Il racconto di alcuni abitanti dei villaggi che scoprono nuove professioni di successo per la rinascita delle campagne cinesi
(XINHUA) – Huang Lifa è nato e cresciuto nei villaggi della contea di Chun’an nella provincia orientale cinese dello Zhejiang. Tuttavia, dopo tutti questi anni vissuti nella zona, solo la scorsa estate ha assunto un nuovo ruolo nella comunità. Huang, 50 anni, è ora un “manager agricolo”, una nuova figura professionale emergente legittimata dalle autorità cinesi nel 2019. Secondo il ministero delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale, quello del manager agricolo è un ruolo manageriale all’interno di una cooperativa agricola e può occuparsi di supervisione della produzione, del supporto tecnico o della commercializzazione dei suoi prodotti.
Nel giugno 2020, Huang è stato assunto dalla società fondata congiuntamente da oltre 20 villaggi di Chun’an. Con gli investimenti delle cooperative dei villaggi fondatori, l’azienda vende i prodotti agricoli sotto un marchio unificato e gestisce le promozioni per attirare i turisti nei villaggi. Grazie alla sua esperienza di lavoro nel settore del turismo a Chun’an, Huang si è distinto tra più di 30 candidati per la posizione manageriale. In seguito, il cinquantenne ha sottoscritto un contratto di due anni con l’azienda ed è diventato ufficialmente un manager agricolo. «Lo stipendio nella nuova azienda non è molto più alto rispetto a quello che percepivo con il mio lavoro precedente», spiega Huang, «ma essendo nato nel villaggio di Baima e cresciuto nel villaggio di Xiajiang, sono emotivamente legato a queste zone, quindi spero di poter apportare un maggiore contributo».
Nel 2017, la Cina ha proposto una strategia di rivitalizzazione rurale come mossa chiave per accelerare la modernizzazione dell’agricoltura e delle aree di campagna, adottando da allora una serie di politiche di sostegno. Nel 2020, il Paese ha dichiarato la fine della povertà assoluta nel Paese e da quel momento in poi la spinta della rivitalizzazione rurale è diventata la priorità politica nelle zone agricole. Oltre ad essere una potenza economica, lo Zhejiang è all’avanguardia anche nello sviluppo delle zone rurali sia per quanto riguarda il turismo che l’imprenditoria privata, che hanno prosperato nei villaggi della provincia costiera. Esempio di questo modello di sviluppo è Xiajiang, il villaggio dove Huang è cresciuto, che ha ricevuto 768.900 visite nel 2020 generando oltre 46 milioni di yuan in profitti turistici. Anche l’azienda che Huang gestisce porta ora il nome di Xiajiang.
Le autorità locali speravano che il villaggio potesse prendere l’iniziativa nello sviluppo rurale e che i villaggi vicini potessero unirsi. In qualità di manager, Huang ha detto che il suo lavoro non è puramente orientato al profitto, ma guidato più che altro da un senso di responsabilità: «Il mio dovere ora è quello di aiutare gli abitanti del villaggio a guadagnare denaro e a perseguire la prosperità comune». Sotto la guida di Huang, l’azienda ha guadagnato 400.000 yuan (circa 61.800 dollari) nella seconda metà dello scorso anno. Metà del denaro è stato condiviso quale dividendo con gli oltre 20 villaggi fondatori. Quest’anno, secondo Huang l’obiettivo di profitto è quello di raggiungere gli 1,2 milioni di yuan ed entrate per 10 milioni di yuan. «Sto lavorando sotto molta pressione, non solo per via di questi obiettivi ma perché non voglio deludere i miei compagni di villaggio», ha affermato il manager per poi aggiungere, «mi sento anche motivato perché vedo un futuro promettente nella rivitalizzazione rurale».
Per Jiang Lijuan, capo di Partito di Xiajiang, perseguire un cambiamento di identità lavorativa ha richiesto anni. Cinque anni fa infatti, l’allora ventisettenne ha preso una decisione che le ha cambiato la vita: rinunciare a una promettente carriera di designer nel capoluogo provinciale Hangzhou e fare ritorno nella sua casa di campagna a Xiajiang per avviare la sua attività. Il villaggio di Xiajiang, oggi ricco, era un tempo afflitto dalla povertà e dal degrado ambientale. Muri di mattone crudo, liquami maleodoranti e porcili sporchi erano i ricordi d’infanzia di molti abitanti del villaggio, compresa Jiang. La situazione è cambiata grazie agli sforzi del governo locale: nel 2016, quando Jiang è tornata, il villaggio aveva assistito al miglioramento delle sue condizioni igieniche e aveva iniziato a sviluppare il turismo rurale. Inoltre, un’autostrada lo collegava con il mondo esterno. «Ho preso la decisione in parte per avere la comodità di potermi prendere cura dei miei genitori e in parte per la fiducia nel business degli alloggi casalinghi», ha detto Jiang che ha ristrutturato la casa a quattro piani della sua famiglia rendendola un accogliente alloggio presso privati, con un confortevole camino, un elegante cortile e arredamento raffinato. L’attività si è rivelata un successo immediato e in poco meno di due anni ha generato un fatturato annuo di 300.000 yuan.
Ad ogni modo, l’imprenditrice non si è fermata al successo personale e ha usato il suo acume negli affari e la sua esperienza per aiutare gli altri abitanti del villaggio. Ora a Xiajiang ci sono più di 30 fornitori di servizi di alloggi casalinghi, alcuni dei quali generano stabilmente centinaia di migliaia di yuan di entrate annuali. Essendo stata la prima nativa di Xiajiang ad avviare un’attività nella propria città, Jiang nel 2019 ha deciso di candidarsi come capo del comitato di villaggio di Xiajiang del Partito Comunista Cinese, ed è stata rieletta anche l’anno successivo. «Ho avuto molti benefici dal villaggio e ritengo di dover contraccambiare», ha affermato la giovane a capo di Partito, che da allora ha guidato Xiajiang nella creazione di oltre una decina di business con caratteristiche locali, tra cui ristoranti tipici e artigianato.
Al momento la vita di Jiang procede a un ritmo molto più serrato rispetto a quella che conduceva in città, visto che lavora fino a tardi e riesce a malapena a ritagliarsi un fine settimana per sé: «È un lavoro faticoso, ma ne sono felice», ha affermato per poi aggiungere, «ho realizzato il mio sogno imprenditoriale nella mia città natale e ora ne ho di più grandi da inseguire».
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