La donna ha iniziato a 23 anni a lavorare per controllare il fenomeno della desertificazione in Xinjiang seguendo l’ultimo desiderio del padre
Il suo nome è Patigul Yasin e lavora per il controllo della desertificazione nella contea di Qiemo, nella regione autonoma uigura del Xinjiang. La contea si trova ai margini a sud del deserto del Taklimakan, con due terzi del territorio interessati dal fenomeno. Nel 2005, a 23 anni, la donna uigura, per esaudire l’ultimo desiderio espresso da suo padre, ha iniziato a lavorare nel deserto, il più grande della Cina. Insieme ai suoi colleghi, ha piantato una cintura forestale protettiva che si estende per più di 20 chilometri, per una larghezza da 1 a 7 chilometri, ricoprendo un’area di 125mila mu (8.333 ettari) di dune di sabbia in movimento.
All’inizio per Patigul il controllo della sabbia era come la scoperta di un tesoro in un film. Ma poi è rimasta impressionata dal duro lavoro. Lei e i suoi colleghi dovevano trasportare attrezzi e piante per più di 30 o 40 chilometri nel deserto in un giorno. Le frequenti tempeste di sabbia in primavera e le temperature superiori ai 60 gradi in estate non erano molto incoraggianti per lei, ma ogni volta che si sentiva confusa ripensava alle ultime parole di incoraggiamento del padre e si rimetteva al lavoro fiduciosa. Ha continuato a farlo per 16 anni e oggi, più di 1,5 milioni di persone si sono unite alla sua lotta contro la desertificazione nella contea di Qiemo.
Dopo lo sforzo di generazioni, le dune di sabbia in movimento sono diventate una bellissima terra verde. Secondo Patigul, un giorno non ci saranno più paesaggi tetri e desolati. Lei crede fermamente che, con il successo dell’esperienza cinese del controllo delle sabbie, molti angoli della Terra torneranno alla vita.
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