Il Ministero della Cultura e del Turismo ha recentemente annunciato l’iscrizione al catalogo di 752 nuove voci, tra libri e manoscritti
Il Ministero della Cultura e del Turismo cinese ha reso recentemente nota l’iscrizione al Catalogo nazionale dei testi antichi di 752 nuove voci dalla grande rilevanza storica, comprensive di libri e manoscritti. 3.981 i libri candidati e ispezionati uno dopo l’altro da una commissione di 86 esperti, impegnati nelle tornate di valutazione dai primi del 2019 fino allo scorso settembre.
Li Zhizhong, capo della commissione, ha spiegato che i criteri di classificazione ricalcano le consuetudini della tradizione. Tuttavia, oltre alla canonica distinzione operata tra classici confuciani (jing), storia (shi), scritti su filosofia e religione (zi), e poesia e letteratura (ji), il Catalogo nazionale dei testi antichi estende la sua portata a mappe, opere non Han o scritti prodotti su ritagli di seta e pezzi di bambù. Tra i testi inclusi, il primo volume de La vita precedente del Bodhisattva Maitreya nel cielo di Tusita, un sutra stampato nel 927 durante il periodo delle Cinque Dinastie e dei Dieci Regni (907 – 960), e che si qualifica attualmente come una delle due stampe più antiche del genere, seconda solo al Sutra di Diamante.
Altro punto forte della lista è il Libu Yunlue, o Rime concise dal Ministero dei Riti, pubblicato dal governo della dinastia dei Song settentrionali (960 – 1127) per la preparazione degli esami imperiali. Secondo Quan Qin, vicedirettore della Nanjing Library che ha acquistato il testo in un’asta del 2013, tale copia costituisce attualmente l’unico esemplare della prima edizione stampata delle Rime. Titoli importanti anche in lingua straniera, che annoverano la copia del primo volume del Das Kapital di Marx stampata ad Amburgo nel 1867, nonché tre dei quattro grandi romanzi classici cinesi scritti in mongolo, rispettivamente Storia in riva all’acqua, Viaggio in Occidente e Il sogno della camera rossa.
Tra gli enti cinesi deputati alla tutela delle opere antiche, China Daily riporta 12 centri di restauro e 203 istituti di conservazione, comprensivi di biblioteche, musei e università. Rende nota inoltre la presenza di un database nazionale, che ha raccolto finora circa 72.000 testi antichi digitalizzati dal libero accesso.
Clicca qui per leggere anche Cina, restauro di libri antichi in mostra a Pechino