Wang Xiangjun ha documentato lo scioglimento dei ghiacciai con un cellulare per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico
(XINHUA) – Nella sua vita Wang Xiangjun ha portato mattoni nei cantieri edili, pulito pavimenti nelle fabbriche e servito cibo nei ristoranti. Ma l’esperienza più esaltante per questo lavoratore emigrante è stato documentare lo scioglimento dei ghiacciai con il suo telefono cellulare.
Nell’ultimo decennio, Wang ha scalato più di 70 ghiacciai e ha registrato come si sono sciolti o semplicemente scomparsi, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico. I suoi sforzi gli hanno persino consentito di partecipare alla Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici tenutasi a Madrid qualche mese fa. «Ho sentito che vogliono diminuire l’anidride carbonica, che è una cosa buona perché contribuirà a prolungare la vita dei ghiacciai», ha detto.
Wang è nato da una famiglia di agricoltori nella contea di Linshui, nella provincia del Sichuan in Cina sudoccidentale. I suoi genitori hanno passato la vita a lavorare nei campi, ma non hanno mai guadagnato molto. Dopo aver conseguito risultati poco brillanti all’esame nazionale di ammissione all’università, Wang ha lasciato la sua città natale per cercare un lavoro. «Non sapevo cosa fare in quel momento», ha detto. «Ero smarrito».
Per Wang, pulire i pavimenti delle fabbriche di Shenzhen, nella provincia meridionale del Guangdong, era un lavoro noioso. «Ho iniziato a fare diversi lavori in tutto il Paese mentre viaggiavo», ha detto. «Volevo allargare i miei orizzonti». La passione di Wang per i ghiacciai è arrivata per caso. Mentre lavorava a Lijiang, nella provincia sudoccidentale dello Yunnan, su un autobus vide una pubblicità turistica che mostrava la montagna Yulong innevata. «Non avevo visto molta neve quando ero piccolo, quindi ne rimasi affascinato», ha detto. «Volevo andare a dare una bella occhiata».
Quando si recò a vedere la montagna Wang giudicò il prezzo del biglietto della funivia troppo alto e scelse di camminare otto ore per raggiungere un ghiacciaio a circa 4.500 metri sul livello del mare. Era una giornata di pioggia e la montagna era nebbiosa. «Nel momento in cui vidi il ghiacciaio, rimasi scioccato e ammirato dalla sua bellezza», ha detto. Da allora, Wang ha intrapreso un viaggio epico per cercare i ghiacciai e riprenderli in video. In Cina i ghiacciai coprono una superficie di circa 50.000 chilometri quadrati, soprattutto nelle regioni autonome del Tibet e dello Xinjiang.
Wang ha detto che scalare i ghiacciai è più facile che scalare le montagne, perché è facile trovare la direzione senza le piante a ostruire la strada. «Nei territori tibetani la gente del posto ha la tradizione di coltivare e scavare per trovare lo Yartsa gunbu, il fungo bruco, così spesso trovo piccole capanne di legno lungo la strada, dove posso riscaldarmi», ha detto. «È più sicuro delle tende».
Ma i ghiacciai possono anche essere pericolosi. Nelle aree a 5.000 metri sul livello del mare, dove poche persone mettono piede, gli animali selvatici rappresentano una potenziale minaccia. Valanghe, rocce che cadono e ghiacciai che si sgretolano potrebbero essere mortali. «Una volta, quando mi stavo dirigendo verso un ghiacciaio in Tibet, ho incontrato un branco di lupi», ha ricordato. «Mi sono nascosto nella capanna e attraverso le fessure della porta ho visto più di 10 lupi. Ero terrorizzato». Non c’era nessuno in giro e il suo cellulare non aveva segnale. «Avevo sentito che i lupi hanno paura del fuoco, così ho continuato a bruciare la legna e mi sono infilato nel sacco a pelo, tremando», ha detto.
Nonostante tutte le difficoltà, agli occhi di Wang il fascino dei ghiacciai rimane indescrivibile. «Ho visto ghiacciai blu e neri», ha detto. «Quelli blu hanno mantenuto la forma per centinaia o addirittura migliaia di anni e sono estremamente cristallini, mentre quelli neri contengono rocce, sabbia e terra, per lo più provenienti dalle montagne che li circondano». Hanno anche formazioni diverse, con alcune che sembrano gallerie, grotte, rupi e persino pagode.
Wang di solito sceglie sul suo cellulare i ghiacciai meta della sua prossima destinazione. Usa un GPS per identificare vaste aree bianche sulla mappa e va a visitare quelle che sembrano avere grandi pezzi di ghiaccio. «Ma spesso ho scoperto che i ghiacciai si erano già sciolti in piccoli pezzi di ghiaccio perché le immagini satellitari sono state scattate qualche anno fa», ha detto. «Quasi tutti i ghiacciai che ho visitato sembravano diversi dalle immagini sul mio telefono», ha detto. «Bisogna stare di fronte ai ghiacciai per rendersi conto di quanto velocemente si stiano sciogliendo». Alcuni ghiacciai sono diventati piccoli, altri sono diventati laghi, ma molti cominciano a sgretolarsi dall’interno. «Il sole scioglie per prima la superficie di un ghiacciaio e l’acqua scende in fondo», ha detto. «Man mano che l’acqua si riversa e si trasforma in un fiume, il ghiacciaio comincia a perdere stabilità e a sgretolarsi».
Secondo un rapporto pubblicato dall’Accademia Cinese delle Scienze Sociali e dall’Amministrazione Meteorologica della Cina, nel 2018 il livello del mare nel mondo ha raggiunto un nuovo massimo a seguito dell’aumento delle temperature. Il rapporto afferma che, secondo gli scenari peggiori, la massa dei ghiacciai della Cina potrebbe diminuire di quasi il 70 percento entro la fine del XXI secolo.
A dicembre 2019, Wang ha portato a Madrid i suoi video e le sue storie sui ghiacciai per la conferenza sul cambiamento climatico, in veste di ambientalista della Cina. «Per molte persone, i ghiacciai che si sciolgono sembrano un po’ distanti dalle loro vite», ha detto. «Spero che attraverso i miei video e le mie storie le persone possano vedere che il cambiamento climatico sta avvenendo». (XINHUA)
Clicca qui per leggere anche Cina, studio sui laghi dell’area di Hoh Xil