Il Comitato internazionale olimpico acquisterà dalla Cina i vaccini anti-Covid per i giocatori delle Olimpiadi di Tokyo e di Pechino
Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), al suo intervento tenuto giovedì 11 marzo alla 137esima sessione del Comitato olimpico, ha affermato di aver ricevuto un’offerta dal Comitato Olimpico Cinese, il quale ha avanzato l’intenzione di rendere disponibili dosi di vaccino anti-Covid per tutti i partecipanti olimpionici, sia alle edizioni dei Giochi di Tokyo 2020 che a quelle di Pechino 2022. Nello specifico, Bach ha riferito che le dosi di vaccino cinesi saranno disponibili in due modi diversi, in collaborazione con partner internazionali o direttamente in quei Paesi e regioni in cui sono in vigore accordi vaccinali con la Cina e che, per ciascuna delle dosi supplementari destinate alle squadre olimpiche e paralimpiche, il CIO pagherà due dosi in più, che possono essere messe a disposizione delle persone nei rispettivi Paesi in base alle loro esigenze.
Durante la conferenza, Bach, infatti, ha sostenuto che «un’iniziativa di questo calibro rappresenta una pietra miliare nel garantire la sicurezza e l’incolumità dei Giochi Olimpici»: l’offerta, infatti, testimonia il vero spirito solidale della Cina, rispondendo all’obiettivo internazionale di portare a termine la vaccinazione di massa anche all’interno del contesto olimpionico, mettendo a disposizione dei partecipanti quantità aggiuntive di vaccino per evitare di mettere a repentaglio un evento internazionale di tale portata. Difatti, se si pensa alla promozione della campagna di vaccinazione cinese, intesa come parte di un “dialogo multilaterale” fondamentale per il momento critico che stiamo vivendo, la Cina sta portando avanti il suo paradigma del “modello cinese” come simbolo di diplomazia geopolitica che abbraccia anche la questione dello sport, declinata come formula di miglioramento solidale delle relazioni internazionali.
Questo è testimoniato dall’operato di Alibaba e Tencent che, insieme ad altre società cinesi quali Recon Group e Suning Holdings, continuano a promuovere numerosissimi eventi sportivi che incitano scambi culturali tra Occidente e Oriente, per mezzo dei quali si tenta sempre di garantire la sicurezza, l’incolumità, la coesione e la fratellanza anche all’interno della realtà mondiale dello sport. Infatti, come ha sostenuto Li Bin, vicepresidente della Commissione sanitaria nazionale, «sono stati istituiti diversi sistemi di supervisione per coordinare la fornitura di vaccini in tutto il Paese nonché una piattaforma di monitoraggio a livello nazionale, per implementare rigorosamente le misure di controllo per l’intero processo di vaccinazione».
Lo scopo è garantire dei meccanismi flessibili tesi ad assicurare un equilibrio tra la domanda e l’offerta dei vaccini, per soddisfare le esigenze sia della produzione nazionale che di quella su larga scala, come già sta avvenendo con la distribuzione vaccinale cinese in più di 27 nazioni.
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