(XINHUA) – NANCHINO
Xu Xudong, uomo d’affari cinese che vive in Italia, è senza dubbio un appassionato di moda, ma il 42enne ha sempre pensato in grande cercando di immaginare un modo in cui questa possa fare da ponte tra Cina e Italia.
Xu presiede la DinDin Brand Management S.r.l, con sede nella città orientale cinese di Changshu, ed è anche presidente di un’associazione di imprenditori cinesi con sede in Italia.
La sua azienda si occupa principalmente di marketing e gestione dei brand nei settori dell’abbigliamento e degli accessori di moda, aiutando quelli cinesi a diventare più internazionali e quelli europei a entrare nel mercato cinese.
Xu si è recato in Italia con i suoi genitori 25 anni fa, quando molti cittadini cinesi coglievano l’opportunità della riforma e dell’apertura della Cina per andare all’estero e avviare attività commerciali. All’epoca, è rimasto profondamente colpito dal mercato italiano dell’abbigliamento, così ben sviluppato.
“In quel momento ho deciso di aiutare i marchi di abbigliamento cinesi a entrare nel mercato italiano”, ricorda l’uomo, aggiungendo che da allora è impegnato nel mercato tessile.
Nel 2006, al suo ritorno in Cina per avviare un’attività commerciale, Xu ha scoperto che i marchi di abbigliamento nazionali si stavano innovando e che ne stavano emergendo rapidamente di nuovi, pronti a mostrare il proprio valore sulla scena internazionale.
Così, l’imprenditore ha fondato la sua azienda a Changshu, nella provincia del Jiangsu. La città, che ospita più di 5.000 imprese tessili e di abbigliamento, vanta un ampio mercato del vestiario e una catena completa di produzione e fornitura.
“Una cosa che ho imparato dall’industria della moda italiana è che una visione internazionale è un must affinché i brand cinesi siano riconosciuti in tutto il mondo”, spiega Xu che nel 2013 ha collaborato alla promozione estera del brand locale Bosideng di Changshu.
Al fine di costruire una reputazione in termini di efficacia dei prezzi del brand cinese nel mercato di fascia alta di Paesi come l’Italia, Xu e il suo team hanno continuato a utilizzare metodi come la pubblicità e le sfilate. Ora i vestiti di Bosideng sono venduti in più di 70 Paesi e regioni.
“La Cina è un enorme mercato di consumo e sempre più marchi europei vogliono accedervi”, afferma il 42enne, sottolineando che oltre ad aiutare i brand cinesi ad assumere un carattere globale, ha anche avviato un’iniziativa volta a comunicare con alcuni marchi europei.
Nel 2020, l’azienda di Xu ha siglato infatti un accordo con il brand italiano Butnot, con l’obiettivo di portare questo marchio di street fashion sul mercato cinese malgrado il Covid-19. La sua azienda ha anche aperto un centro commerciale di marchi internazionali a Changshu.
“Nell’ambito dell’iniziativa Belt and Road, posso percepire l’approfondimento della cooperazione tra Cina e Italia”, afferma Xu, aggiungendo che “nell’industria della moda italiana sono visibili sempre più elementi cinesi”.
Xu è stato invitato come rappresentante in un negoziato governativo nel 2019, quando è stato stabilito un rapporto di gemellaggio tra Changshu e Taranto: “La mia missione – afferma – è portare più stili cinesi in Italia nonché presentare ulteriormente il fascino della moda italiana in Cina; devo ancora portarla a termine”. (XINHUA)