I pennelli di Wengang hanno una lunga storia che ha fatto guadagnare alla località il nome di “città natale del pennello da calligrafia cinese”
La lunga storia dei pennelli da calligrafia di Wengang risale al 1979 e, nel corso del tempo, la città è diventata uno dei più grandi mercati di questi articoli all’interno del Paese. Con oltre 400 imprese impegnate nella loro produzione e oltre 2.200 laboratori artigianali, la “città natale del pennello da calligrafia cinese” offre quasi a tutte le famiglie residenti un modo per guadagnarsi da vivere in questo settore. Nella cultura cinese i pennelli da calligrafia (毛笔 Máobǐ) sono annoverati tra i cosiddetti “quattro tesori del letterato” (文房四宝, Wénfángsìbǎo), insieme alla barretta d’inchiostro di china (墨, Mò), la carta di riso (宣纸, Xuānzhǐ) e la pietra concava utilizzata per contenere l’inchiostro (砚台, Yàntai).
Zhou Pencheng, 76 anni, nato a Wengang, nella provincia orientale del Jiangxi, ha dedicato tutta la sua vita al secolare patrimonio culturale intangibile dei pennelli da calligrafia, infatti è impegnato in questa antica attività artigianale da oltre sei decenni, avendo iniziato all’età di otto anni. Anche la sua famiglia è impegnata in questo settore da oltre nove generazioni. «Negli anni ’70 i pennelli da calligrafia del Jiangxi non erano così ben considerati, sia dai cinesi che dal resto del mondo. Proprio questo mi ha spinto a voler migliorare e adattare le tecniche di fabbricazione in base alle esigenze dei singoli clienti», ha spiegato Zhou, aggiungendo che per mettere in pratica questo progetto ambizioso ci sono voluti più di otto anni. Infatti, per realizzare artigianalmente questo tipo di pennelli, sono necessari circa 128 passaggi e proprio questa accuratezza nella lavorazione ha permesso al prodotto locale di riuscire a travalicare i confini cinesi e lasciare un segno, non solo nei mercati esteri dell’Asia, ma addirittura in Europa, Stati Uniti e, in particolare, in Giappone e nella Repubblica di Corea. «Ho scoperto il fascino della calligrafia, specialmente di quella cinese, per il suo impatto visivo», ha affermato Alister Inglis, professore di lingua e letteratura cinese alla Simmons University di Boston. Il docente elogia la capacità dei caratteri scritti di riflettere la forma, la lunghezza e le setole del pennello con cui sono stati scritti.
A giugno le speciali tecniche per la realizzazione di pennelli da calligrafia di Wengang sono state inserite tra i beni del patrimonio culturale immateriale nazionale. Lo ha sottolineato Wu Shaoyun, capo del partito della città, che ha continuato: «Dall’inizio dell’anno ci siamo concentrati soprattutto su come trasformare l’industria dei pennelli in un’industria culturale. Abbiamo lavorato sodo per migliorare le tecniche e il lascito che deriva da questo mestiere nobilitante». Attualmente la città si sta interessando al nuovo boom portato dall’era dell’e-commerce e ha lanciato nuovi servizi personalizzati per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti nei settori della cultura, del turismo e degli acquisiti online.
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