In Cina ripresi dal 14 luglio i tour di gruppo e i viaggi organizzati tra le diverse province dopo quasi sei mesi di stop
(XINHUA) – SHANGHAI, 24 LUG – Dopo una pausa di 176 giorni, Wu Rongjun ha finalmente guidato un tour di gruppo nella regione del Delta del fiume Yangtze, accompagnando 24 turisti provenienti da tutta la Cina. I viaggiatori hanno iniziato l’escursione il 18 luglio, nel primo fine settimana utile da quando le agenzie di viaggio sono state autorizzate a riprendere i tour di gruppo con turisti provenienti da altre province del Paese.
Le visite di gruppo in Cina erano state sospese a fine gennaio a causa dell’epidemia di Covid-19. Dalla metà di marzo i tour collettivi erano gradualmente ripresi all’interno delle singole province e città man mano che l’epidemia si attenuava. Dal 14 luglio sono stati di nuovo autorizzati i viaggi di gruppo tra le diverse province cinesi. Il quarantunenne Wu, guida turistica impiegata a Shanghai, prevede un’accelerazione della ripresa dell’industria turistica del Paese in estate, quando di solito la stagione dei viaggi raggiunge il proprio apice in Cina. «Le agenzie di viaggi e le attrazioni turistiche stanno adottando una serie di politiche di incentivo sui prezzi per attirare un maggior numero di turisti, garantendo nel contempo la sicurezza dei viaggiatori e dei loro dipendenti», ha spiegato Wu.
La sua agenzia, Spring Tour, ha fornito alla guida sufficienti materiali protettivi, tra cui mascherine, termometri e guanti monouso. I turisti sono tenuti a fornire i propri codici sanitari QR alle agenzie di viaggio quando si iscrivono ai tour di gruppo e queste informazioni vengono verificate di nuovo prima dell’inizio della visita. Secondo Wu, chi presenta una temperatura corporea anomala non può partecipare al tour.
Per il gruppo di 24 turisti è stato noleggiato un pullman da 59 posti in modo da poter mantenere un’adeguata distanza tra i presenti. «Abbiamo scelto ristoranti con opzioni self-service». Per la maggior parte dei visitatori, questo tour di cinque giorni per destinazioni famose come Shanghai, Suzhou, Hangzhou e Wuzhen è il primo viaggio compiuto quest’anno in diverse province del Paese. «Avevo davvero bisogno di un po’ d’aria fresca dopo aver lavorato da casa ed essermi presa cura dei miei due bambini piccoli per quasi sei mesi», ha riconosciuto He Hongfen, turista del gruppo originaria della provincia del Sichuan, nel sud ovest della Cina.
Anche se molte attrazioni turistiche hanno attivato varie dirette streaming durante l’epidemia, la donna voleva comunque visitare queste località e divertirsi fisicamente sul posto, godendosi le loro particolari atmosfere. La turista si è detta soddisfatta del programma del tour, più flessibile rispetto ai viaggi organizzati prima dell’epidemia. Secondo Dai Bin, direttore della China Tourism Academy (CTA), oltre l’80% degli intervistati in un sondaggio condotto in tutta la Cina ha dimostrato una propensione a viaggiare nel terzo trimestre del 2020. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il dato segna una crescita di circa il 90%. «La ripresa dei tour di gruppo tra le varie province contribuirà anche agli sforzi del Paese per garantire la stabilità sui sei fronti e la sicurezza nelle sei aree stabilite e per rilanciare lo sviluppo economico», ha spiegato Dai.
I sei “fronti” citati riguardano l’occupazione, il settore finanziario, gli scambi con l’estero, gli investimenti stranieri e quelli interni e le aspettative del mercato. Le sei “aree” si riferiscono invece alla garanzia del posto di lavoro, alle necessità di base della popolazione, alle attività degli operatori sul mercato, alla sicurezza alimentare ed energetica, alla stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento e al normale funzionamento degli enti di governo di livello primario.
Secondo una circolare emanata dal Ministero cinese della Cultura e del Turismo, dal 15 luglio oltre 20 province e municipalità a basso rischio epidemico, tra cui Pechino, Shanghai e lo Hubei, hanno ripreso i tour di gruppo tra province, pur restando ancora sospesi i viaggi organizzati all’estero. Il gruppo Trip.com, la maggiore agenzia di viaggi online in Cina, ha rivelato che oltre un miliardo di viaggi sono stati rinviati o accantonati nella prima metà del 2020 a causa dell’epidemia. È probabile che vengano compiuti nella seconda metà dell’anno, quando i viaggiatori opteranno per lo più per tour in gruppi meno numerosi e per viaggi in famiglia.
Secondo James Liang, presidente del gruppo Trip.com, i tour interprovinciali generano circa il 40% degli introiti totali delle agenzie di viaggio in Cina e la loro ripresa contribuirà a rilanciare questo settore danneggiato dall’epidemia. Il gruppo ha riaperto gradualmente le sue oltre 7.000 agenzie sul territorio. Numerosi segmenti del mercato dell’industria turistica hanno goduto dei benefici di questa ripresa.
Da questo mese, la Spring Airlines ha inaugurato 28 nuove rotte nazionali, grazie alla ripresa dei viaggi di gruppo interprovinciali. Secondo l’agenzia turistica online Tongcheng-eLong, il tasso di occupazione delle camere d’albergo in Cina aveva raggiunto a metà luglio il 65,1%, dimostrando una solida ripresa rispetto a circa il 50% rilevato a maggio e giugno.
Secondo la China Tourism Academy (CTA), il numero totale di turisti cinesi in viaggio nel Paese si è attestato a 932 milioni nella prima metà del 2020, in calo del 69,7% su base annua, mentre la spesa turistica pro capite è arrivata nello stesso periodo a 679,08 yuan (circa 97 dollari), scesa del 25,3% rispetto ai primi sei mesi del 2019. «Con la pratica regolare delle operazioni di prevenzione e controllo dell’epidemia, i fondamentali del mercato del turismo saranno effettivamente supportati durante le stagioni di punta delle vacanze estive, del Festival di metà autunno e delle festività per la Giornata Nazionale», ha detto Dai Bin. «E una ripresa a U dell’economia turistica cinese è altamente probabile». (XINHUA)
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