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beijing bikini
Foto Anagoria

Beijing Bikini: cos’è e come è nata questa abitudine cinese

Andrea Scandaliato 06 Apr 2021 Beijing Bikini - Feng Shui

Usanza diffusissima in tutta la Cina, indica l’abitudine degli uomini di mezza età di arrotolarsi le magliette, scoprendo la pancia, in cerca di refrigerio. Come gran parte delle usanze cinesi anche questa trae origine dall’antica scienza taoista del feng shui

E anche quest’anno il freddo inverno di Shanghai è passato. I periodi del calendario solare cinese si sono succeduti veloci uno dopo l’altro, ogni quindici giorni, allo xiao han (piccolo freddo) è seguito il da han (grande freddo) e poi, via via, sono arrivati il li chun (inizio della primavera), lo yu shui (pioggia ed acqua), finché non è arrivato finalmente lo jing zhe (il risveglio degli insetti), che segna la fine dei periodi freddi e l’inizio del rialzo delle temperature.

Come ogni anno, soprattutto nel periodo compreso tra lo xiao han e lo yu shui, Fei Lian, il dragone alato dio del vento del pantheon cinese, apre le sue ali e i venti freddi scendono implacabili dal nord. Dalla Siberia soffiano verso sud senza trovare ostacoli, attraversano le immense praterie della Mongolia, sfiorano e si rafforzano con le temperature polari dello Heilongjiang, colpiscono Pechino e, senza freni, continuano la loro corsa giù giù fino a Shanghai e oltre, prima di perdersi nel Mar Cinese Orientale. Ed è proprio in quei giorni, quando non sembra esserci riparo alla violenza di Fei Lian, quando le sue folate tagliano la faccia e attraversano le ossa, che si rimpiangono le calde, afose, insopportabili giornate delle estati cinesi.

Se lo xiao han solitamente segna l’inizio dell’inverno, non è invece una data ad indicare l’inizio dell’estate ma è piuttosto l’apparire per le strade cinesi, puntuale come un orologio svizzero, di quello che viene comunemente chiamato con il nome di Beijing Bikini, il bikini di Pechino.

Questa usanza, diffusissima in tutta la Cina a differenza di quanto dica il suo nome, indica l’abitudine che hanno gli uomini di mezza età di arrotolarsi le magliette, scoprendo la pancia, in cerca di refrigerio per cercare di combattere l’asfissiante canicola estiva. Come gran parte delle usanze cinesi anche questa, che potrebbe sembrare un vezzo dei tempi moderni, trae origine dall’antica scienza taoista del Feng Shui, secondo la quale l’area intorno allo stomaco è considerata il centro del Qi, l’energia vitale che fluisce in ogni essere vivente. Scoprire l’ombelico quindi favorirebbe il fluire del Qi, non “tratterrebbe” energia che, libera da impedimenti, aiuterebbe il corpo a rinfrescarsi. L’innalzarsi delle temperature è perciò direttamente proporzionale all’arrotolamento delle magliette e stuoli di uomini di mezza età si riversano nelle strade, pancia in fuori, forti della loro granitica convinzione che ciò li aiuterà a trovare sollievo.

Ma se da una parte l’esposizione di pance e addomi e il libero respirare di ombelichi aiuterebbero a trovare refrigerio, dall’altra si trascinano un bagaglio di polemiche e lamentele. Diffusissima tra i bang ye (i nonni con la pancia di fuori), l’usanza viene invece aspramente criticata dai millennial e dalle generazioni più giovani che ne lamentano «il degrado e la mancanza di decenza». Il moltiplicarsi delle proteste sui social media cinesi (Weibo, il Twitter cinese, su tutti) ha fatto sì che le autorità si siano trovate costrette ad intervenire per cercare di limitare, oltre al Beijing Bikini, anche diversi altri comportamenti considerati come sgraditi: vengono, tra gli altri, condannati infatti lo sputare continuamente o il rumoreggiare quando si mangia una minestra o il non rispettare le file.

È però il Beijing Bikini il vero casus belli ed è sulla gestione di questo da parte delle autorità che si concentrano le maggiori attenzioni. Lo scorso anno, la prima a esporsi è stata la municipalità di Jinan, una città tra Shanghai e Pechino, che ha emesso un avviso per il mantenimento del pubblico decoro, invitando i propri cittadini a «migliorare l’immagine della città». Ai trasgressori viene comunicato un ammonimento verbale. Ben più dura invece la decisione presa a Tianjin, dove le autorità hanno deciso di agire in maniera più drastica, arrivando a comminare multe fino a 30 dollari ai tenaci espositori di pance.

