Le autorità di Anyang annunciano i lavori per un nuovo spazio espositivo, che consentirà di viaggiare nella storia della capitale tardo Shang
Le autorità locali di Anyang, città della provincia centrale dello Henan, hanno recentemente annunciato la costruzione di un museo diretto a introdurre i visitatori alla storia e alle reliquie emerse dalle Rovine di Yin, il sito archeologico scavato nel 1928 e identificato nel corso degli anni come l’ultima capitale della dinastia Shang (1766 – 1050 a.C.). Durante la cerimonia inaugurale, il capo locale del Partito Li Gongle ha reso noti i numeri del progetto, sostenuto da un investimento pari a circa 1,06 miliardi di yuan.
Il museo, dall’apertura al pubblico stimata per la fine del 2022, «si estenderà su un’area di quasi 18 ettari e recherà una superficie di 51.000 metri quadrati», ha proseguito Li, sostituendo integralmente l’attuale area espositiva dedicata ai cimeli, dalle dimensioni inferiori ai 1.500 metri quadrati. «Con il museo, il sogno degli archeologi cinesi di mostrare le reliquie rinvenute nelle Rovine di Yin si sta avverando», ha dichiarato Song Xinchao, vicecapo dell’Amministrazione Nazionale del Patrimonio Culturale. Dalla fondazione della Repubblica Popolare ad oggi, l’elevato numero di reperti rintracciati nel sito ha infatti consentito agli esperti di allestire una collezione da un milione di pezzi, di cui oltre 50.000 reputati dal valore inestimabile.
Inserito nel 2006 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, palazzi, santuari e tombe del sito costituiscono un’importante supporto allo studio degli antichi schemi architettonici cinesi e della loro successiva evoluzione, mentre le reliquie, tra cui figurano un gran numero di ossa oracolari (stimate le più antiche nella storia nazionale), permettono agli esperti di osservare la lingua e la scrittura cinese nel suo stadio iniziale, nonché di indagare l’organizzazione sociale dei primordi.
Tra le scoperte annoverate nel sito, la tomba di Fu Hao, moglie del sovrano Wu Ding nonché generale in capo dell’esercito, rinvenuta intatta e contenente oltre 440 manufatti in bronzo, circa 7.000 conchiglie di ciprea, monete e ossa che provano diversi sacrifici. Stando a quanto riportato dai media statali, la costruzione del museo rientra nel più ampio progetto di un parco archeologico, che prevede il restauro di edifici, mausolei reali, un antico villaggio e un laboratorio nell’arco di 8, 10 anni.
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