Diverse persone sostengono che il COVID-19 sia stato creato in un laboratorio di Wuhan. Dati alla mano, scopriamo perché sono solo dicerie
Dall’inizio della pandemia di COVID-19, teorie cospirative sull’origine del virus hanno dilagato in Italia e nel mondo. Il virus sarebbe stato creato (per scopi militari, certamente) in oscuri laboratori, nascosti da qualche parte a Wuhan o in un’altra città cinese. Accuse riproposte di recente dal segretario di stato americano Mike Pompeo, che in diverse occasioni ha chiamato il COVID-19 «virus cinese» o «virus di Wuhan». In accordo con le opinioni di vari studiosi e scienziati, scopriamo perché queste calunniose accuse sono false.
Mike Pompeo, con l’intento di rendere la Cina il capro espiatorio della lassista risposta statunitense al COVID-19, afferma in un’intervista per Fox News: «Quello che sappiamo è che questo virus ha avuto origine a Wuhan, in Cina», per poi continuare: «Il governo degli Stati Uniti sta lavorando diligentemente per scoprire le responsabilità del caso». Altre controverse dichiarazioni vengono da Luc Montagnier, virologo francese premio Nobel nel 2008. La scorsa settimana ha affermato che «c’è stata una manipolazione intorno a questo virus… Non è naturale. È il lavoro di professionisti, di biologi molecolari». Dati alla mano, vari scienziati hanno confutato pubblicamente le osservazioni di Montagnier.
La teoria della creazione di un virus in un laboratorio di Wuhan non è altro che «una visione cospirativa che non ha nulla a che vedere con la vera scienza», sostiene Jean-Francois Delfraissy, immunologo e capo del consiglio scientifico a supporto del governo francese per la gestione della pandemia COVID-19. «Tutti nella comunità scientifica sono d’accordo sul fatto che COVID-19 è un coronavirus. Di tanto in tanto ci sono coronavirus diversi dagli altri, così come la SARS e il MERS con una patogenicità che è comparsa», ha aggiunto.
Sia la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) che la Sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS) appartengono all’ampia famiglia di virus respiratori detta coronavirus. Ne fa parte anche il virus COVID-19, conosciuto come SARS-CoV-2. «Il mondo dei virus è un mondo in perpetua evoluzione», ha osservato Delfraissy. «L’origine naturale del virus non è in discussione, in quanto essa è chiaramente dimostrata da vari e numerosi studi», è quanto afferma Olivier Schwartz, capo del dipartimento virus e immunità dell’Istituto Pasteur. «Il professor Montagnier diffonde teorie strampalate», ha detto al settimanale francese L’Obs.
«Sars-CoV-2, il virus che causa la malattia COVID-19, non è stato creato in laboratorio. Lo vediamo studiando il patrimonio genetico del virus, che è stato sequenziato da squadre cinesi e poi verificato in molti altri laboratori, tra cui l’Istituto Pasteur», ha detto Schwartz. «Questo virus fa chiaramente parte dell’albero genealogico dei coronavirus. È vicino al Sars-CoV-1, con il quale ha un’omologia dell’80%», ha poi spiegato.
«Soprattutto, lo stesso virus si trova in animali diversi, in particolare il pangolino e il pipistrello. E lì la percentuale di somiglianze è superiore al 95 per cento. Quindi, redigendo l’albero genealogico di questo virus, sappiamo che deriva da virus che circolano in natura», ha concluso.
Clicca qui per leggere anche COVID-19, la corsa dei ricercatori per il vaccino