Nella cultura occidentale si è abituati a pensare alle alghe marine solo come a quella vegetazione, a volte anche fastidiosa, che si trova nel mare e che la corrente spesso deposita sul bagnasciuga delle spiagge. In Oriente, invece, è da sempre un comune ingrediente in cucina nonché un’importante fonte di tantissime proprietà benefiche per il corpo umano. Se ne trovano diverse varietà e in particolare l’alga wakame cresce, oltre che in Giappone e in Corea, anche nei fondali marini della Cina, come nelle isole Zhoushan e Shengsi in Zhejiang. È diffusa anche a Qingdao e Dalian, in Shandong, Fujian, Liaoning e altre zone costiere cinesi. A Lushun cresce naturalmente grazie a una migliore posizione geografica ed è di migliore qualità. Il suo nome scientifico è Undaria pinnatifida, in cinese viene chiamata qundai cai, è classificata fra le cosiddette “alghe brune” e si consuma sia in estate che in inverno. Prospera nelle correnti rapide e le fronde più tenere si trovano nelle acque più burrascose. Ha foglie verdi con una nervatura centrale e può arrivare a trenta centimetri di altezza, in acque profonde dai 6 ai 12 metri. È la varietà di alghe dal sapore più leggero e quindi più gradita ai palati occidentali. Tollera anche le temperature più elevate dell’acqua. L’alga wakame è ideale per chi segue una dieta vegetariana.
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PROPRIETÀ
Ha proprietà simili alla varietà Kombu, ma una minore quantità di iodio. È ricca di vitamine e sali minerali, in particolare vitamine del gruppo B e C, calcio, magnesio e ferro. Ha effetti benefici su capelli, unghie e pelle. Favorisce l’eliminazione dei grassi e combatte pressione alta, problemi cardiaci e depura il fegato. La presenza di iodio è utile per regolare l’attività della tiroide, ma non è adatta a chi soffre di ipertiroidismo. Per usi terapeutici è consigliabile rivolgersi a un esperto.
CURIOSITÀ
Oltre alla Wakame, altre varietà sono l’alga Kombu, simile alla Wakame, l’alga Arame, l’alga Dulse, l’alga Hijiki, l’alga Kelp e l’alga Nori. In Giappone, la Wakame è la terza più popolare, dopo Nori e Kombu. Una varietà simile alla Wakame e alla Kombu, conosciuta in inglese con i nomi di wing kelp, dabberlocks o murlins, si trova in abbondanza nelle acque dell’Oceano Atlantico. Dalla metà degli anni Ottanta, per interessi legati all’uso alimentare e in ambito cosmetico, viene coltivata lungo le coste della Bretagna, nel nord della Francia. Essendo la varietà più delicata, la Wakame è quella più utilizzata insieme al sushi in Occidente.
COME USARLA
È molto utilizzata sia in cucina che nella medicina tradizionale o nella cosmesi. Per preparare piatti delicati bisogna eliminare le nervature, tagliandole dopo l’ammollo. Si può abbinare a verdure di terra, saltare con cipolle o servire bollita con l’aggiunta di cetriolo o agrumi. Può essere consumata come insalata estiva. Tostata in forno e polverizzata può fare da condimento per riso e cereali. Si può aggiungere a minestre e zuppe.
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