Wuhan, alla prima fiera occupazionale non digitale dopo l’isolamento presenti oltre 7.000 persone e 281 aziende, 3.528 gli assunti
(XINHUA) – WUHAN, 22 APR – Oltre 7.000 persone in cerca di lavoro hanno partecipato a una fiera occupazionale tenuta ieri a Wuhan, la prima manifestazione non digitale del settore organizzata in città dallo scoppio dell’epidemia di coronavirus. Secondo l’ufficio per le risorse umane e la previdenza sociale del capoluogo della provincia centrale cinese dello Hubei, un totale di 281 imprese hanno presentato oltre 10.000 offerte di lavoro nei sette eventi tenuti nell’ambito della fiera nei diversi distretti cittadini, con il risultato di 3.528 persone assunte con regolare contratto.
Il ritorno di questo genere di fiere per il lavoro in città avviene in concomitanza con l’accelerazione della ripresa delle attività a Wuhan, dove le autorità stanno cercando di rilanciare l’economia dopo la crisi provocata dall’emergenza sanitaria. Il capoluogo cinese aveva già organizzato diverse fiere digitali per l’occupazione durante i 76 giorni di isolamento della città, quando ai residenti era stato chiesto di restare in casa, una misura poi revocata l’8 aprile grazie ai progressi registrati nel contenimento dell’epidemia.
Tuttavia durante la manifestazione organizzata ieri sono rimaste in vigore una serie di misure precauzionali. Tutte le persone in cerca di lavoro hanno dovuto presentare i propri codici sanitari, indossare le mascherine e restare a una distanza di almeno un metro e mezzo nel seguire la fila per gli stand delle aziende. Tra questi figura anche Zhu Xiulian, una donna di 44 anni assunta in un impianto tessile dopo aver partecipato alla fiera di Wuhan. «La vetreria dove ho lavorato per 11 anni è fallita», racconta Zhu. «Ho cercato lavoro per settimane prima di essere assunta, perché la maggior parte delle aziende scelgono solo dipendenti con meno di 40 anni».
L’azienda che ha assunto Zhu si è riconvertita alla produzione di tute protettive durante l’epidemia e ha dovuto far fronte a una crescente necessità di lavoratori. La società aveva già partecipato a due fiere per il lavoro a Huanggang, una città vicina a Wuhan, assumendo oltre 200 nuovi impiegati.
Alcuni lavoratori presenti alla fiera erano però in cerca di un’occupazione a breve termine per far fronte alla temporanea chiusura dei propri posti di lavoro. «Abbiamo aiutato circa 60 dei nostri lavoratori a trovare un impiego a tempo determinato», spiega Xu Juzhen, proprietario di un ristorante locale chiuso a seguito dell’epidemia, lasciando oltre 200 dipendenti a casa. «Li riassumeremo non appena potremo riaprire il nostro locale».
Secondo l’ufficio per le risorse umane e la previdenza sociale di Wuhan, le competenti autorità municipali continueranno a organizzare fiere per il lavoro sia online che offline, con almeno 70 eventi previsti da qui alla fine di giugno per offrire circa 30.000 posti di lavoro. (XINHUA)
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