(XINHUA) – PECHINO, 10 MAR – Per l’atleta italiano di Para ice hockey Andrea Macrì, lo sport che pratica non è abbastanza per riassumere la sua esperienza di vita.
Basti pensare che prima di arrivare ai Giochi Paralimpici Invernali di Pechino, lo sportivo ha sostenuto una serie di esami per ottenere la qualifica di sommelier.
L’italiano ha una vasta gamma di altri hobby, tra cui il giardinaggio e il tennis su sedia a rotelle, alcuni dei quali intrapresi dopo l’incidente che gli ha cambiato la vita.
All’età di 17 anni infatti, a seguito del crollo di un soffitto, le sue gambe e la sua spina dorsale sono rimaste schiacciate da alcuni condotti in ferro, rendendolo paraplegico.
Dopo il tragico episodio, Macrì è diventato più introverso e ha perso la direzione della sua vita. Tuttavia, con il sostegno dei familiari, ha iniziato a partecipare a programmi di riabilitazione sportiva.
Una volta uscito da quel momento buio, il giovane ha iniziato a praticare la scherma in carrozzina e il Para hockey su ghiaccio, vincendo l’argento nel fioretto a squadre ai campionati mondiali di scherma del 2011 a Catania e qualificandosi per i Giochi Paralimpici di Londra 2012.
“Mi piacevano più gli sport di squadra che quelli individuali, così ho dato la priorità al Para ice hockey”, ha detto Macrì ai microfoni di Xinhua.
Ora il Para ice hockey, o ‘sledge hockey’, è diventato una delle componenti principali della sua vita: “dopo il mio incidente, non mi aspettavo e non sapevo quanta passione avessi dentro di me per questo sport”.
Il lavoro di squadra nello sledge hockey lo ha aiutato a recuperare il suo stato d’animo ottimista, girando il mondo per partecipare a competizioni internazionali e incontrando persone di diversi Paesi.
Nel 2017, Macrì è stato nominato rappresentante degli atleti nel comitato tecnico del Comitato Paralimpico Internazionale (Cpi) per il Para ice hockey ed è stato anche membro della Commissione Atleti presso il Comitato Paralimpico Italiano.
Macrì ha spiegato che lo sport è in grado di dare forza alle persone disabili e di rendere la loro vita più felice, prendendo come esempio la propria esperienza che gli ha permesso di riportare la sua vita su un binario positivo.
Dopo essersi qualificati in quarta posizione ai Giochi paralimpici invernali del 2018 a Pyeongchang, Macrì e i suoi compagni di squadra non sono riusciti a fare di meglio a Pechino 2022.
A seguito della sconfitta nelle finali di qualificazione di ieri al National Indoor Stadium, Macrì ha detto di essersi sentito triste, ma di essersi poi rallegrato rapidamente: “nel nostro sport è una cosa normale. Spero solo che nei prossimi quattro anni saremo in grado di fare qualcosa di più”.
Con i membri della sua squadra italiana che iniziano ad essere avanti con gli anni, Macrì sta cercando nuovi modi per rafforzarla e nuove reclute tra i più giovani.
Domani, Macrì disputerà la competizione che permetterà al suo team di lottare per il quinto posto a Pechino 2022: “non siamo venuti qui per arrivare sesti. Le cose non sono andate come volevamo, ma recupereremo altre energie, ci alleneremo e ci prepareremo. Di sicuro, nell’ultima partita, vedrete questa energia sul ghiaccio “. (XINHUA)
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