Il 23 ottobre 2021 si è tenuto a Shanghai il primo incontro del ciclo di eventi a tema “Dante 700 – Panorami contemporanei”
Lo scorso sabato si è tenuto presso il museo Duolun di Shanghai il primo incontro del ciclo di eventi per commemorare Dante Alighieri dal titolo L’Italia, la patria della scienza. Il forum è stato organizzato dal museo ospitante, dall’Istituto Italiano di Cultura (IIC), dall’Associazione degli Accademici Italiani in Cina (AAIC), da WhyWhyArt, dallo Europe Art and Science Association (EASA), in collaborazione con il Consolato Italiano di Shanghai, il Medici Center di Shanghai, la Ifa Gallery, la I-Gallery, lo Shanghai Himalaya Museum, lo ZAIYI, lo YongFoo Elite, la Lyrically Unbounded China, ZTV News e EURAXESS. La presenza del console italiano a Shanghai, Francesco D’Arelli, ha sottolineato l’importanza degli scambi culturali tra Italia e Cina in vista del prossimo anno che sarà l’anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina.
Dante Alighieri è stato da sempre considerato un precursore dell’umanesimo europeo e il suo capolavoro, la Divina Commedia, una pietra miliare della letteratura medievale italiana ed europea, non a caso tradotta in più di 130 lingue. La grandiosità del poema dantesco risiede nella capacità dell’opera stessa di proiettarsi su di un arco di tempo senza fine e sul paesaggio interiore di qualsiasi essere umano. Il senso di eternità che si percepisce leggendo l’opera le conferisce grandi capacità di interpretare le sensazioni dell’essere umano di ogni epoca, per questo può definirsi contemporanea a tutti gli effetti. Nel corso dei secoli, la Divina Commedia ha ispirato migliaia di artisti, scienziati, filosofi e scrittori, sino a giungere alla nostra epoca, nella quale è ancora in grado di dar vita ad un proficuo dialogo tra arte e scienza. Uno dei temi principali del nuovo ciclo di incontri è proprio questo, la valenza scientifica del pensiero dantesco e la sua estrema contemporaneità.
Secondo molti esperti, la nascita del pensiero scientifico moderno affonda le sue radici nell’umanesimo, fiorito nella città di Firenze durante il XV secolo. In seguito, grandi personalità come Leonardo Da Vinci e Galileo Galilei costellarono il panorama fiorentino, con le loro grandi scoperte. Da questo punto di vista, Dante può essere considerato un precursore del pensiero umanista, poiché ha sempre sostenuto la necessità fondamentale di elevare lo spirito umano attraverso la conoscenza. Il premio Nobel recentemente conferito al fisico italiano Giorgio Parisi, esponente della celebre scuola romana di fisica, conferma ancora una volta la lunga tradizione europea e italiana di eccellenza nel campo. Nel corso degli anni, Parisi ha collaborato con numerosi ricercatori cinesi, agendo da mentore per giovani menti sempre più impegnate a livello internazionale, dalla Fudan University di Shanghai alla SUSTech di Shenzhen.
Dopo un’introduzione del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e Console, Francesco D’Arelli, sono seguiti gli interventi di Yifang Wang, direttore dell’IHEP, Andrey Varlamov, illustre fisico teorico attivo nel campo dello stato solido ed esperto di superconduttività, e Davide Orazio Lombardo che, invece, ha offerto una panoramica storica dell’ambiente culturale, economico e politico rinascimentale di Firenze. Infine, Wang Jie, esperto di diritti di proprietà intellettuale, ha parlato della prima realizzazione della proprietà intellettuale nell’antica Venezia. Il dibattito, molto articolato, è stato diretto da Antonio Marciano, presidente dell’associazione degli studiosi italiani in Cina (AAIIC) nonché professore di fisica alla Fudan University e allievo di Giorgio Parisi a Roma.
Questo ciclo di incontri, che hanno l’intento di celebrare il genio di Dante, fa parte di una serie di iniziative di cooperazione sino-italiana, volte a realizzare un confronto culturale diretto tra Oriente e Occidente. Oltre a costruire un legame ancor più solido tra i due mondi, questi forum vogliono anche lanciare un messaggio molto importante: l’arte, la scienza e la letteratura non hanno confini e possono aiutarci a superare le difficoltà e a costruire un mondo migliore per noi e per le generazioni a venire.
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