In Cina pubblicate per la prima volta le fotocopie di antichi manoscritti di letteratura tibetana di Dunhuang esportati in Francia
Sono stati necessari 15 anni alla redazione per collezionare e ordinare i manoscritti in lingua cinese e tibetana ed è la prima volta che la letteratura tibetana conservata in Francia viene pubblicata in fotocopie. Lo afferma Tsering, il capo redattore della serie.
All’inizio del 19esimo secolo la meraviglia delle grotte di Mogao a Dunhuang, lungo l’antica Via della Seta, precisamente nel Gansu, attirò l’interesse degli esploratori stranieri da ogni dove. In particolar modo, studiosi britannici e francesi condussero indagini archeologiche delle grotte e misero le mani su importanti ritrovamenti e reperti, che riportarono con sé in Europa, tra cui dipinti su seta, manoscritti e statue. La corsa all’oro delle superpotenze nella conquista dei reperti archeologici lungo la Via della Seta portò alla scoperta, intorno ai primi del Novecento, dei Manoscritti di Dunhuang, su argomenti quali storia, politica, religione e costumi popolari e che risalgono al periodo IV-XI secolo, conservati in lingua cinese e tibetana.
La Northwest Minzu University e la Shanghai Chinese Classics Publishing House, insieme agli editori della Biblioteca Nazionale di Francia, hanno compilato le fotocopie, pubblicate in 35 volumi. Grazie a questi Manoscritti si potrebbe far luce sulle attività socioeconomiche e sugli scambi culturali tra i gruppi etnici durante il regno di Tubo a Dunhuang. La Cina prevede inoltre di compilare e pubblicare nel 2021 gli antichi manoscritti tibetani conservati in Gran Bretagna. I ricercatori cinesi stanno digitalizzando la letteratura antica, tra gli sforzi del Paese per studiare e preservare la cultura tibetana.
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