L’università di Messina e la Cina coopereranno ad un progetto pilota in due fasi, per la nutrizione dei bambini affetti da paralisi cerebrale
L’Università di Messina e la Cina avvieranno un progetto di ricerca intra-ateneo atto a implementare la gestione della nutrizione nei bambini affetti da paralisi cerebrale. Il progetto di ricerca congiunto è stato realizzato con il supporto di Nestlé Health Science, che si è detta orgogliosa di aver reso disponibili le proprie competenze in materia di nutrizione medica.
In base a quanto si evince dal comunicato stampa rilasciato il 27 ottobre dall’azienda, il programma intende incentivare la ricerca clinica sul tema della nutrizione, educare la comunità medico-scientifica all’esigenza di creare riferimenti standard nella gestione dei pazienti con paralisi cerebrale ed elaborare linee guida per il personale medico cinese. «Questo è il primo passo di un’apertura verso l’area asiatica che va nella direzione di unire le forze e creare una sinergia, soprattutto nell’area della nutrizione. Fornire alimenti completi e dispositivi di nutrizione enterale all’avanguardia garantisce al paziente di migliorare la qualità e l’aspettativa di vita. La nostra ambizione è di partire dall’ambito pediatrico per arrivare ad avere gli stessi livelli di efficacia anche nell’adulto». A dichiararlo il direttore della Gastroenterologia Pediatrica dell’Università di Messina Claudio Romano, coordinatore del progetto, che coinvolgerà un totale di 6 centri sul territorio cinese, tra cui gli ospedali pediatrici dell’Università di Chongqing, Canton, Xi’an e del Zhejiang.
Nonostante le restrizioni agli spostamenti imposte dalla pandemia di COVID-19, la comunicazione digitale ha permesso alle parti la stesura di un programma articolato in due fasi, dai primi risultati attesi per il 2021. L’iniziale fase retrospettiva nel breve periodo verterà sull’illustrazione delle pratiche italiane ed europee nella gestione di pazienti pediatrici affetti da paralisi cerebrale, nonché l’organizzazione di incontri informativi con medici specialisti cinesi in cui verranno valutati e condivisi gli strumenti di supporto. La successiva fase prospettica sarà piuttosto incentrata sulla messa a punto di specifiche strategie nutrizionali nei diversi centri coinvolti.
Relativamente ai numeri, in Italia, i pazienti pediatrici affetti dalla patologia neurologica ammontano a circa 250.000, mentre l’incidenza in Cina è pari a due nuovi casi ogni 1000 nuovi nati, per un totale di circa 28.000 casi all’anno.
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