Ma, come si sa, combattere usanze a tradizioni comporta sempre reazioni favorevoli e contrarie e i giornali, visto l’interesse suscitato dalla questione, hanno sguinzagliato i loro reporter nelle strade, a caccia di opinioni e commenti. Le riposte sono un campionario dell’arguzia, dell’autoironia e dell’umorismo dei laobaixing, i vecchi cento nomi, il popolo che vive le strade della Cina.

«Non è questo gran problema, secondo me. È una nostra abitudine. Se fa così caldo siamo quasi costretti a farlo», afferma il signor Fu. Seduto su una sedia fuori dal suo negozietto di cianfrusaglie in un hutong (vicolo) della vecchia Pechino, gambe larghe e ventaglio in mano, ostenta con orgoglio una pancia che deve aver conosciuto litri e litri di birra e migliaia di ciotole di noodles. Dall’interno del negozio la voce della moglie, inascoltata dal marito, urla ripetutamente: «Non sei civile! Non sei civile!». Un uomo attraversa il vicolo, anche lui con la sua bella pancia in evidenza e la maglietta arrotolata fin sotto le ascelle. Appena si avvicina, il signor Fu gli suggerisce: «Forse è meglio se ti copri…». Probabilmente più per evitargli la seccatura delle domande dell’intervistatore che realmente preoccupato per le conseguenze penali.

In un altro vicolo, radunati in uno spicchio d’ombra un gruppo di bang ye gioca a carte, beve tè, chiacchiera e scherza. La pancia scoperta è il tratto distintivo del gruppo, ma oltre a questa alcuni sfoggiano in aggiunta, con estremo sprezzo del pericolo, pantaloni arrotolati al ginocchio e scarpe lasciate chissà dove. «Va bene, va bene ho la pancia scoperta d’accordo… però porto le scarpe», si giustifica ridendo e accompagnato dal coro di risate dei suoi compari uno di loro, tutti quanti evidentemente molto toccati dalle critiche mosse loro dal popolo dei social media.

Ed è in questo “scontro” che c’è tutta la differenza e la distanza tra la moderna Cina, ricca, fashion oriented, giovane e veloce e i brandelli di una vecchia Cina che ancora resiste in sacche che sembrano appartenere a un’era geologica lontana. Mentre, infatti, difficilmente vedrete sfoggiare un Beijing Bikini nei quartieri alla moda di Sanlitun a Pechino o nella vecchia concessione francese di Shanghai, come anche nei business district di Guomao o Pudong, questi saranno diffusissimi in quel che resta degli hutong nella vecchia Pechino o nei model quarter di Shanghai.

Nei quartieri più popolari e più a misura d’uomo, dove la vita è ancora soprattutto una vita di rapporti di buon vicinato, i cinesi considerano i quattro vicoli intorno alla propria abitazione quasi come un prolungamento della stessa. Il concetto di confine è molto vago tra i laobaixing rispetto a noi occidentali che spesso consideriamo la porta di casa come un muro, chiusa la quale tutto il mondo esterno rimane, appunto, chiuso fuori. Per i cinesi no, anzi spesso è del tutto normale portare le abitudini che si hanno in casa anche nelle aree pubbliche, soprattutto se si vive in quei vicoli da decenni e si frequentano le stesse persone, vivendo gomito a gomito, da altrettanti decenni. Quanti di noi, tornando a casa dopo una giornata di caldo infernale, ci spogliamo e rimaniamo in casa liberi da abbigliamenti troppo costrittivi, salvo poi rivestirci se, ad esempio, dobbiamo riuscire a comprare il latte. I cinesi no, le “quattro strade” intorno a casa fanno parte anch’esse di questa e continuano a comportarsi in queste come in quella. Il Beijing Bikini quindi non è solo un puro e semplice modo di rinfrescarsi, ma esprime quasi uno stile di vita, un “sentirsi a casa”.

Tra le stradine dei vecchi quartieri sarà questa dimensione “familiare” che colpirà l’occhio del laowai (straniero), una dimensione ormai scomparsa nella selva dei moderni grattacieli e degli sfavillanti compound delle megalopoli cinesi. Ed è qui che gruppi di sessantenni si riuniscono a chiacchierare, ridere, bere tè, giocare a mahjong nelle afose serate estive, quasi tutti a pancia scoperta ma tutti ugualmente noncuranti delle critiche che piovono loro addosso. È questo uno degli ultimi baluardi di leggerezza da opporre al mondo, alle volte troppo costruito ed eccessivamente attento al perfetto apparire, del fashion, dello style e dei social media.

 

Clicca qui per leggere anche Studiare il cinese con serie tv e film

Beijing Bikini - Feng Shui 2021-04-06
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Postato da : Andrea Scandaliato

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