Il ponte Guangji di Chaozhou, in Guangdong, è un vero simbolo della resilienza storico-architettonica della Cina antica
Chaozhou, famosa città della provincia del Guangdong situata all’estremità del delta del fiume Han, è un centro fondamentale per l’industria della ceramica e della porcellana cinese nonché un sito di artigianato noto per l’arte del ricamo e del trafilato. Tuttavia, la vera attrazione di Chaozhou è il ponte Guangji, uno dei ponti più antichi della Cina che si estende sul fiume Han, notoriamente conosciuto per la sua “resilienza storica”: infatti, il ponte, composto da due sezioni di travi in pietra che sorreggono 24 padiglioni, fu originariamente costruito nel 1170 d.C. durante la dinastia Song. Tuttavia, quattro anni dopo la sua costruzione, un’alluvione spazzò via l’intero ponte, vanificando tutti gli sforzi compiuti per edificarlo, e si dovettero riavviare i lavori di ricostruzione.
Successivamente, durante la dinastia Ming (1368-1644 d.C.), il ponte fu ristrutturato ancora una volta a seguito di nuove intemperie che minarono la sua stabilità, mentre durante la dinastia Qing (1644-1912 d.C.) furono installate due statue di tori di ferro sulle estremità del ponte, le quali simboleggiavano il loro augurio affinché il ponte potesse essere forte e stabile nel tempo. Tuttavia, dal momento in cui una delle due statue fu distrutta da un’ennesima inondazione, oggi rimane solo un toro come vero e proprio simbolo di “resilienza” architettonica, tanto che la gente del luogo continua ad augurarsi che la statua rimasta non demorda per la resistenza dell’intera costruzione.
Per via di tali vicissitudini storiche dovute alle numerose intemperie, dal 2003 il ponte Guangji è stato sottoposto ad una ristrutturazione completa, e nel 2007, quando è stato riaperto al pubblico, è diventato un sito storico fondamentale per Chaozhou, tanto che un antico detto recita che “chi va a Chaozhou e non visita il ponte non può sostenere di esserci stato”.
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