Wuhan è in cima alla wish list di molti viaggiatori cinesi, desiderosi di aiutare la città a risollevarsi dalla lotta contro il COVID-19
Tutti ricordiamo la città cinese di Wuhan con le immagini degli sforzi della popolazione locale contro il COVID-19. Ospedali costruiti in pochi giorni, migliaia di posti letto, mascherine, medici, pazienti e tanta sofferenza. Immagini che rimarranno, indelebili, nei cuori dei cinesi. Per i quali, però, Wuhan non è solo questo, ma anche panorami mozzafiato, tecnologia, grattacieli futuristici che si accostano armonicamente alla tradizione più antica. E molto altro ancora.
I cinesi testimoniano questa loro consapevolezza con la volontà di visitare la capitale dello Hubei, di poter godere dei suoi mille volti. Un report, pubblicato martedì dal Centro di ricerca sul turismo dell’Accademia cinese delle scienze sociali, rivela che Wuhan è in cima alla lista dei desideri di numerosi viaggiatori. Secondo il report, basato sui big data e su 15.163 questionari, molti hanno fermamente deciso di contribuire alla ripresa economica della regione dopo l’epidemia. La meta più popolare rimane comunque Pechino, seguita da Chongqing e, in terza posizione, Wuhan.
I dati rivelano come la popolazione con basso reddito sia maggiormente interessata ai viaggi rispetto al passato, in quanto ora gli hotel e le attrazioni offrono prezzi vantaggiosi. Le persone di questo gruppo hanno in programma, in media, 3,8 viaggi durante l’anno, rispetto a 1,6 viaggi del 2019. Prevista anche una quantità maggiore di denaro speso dai cinesi in viaggi, con 5.746 yuan (811 dollari). Rispetto alle stime dello scorso anno vi è stato un incremento di 734 yuan.
Nonostante le numerose disdette subìte dagli hotel e luoghi turistici negli scorsi mesi a causa di COVID-19, circa il 72,4% degli intervistati sostiene di avere in programma viaggi ed escursioni con il calare dell’epidemia. Quasi il 10% delle persone intervistate ha pianificato gite o viaggi durante l’epidemia, mentre oltre il 30% si ripromette di visitare luoghi turistici fra i tre e i sei mesi dalla fine dell’emergenza sanitaria. Maggiore la predisposizione per i tour a breve distanza rispetto a quelli all’estero: fra gli intervistati è opinione diffusa che le attrazioni domestiche siano più sicure rispetto a quelle oltre confine.
«L’epidemia di COVID-19 ha prodotto la più grande sfida che il settore turistico mondiale abbia mai visto da tempo», ha detto Song Rui, direttore del Centro di ricerca sul turismo. «Il settore è in lenta ripresa grazie alle misure forti ed efficaci del governo per controllare l’epidemia, ma la ripresa del turismo si scontra con gli ostacoli che si frappongono alla sicurezza, alla pulizia e ai possibili rischi durante i viaggi», ha aggiunto.
Shu Zhan, responsabile del Tencent Culture and Tourism Industry Research Center, ha affermato recentemente in una conferenza stampa online che l’epidemia di coronavirus ha cambiato il punto di vista della popolazione sul consumo. Ciò richiede un aggiornamento dell’industria del turismo, al fine di intercettare con sempre maggior precisione la crescente domanda di prodotti di qualità. Alcuni fra gli aspetti che in futuro avranno un ruolo importante per il settore turistico sono la risposta alle emergenze, la sicurezza sociale e la salute.
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