Con gli alberi di bonsai alcuni contadini del Jiangsu fanno 10 milioni di yuan coltivandoli in giardino e vendendoli anche tramite web
(XINHUA) – Con alberi bonsai in varie forme e uccelli che cinguettano nel giardino, Wang Guangming ha abilmente attaccato un ramoscello al ramo di un pino e lo ha poi coperto con un po’ di pellicola trasparente. «La copertura di un involucro che aderisce è una nuova tecnica di innesto che ho sviluppato, che aiuta a ridurre i tempi di crescita dell’albero e crea maggiori possibilità di design», spiega Wang, agricoltore di 67 anni che coltiva bonsai da oltre 50 anni nella comunità di Guzhuang, nella città di Rugao, provincia di Jiangsu, nella Cina orientale. «Non temo che altri mi rubino la tecnica. C’è molto lavoro dietro. Bisogna scegliere il momento giusto con specifiche temperature e tasso di umidità, e questo si basa su anni di esperienza», dice Wang.
A Rugao la coltivazione di alberi bonsai è una tradizione, la pratica risale probabilmente alla dinastia Tang, al potere in Cina dal 618 al 907 d.C. Negli anni la coltivazione di bonsai ha cambiato la vita di Wang. «Il terreno alcalino qui non ha prodotto una resa alta per i cereali, a inizio anni Settanta non eravamo nemmeno in grado di sostenerci», ricorda l’agricoltore. È nel 1976 che Wang e gli abitanti del villaggio iniziarono a coltivare alberi bonsai su larga scala. Negli anni Ottanta poi si spostarono in altre città del Paese per vendere i loro alberi e alcuni di loro ne hanno ricavato un reddito annuo di oltre 10.000 yuan (circa 1.415 dollari).
Gli alberi bonsai vengono descritti dalla gente del posto come una “banca verde”. «Anche se un anno non vendi un determinato albero, non devi preoccuparti. Puoi venderlo in seguito a un prezzo più alto, perché nel frattempo crescerà diventando un albero più grande con una forma più bella», spiega Wang, che ora guadagna circa 1,5-2 milioni di yuan ogni anno. «Crescere alberi bonsai è come disegnare. È un’arte», ha detto.
Anche le nuove generazioni si stanno unendo al commercio. Liu Xiaofei, 35 anni, ha iniziato il business della coltivazione di bonsai dal 2007. «Quando ero bambino, i miei genitori coltivavano bonsai, così ho sviluppato il mio interesse fin da piccolo». «Gli alberi grandi hanno un numero limitato di acquirenti visto che serve più tempo per farli crescere e hanno un prezzo più alto», ha detto Liu. «Io ho deciso quindi di realizzare bonsai minuscoli, che sono più facili da coltivare e costano meno. Inoltre, quelli piccoli sono di più facili da trasportare».
L’anno scorso, la sua azienda ha venduto circa 200.000 piccoli bonsai. Ora sta anche creando soluzioni per venderli attraverso sessioni di live streaming e attraverso lo sviluppo di un’app per smartphone, per mettere in contatto gli agricoltori con acquirenti di tutto il Paese. Negli ultimi anni i bonsai hanno anche contribuito a portare turisti nella comunità. L’anno scorso Guzhuang ha ricavato 250 milioni di yuan dal turismo.
«Non sei abbastanza ricco se guadagni un milione di yuan. Un ricco agricoltore di Guzhuang ha l’obiettivo di guadagnare almeno 10 milioni», ha dichiarato Zhu Songhui, capo del Partito comunista cinese nella comunità. «L’albero bonsai è una mucca da mungere per noi, e lavoreremo più duramente per migliorare la nostra vita». (XINHUA)
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