini possano sceglierle e seguire i loro passi.
In conclusione, la cerimonia dello Zhuazhou rappresenta una simpatica occasione per festeggiare con amici e parenti la crescita dei propri bambini e assistere alla “scelta” del loro futuro.