Cade il 2 dicembre del 2022 il cinquantesimo anniversario della morte di Ip man, uno dei più grandi maestri di Wing Chun che la Cina abbia mai avuto, un uomo che ha vissuto all’insegna delle arti marziali e che ha segnato le generazioni future.
Ip man (Cinese: 葉問) nacque a Foshan, in provincia di Guangdong, nel 1893 da un’agiata famiglia. Trascorse la sua vita tra la città natia, dove svolse il lavoro di poliziotto, ed Hong Kong dove si stabilì definitivamente dopo il conflitto sino-giapponese e la guerra civile tra nazionalisti e comunisti e dove rimase fino alla morte, avvenuta a seguito di un cancro alla gola nel 1972. Fu un uomo onesto, dedito ai sani principi e generoso; caratteristiche queste che hanno influenzato le sue forme di Wing Chun. L’eleganza dei suoi movimenti è un chiaro riflesso della sua morale e del suo carattere pacato e raffinato. Ip iniziò a praticare Wing Chun all’età di nove anni, presso la scuola di Chan Wah Shun (Cinese: 陳華順); quest’ultimo, già in età avanzata, sapeva che Ip man sarebbe stato il suo ultimo allievo e, notate le spiccate doti del giovane Ip, si assicurò che il suo discepolo Ng Chung Sok (Cinese: 吳仲素) avesse cura della sua istruzione. All’età di venti anni Ip man, poiché era già in grado di esercitare i suoi insegnamenti, partì per Hong Kong per coronare il suo sogno: aprire una scuola di Wing Chun. Il progetto fu interrotto dalle guerre che coinvolsero la Cina. Terminati i conflitti, Ip si stabilì ad Hong Kong, riprese i suoi insegnamenti e tra i suoi allievi, precisamente a partire dal 1953, vi fu il famoso Bruce Lee. Quest’ultimo, in un’intervista condotta con il Grandmaster Ip nello stesso anno della sua morte, descrisse la precisione dello stile del Wing Chun come simile a quella richiesta da un martello per colpire perfettamente un chiodo sulla sua testa. Tale paragone chiarisce il punto circa la misteriosa, quasi spirituale, qualità di questa forma di Kung Fu: si tratta di una questione di mente sulla materia. II Wing Chun nei confronti di Ip man ha un grosso debito, è infatti grazie a Ip e alle sue documentazioni video che il Wing Chun ha iniziato ad essere conosciuto anche al di fuori del confine cinese.
Ip man, infatti, poco prima di morire, decise, con l’aiuto del suoi allievi, di documentare in Super8 tre forme: Siu Nim Tau, Cham kiu e Muk Yan Chong. Si pensa che la mancanza delle altre forme sia dovuta alla sua condizione fisica e quindi all’impossibilità di svolgerle.
Va ricordato che ad Ip man sono dedicate non poche pellicole cinematografiche; tra tutte va menzionata la trilogia in cui l’attore sino-americano Donnie Yen interpreta il Grandmaster e ne valorizza la sua bontà d’animo e la sua disciplina nei confronti del Wing Chun.
Questa è la storia di Ip man, un uomo, un maestro, di cui la Cina e non solo avrà sempre memoria.