Il solstizio d’inverno incontra il freddo e in Cina «nonostante le giornate gelide, l’entusiasmo del festival non diminuisce»
Il 21 dicembre è il solstizio d’inverno dell’anno Gengzi nel calendario lunare. Nella tradizione popolare cinese, in questo giorno “lungo quanto un anno”, molti luoghi vanno incontro all’aria fredda in arrivo. Non solo Xinjiang, Heilongjiang e altre regioni settentrionali diventano “un mondo di ghiaccio e neve”, ma perfino sulla tropicale isola di Hainan “soffia vento freddo”. Tuttavia, il freddo non ha indebolito l’entusiasmo delle persone per la festa del solstizio d’inverno.
Nello Xinjiang, la mattina del 21 dicembre, a Urumqi il cielo era sereno e ha iniziato a nevicare verso le 14:00. La neve depositata non superava le caviglie delle persone adulte. Wang Jian, capo meteorologo della stazione meteorologica di Urumqi, ha raccontato a un nostro collaboratore che alle 19:30 la nevicata ha raggiunto i 3,3 mm, neve moderata. Lungo la tangenziale est di Urumqi, a causa della nevicata e dell’avvicinarsi della notte, la visibilità era molto bassa e la maggior parte dei veicoli procedeva lentamente, per alcuni tratti di strada si andava “a passo di tartaruga”. C’erano anche veicoli che si muovevano lentamente con luci di emergenza accese.
A causa degli effetti dell’aria fredda, nel giorno del solstizio d’inverno le temperature delle aree costiere e dell’entroterra di Hainan si sono mantenute basse, con un forte vento dal mare. A Haikou, capoluogo della provincia, i pedoni erano avvolti in abiti pesanti, raramente indossati durante l’anno, nonostante il cielo sereno. Negli ultimi giorni la maggior parte delle città dell’isola di Hainan sono state colpite da un forte freddo, «non mi posso separare nemmeno per un momento dalla mia borsa dell’acqua calda», scrive sui social la netizen “donna in rosso”.
Ma anche se “il cielo non aiuta”, “calore” ed “entusiasmo” sono ancora le parole chiave della giornata. Durante il solstizio d’inverno, nel nord della Cina c’è l’usanza di mangiare ravioli al vapore (jiaozi) e nel sud l’usanza di adorare gli antenati e banchettare. Nell’ora di punta serale di ritorno dal lavoro, la congestione del traffico di Urumqi determina il ritardo delle persone che tornano a casa, quindi anche il banchetto di ravioli caldi tarda ad arrivare sulla tavola. Ma Xia He, un cittadino locale, racconta: «Le strade sono ricoperte di neve e sono scivolose, il traffico perciò è congestionato. Spero solo che le persone prestino attenzione e tornino a casa sane e salve per mangiare ravioli con le loro famiglie, che è la gioia più grande!»
Nella città di Mohe, invece, situata nella parte più settentrionale della Cina, conosciuta non a caso come “il polo nord della Cina”, l’inverno è lungo e le temperature sono le più basse del Paese. Lo stesso giorno, nel villaggio Beiji a Mohe, si è tenuta la sesta Mohe Pole Dance Extreme Cold Challenge 2020. I 23 atleti della squadra nazionale cinese di pole dance hanno preso parte alla competizione alla temperatura gelida di -30 gradi Celsius. C’è stata poi anche una divertente competizione sulla neve, la Light Pig Run, che vede turisti e ballerini di pole dance, vestiti in pantaloncini corti, correre all’impazzata nel ghiaccio e nella neve, sfidando il freddo estremo e le basse temperature della città.
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