La Cina guarda all’assistenza sanitaria dei Paesi più arretrati, con Sinopharm lungo la Nuova Via della Seta e CoronaVac in fase di lancio
Tra le ardue sfide nella lotta contro il COVID-19, la Cina non solo è il Paese che più di tutti è riuscito a contenere l’epidemia in maniera efficace, ma è anche quello che più ha “guardato fuori dalla sua porta” al fine di estendere la sua assistenza sanitaria a tutto il mondo. Difatti, dopo essersi unita a COVAX nell’ottobre del 2020 firmando l’accordo con Gavi, l’Alleanza Mondiale per Vaccini che opera per l’accesso all’immunizzazione delle popolazioni dei Paesi poveri, la Cina ha deciso di fornire 10 milioni di dosi di vaccino COVID-19 al fine di sostenere i bisogni dei Paesi in via di sviluppo: come ha sostenuto Wang Wenbin, portavoce degli Affari Esteri, questa strategia permette al Paese di Mezzo di promuovere la cooperazione internazionale delle imprese farmaceutiche cinesi nella lotta contro la pandemia. A lungo termine, l’obiettivo sarebbe quello di estendere i piani sanitari per trasformare i vaccini cinesi in “beni pubblici globali”, seppur dando sempre la priorità della loro accessibilità ai Paesi in gravi difficoltà.
Attualmente lo stabilimento COVAX ha 182 economie coinvolte ma, all’interno di questo quadro, l’aiuto economico della Cina è considerato essenziale per sostenere il concetto di “comunità solidale” e un’assistenza globale che proviene da una leadership forte e da politiche strategiche impegnate nella sicurezza mondiale. Inoltre, ultimamente la Sinovac Life Sciences Co., con sede a Pechino, ha presentato una domanda alle autorità cinesi per l’autorizzazione all’immissione in commercio del suo vaccino CoronaVac, sviluppato dalla società bio-farmaceutica cinese Sinovac, secondo la quale la National Medical Products Administration (NMPA) si attiverà per concretizzare le procedure. Le basi per l’approvazione sembrano essere più che ottimali, dal momento in cui i test clinici del vaccino CoronaVac hanno mostrato dei buoni tassi di sicurezza dopo l’inoculazione delle due dosi, soddisfacendo gli standard stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e i requisiti dell’NMPA.
Intanto, la Dubai Health Authority (DHA) degli Emirati Arabi Uniti (EAU), Paese fondamentale all’interno della Belt and Road Initiative (BRI), ha iniziato a somministrare il vaccino Sinopharm ai cittadini degli Emirati e ai residenti di Dubai di età pari o superiore ai 60 anni. Faridah Al Khaja, presidente del Comitato Direttivo del DHA per la vaccinazione COVID-19, ha affermato che il rifornimento del vaccino Sinopharm è teso a garantire la disponibilità dei servizi di vaccinazione a tutti i segmenti della comunità, in particolare a quelle fasce sociali più vulnerabili, come gli anziani, che sono considerati tra le categorie ad alto rischio. Oltre al ruolo del gigante asiatico nell’oltremare, a livello nazionale la Cina ha abbassato drasticamente la curva dei contagi soprattutto grazie all’ausilio dei big data, i quali hanno svolto un ruolo centrale nella supervisione sociale al fine di monitorare i netizen e di contribuire alla tempestiva prevenzione della diffusione del virus per mezzo della digitalizzazione: difatti, l’uso crescente delle piattaforme deriva soprattutto dalla necessità di verificare i codici sanitari, i quali funzionano da “indicatori” dello stato di salute delle persone.
Nel complesso, Pechino ha adottato politiche interne che non hanno mancato di indirizzare il soccorso e il sostengo nazionale anche all’assistenza dei meno abbienti: per esempio, il governo ha espanso la copertura Internet anche nelle zone rurali cinesi, quelle aree che più delle altre tendono spesso a soffrire della mancanza di una certa “visibilità”. Tuttavia, sotto il peso della minaccia del COVID-19, il PCC si è mosso attivamente guardando dall’alto ogni fascia sociale: infatti, per quanto riguarda Internet e le varie piattaforme per il monitoraggio sanitario, i dati riportano che, alla fine del 2020, i residenti del 98% dei villaggi cinesi hanno goduto dell’accesso alla rete nazionale attraverso nuovi cavi in fibra ottica, avendo la possibilità di rimanere sempre aggiornati sulle informazioni riguardo al comportamento del virus.
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