Vi siete mai chiesti come usualmente i cinesi celebrano il passaggio dalla vita alla morte? Perché in Italia non si vedono funerali cinesi? E qual è il colore utilizzato ai funerali cinesi? La risposta a queste domande si può trovare nella cultura, nella tradizione cinese: Il concetto principale di questa cultura è che l’anima dei morti continua a vivere nell’aldilà.
Partiamo dal presupposto che i cinesi sono una popolazione molto legata alla propria terra, dunque, quanto ci troviamo di fronte alla morte di un cinese in territorio estero, è probabile che quest’ultimo sia trasportato in madre patria e la volontà di tornare in Cina è anche dettata dalla difficoltà del rito funebre cinese. In questo senso è prezioso il lavoro di alcune associazioni cinesi che, attraverso una raccolta fondi tra i compatrioti, si impegnano a trasferire il defunto nella terra d’origine dove è poi possibile celebrare il tradizionale rito funebre. È importante notare che qualora il funerale non viene effettuato correttamente, può essere la causa di molte sventure per la famiglia.
I funerali cinesi variano dipendentemente dall’individuo per cui è celebrato, si differenzia in base alla causa della morte, allo stato civile, all’età, alla posizione sociale. I giovani, per esempio, godono di rispetto minore rispetto agli anziani, poiché hanno contribuito meno alla loro famiglia, o ancora persone non sposate o bambini vengono sepolti alla sola presenza della famiglia e non con un rituale pubblico. Il fattore fondamentale è lo status economico del defunto, più si era ricchi durante la vita terrena più è il tempo in cui la salma viene esposta al pubblico, le offerte alla famiglia e il cibo. La tradizione cinese ci insegna che il rito funerario si dispiega in un arco temporale di 49 giorni, dove i primi 7 sono i fondamentali. Ultimamente questo rito, però, è stato svolto sempre meno aiutato anche dall’avvento nel 1956 del rito della cremazione. Nei 49 giorni tradizionalmente si svolge: L’annuncio di morte, la vestizione dei familiari a lutto, il lavaggio e la vestizione della salma, le offerte allo spirito, il corteo funebre e l’esposizione della tavoletta dello spirito. Quando un uomo muore solitamente in Cina vengono rimossi gli specchi in casa, ed è usuale ricoprire le statue divine con carta rossa. Quando si parla di vestizione dei familiari è perché i parenti sono soliti indossare abiti particolare dipendentemente dal grado di parentela, dove i colori predominanti sono usualmente il bianco, nero, blu e marrone, si tende ad evitare il rosso, infatti le lanterne rosse vengono sostituite con quelle di colore bianco, e i gioielli in oro in quanto sono simboli di felicità. Il corpo della salma, invece, viene preparato, truccato e vestito accuratamente prima di essere posizionato su un tappeto. Anche la musica ha un ruolo fondamentale durante il rito ché contribuisce ad evitare le furie dello spirito defunto e serve a creare armonia, infatti durante la notte la famiglia del defunto intrattiene gli ospiti, si gioca d’azzardo per rimanere sveglie e tentare di combattere il dolore, tutto questo alla presenza di un monaco che ha il compito di recitare le preghiere taoiste e buddiste. C’è un momento durante la cerimonia in cui le urla sono sempre più alte ed è in quell’istante che viene chiusa la bara e l’anima lascia il corpo, successivamente la bara viene posta su un carro funebre per essere portata al tempio, il tragitto forma una processione che simboleggia la ricchezza del defunto durante la vita terrena, questo corteo ha caratteristica talvolta di essere accompagnato dal lancio dei petardi. Durante la sepoltura infine, i familiari lanciano un po’ di terra sulla tomba e allo stesso tempo prelevano un po’ di essa da conservare in un contenitore di incenso e da portare a casa. Alla fine del funerale tutti i vestiti si bruciano per evitare le sfortune della morte. Dopo sette giorni l’anima del morto ritorna nella sua dimora, nel suddetto giorno si sparge della farina o del talco per vedere l’anima del passaggio, viene posta fuori della casa una lapide rossa e i familiari devono rimanere nelle loro camere. Dopo 7 anni può essere svolta una nuova sepoltura ma questo dipende dalle possibilità economiche.
A livello storico in fine questo rito ha avuto una grande battuta d’arresto quando il presidente Mao Zedong nel 1949, a discapito dell’inumazione, avvantaggia la cremazione, ma questo solo per le persone del popolo, ai personaggi illustri era comunque riservato il rito funebre tradizionale. Anche se con la morte di Mao il rito ha ricominciato a prender piede in Cina si è comunque creato un gap tra campagna e città, tutt’oggi presente: in città vi è la preferenza del rito della cremazione, al contrario in campagna dove prediligono il rito funebre tradizionale. Certo è che il benessere dell’anima nell’Aldilà è tuttora uno degli aspetti più importanti dell’intero funerale.