I Deng, gruppo etnico minoritario del Tibet, cucinano un particolare tipo di riso al pollo, unico nel suo genere, e i turisti ne vanno matti
In un remoto villaggio ai piedi delle verdi e lussureggianti montagne della regione autonoma del Tibet nel sud-ovest della Cina, Hong Wei fa bollire il pollo, cuoce il riso al vapore e taglia il peperoncino, mentre prepara un pasto particolare per i turisti. «Questo è un piatto unico di noi Deng», ha detto.
Il popolo Deng era un tempo un popolo tribale. Vivevano nelle foreste vergini nella parte sud-orientale del Tibet e conducevano uno stile di vita primitivo. Il popolo Deng coltivava la terra con il metodo del taglio e della bruciatura, e teneva i conti facendo i nodi. Adoravano le divinità e allontanavano gli spiriti maligni in vari modi. I loro tuguri erano costruiti con ramoscelli, paglia e pelli di animali. Per guadagnarsi da vivere, hanno imparato l’uso di bastoni di legno, coltelli e frecce. Cacciavano animali selvatici e mangiavano verdure e frutta per sopravvivere.
Negli anni ’60, il governo li ha aiutati a spostarsi dalle profonde foreste alle valli fluviali. Rinunciarono al loro stile di vita tradizionale e si dedicarono a coltivazioni come il riso e il mais. Sono stati in grado di ricevere un’istruzione e si sono gradualmente integrati nella società moderna. Attualmente vivono in nove villaggi sparsi nella contea di Zayü.
Negli ultimi tempi, il popolo Deng sta sfruttando le proprie specificità culturali per salire sul carro del turismo, dato che un numero crescente di persone viene a visitare il Tibet. Secondo le autorità locali, nel 2019 più di 40 milioni di turisti provenienti dalla Cina e dall’estero hanno visitato il Tibet, con un incremento del 19 per cento rispetto all’anno precedente. Molti turisti, ad esempio, visitano il Deng People New Village per assaggiare il loro “riso al pollo mangiato con le mani”, un piatto per il quale i Deng sono famosi. Per soddisfare la domanda turistica, anche le case del villaggio sono state costruite alla maniera dei Deng: muri gialli, tegole grigio-verdi e tetti di paglia caratterizzano il villaggio vicino alle risaie verdi.
Hong Wei ha trasformato la sua casa in una locanda di famiglia, offrendo prelibatezze dei Deng. «Tutti gli ingredienti per il riso mangiato con le mani sono coltivati da noi», ha detto. «Alleviamo il pollo, coltiviamo i campi e il peperoncino». Ma il pasto non sarebbe completo senza i condimenti della montagna. «Per preparare il riso mangiato con le mani, bisogna cuocere il pollo al vapore, tagliarlo a fette e mescolarlo con il riso al vapore», ha detto. «Aggiungiamo anche le cipolle verdi selvatiche nel riso».
I Deng avvolgono il riso e la carne di pollo in foglie di banana giapponese. Il pasto viene di solito consumato insieme alla carne di pollo, alle verdure selvatiche e all’insalata di pesce alla menta inzuppata in salsa chili. «Offriamo anche del vino di riso fatto in casa, che è dolce e anche un po’ aspro», ha detto Hong Wei. «Il vino ha un sapore migliore con il riso al pollo». Hong Wei racconta poi che il riso al pollo mangiato con le mani è una prelibatezza tradizionale che i Deng preparano durante le feste o per intrattenere gli ospiti. «In passato, erano gli uomini che cucinavano i pasti secondo la nostra tradizione», ha detto. «Ora anche le donne hanno iniziato a mettersi ai fornelli».
Il boom turistico nel villaggio è spinto dagli aiuti della metropoli meridionale di Shenzhen, nella provincia del Guangdong. Alla fine del 2016, con l’aiuto del team di Shenzhen inviato a sostenere la popolazione tibetana, fra i Deng sono nate varie locande a conduzione familiare. Alla fine del 2018, il progetto è riuscito a ottenere un profitto di circa 500mila yuan (70.689 dollari), aumentando il reddito di cinque famiglie Deng. Quell’anno il popolo Deng ha dato l’addio alla povertà assoluta. Hong Wei e altre tre famiglie si sono quindi uniti al progetto. Oltre al riso mangiato con le mani, vogliono realizzare dei piatti arrostiti per attirare più turisti.
Nel 2019, il reddito medio annuo pro capite aveva già superato i 20mila yuan nei villaggi Deng, quando i residenti locali hanno iniziato a dedicarsi ad attività commerciali come la coltivazione di kiwi e l’allevamento di maiali. «In passato, noi gente Deng non sapevamo cosa fossero i beni di prima necessità», ha detto il funzionario locale Jin Xia. «Ora, con un contesto economico e politico così favorevole, sono fiducioso che la vita delle persone diventerà sempre migliore».
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