I membri del principale organo consultivo politico cinese hanno recentemente discusso le implicazioni etiche e legali dell’AI
Nell’ambito di un seminario coordinato dal Comitato nazionale della Conferenza politica consultiva del popolo cinese (CCPPC), 71 consulenti hanno recentemente discusso le implicazioni etiche e legali relative all’intelligenza artificiale (AI). Presieduta da Wang Yang, membro del Comitato permanente dell’Ufficio politico del Comitato centrale di Partito (CPC), nonché presidente della CCPPC, la conferenza bisettimanale ha accolto i pareri dei consulenti con l’obiettivo di delineare un piano di gestione dell’AI compatibile con la realtà nazionale, diretto a tutelarne la sicurezza ma anche gli interessi individuali dei cittadini.
Intervenendo all’incontro in presenza e mediante una piattaforma online dedicata, gli esperti avrebbero richiesto una più profonda cooperazione internazionale nella standardizzazione di norme etiche associate all’intelligenza artificiale nonché maggiori responsabilità per le imprese nella protezione dei dati individuali. A riferirlo China Daily, che rende inoltre noto il dibattito circa il rafforzamento della ricerca sui diritti di proprietà delle informazioni e la formulazione di leggi significative nelle aree del riconoscimento facciale, sintesi vocale e guida autonoma.
A partire dal 2019, le applicazioni dell’AI si sono diffuse rapidamente in Cina, integrandosi alle telecomunicazioni, alle manifatture e all’industria medica. Secondo un rapporto pubblicato congiuntamente dalla società di ricerche di mercato globale International Data Corporation (IDC) e dal fornitore di cloud computing e di big data Inspur Group, il mercato dell’AI raggiungerà nel 2020 i 6,27 miliardi di dollari, con un tasso di crescita nei prossimi quattro anni pari al 30,4%.
Clicca qui per leggere anche Intelligenza artificiale nell’e-commerce