Anche nell’emergenza dell’epidemia, la Cina prosegue con la riforestazione. Entro il 2020, il Paese vuole superare il 23% di aree verdi
(XINHUA) – PECHINO, 3 APR – Malgrado l’emergenza coronavirus, la Cina non è venuta meno al suo impegno di riforestazione, mantenendo vivo l’obiettivo di estendere le aree verdi a un quarto del suo territorio nazionale per il 2020: un obiettivo che sarà ribadito domani, quando nella capitale Pechino si celebrerà l’annuale Giornata della piantumazione di nuovi alberi in un contesto di calo dei contagi da nuovo coronavirus.
Entro la fine dell’anno, secondo i piani a lungo termine, le aree rimboschite del Paese devono aumentare di 101 milioni di mu (circa 6,7 milioni di ettari), fino al 23,04% entro il 2020 e al 26% entro il 2035. A metà dello scorso mese, questo dato si attestava invece al 22,96%. Secondo Zhang Jianguo, ricercatore dell’Accademia cinese delle Scienze Forestali, la pandemia non influenzerà in modo diretto i progressi raggiunti e gli obiettivi. L’attuale tecnologia orticola, ha aggiunto l’esperto, ha esteso di molto i periodi dell’anno adatti alla piantumazione di nuovi alberi.
Eppure, molte persone in Cina si sono rimboccate le maniche e, per risparmiare tempo, sono state piantate ad esempio specie più adatte a crescere in primavera, come il cosiddetto albero della nebbia, un arbusto del genere Cotinus, e l’albicocco. Per promuovere questa causa, nelle province dello Jiangxi e dello Hebei sono stati inoltre impiegati i lavoratori normalmente occupati in altre zone del Paese ma provvisoriamente impossibilitati a raggiungere i luoghi di lavoro a causa delle restrizioni agli spostamenti dovute all’epidemia.
Durante l’annuale National Tree Planting Day, celebrato in Cina il 12 marzo quando erano ancora in vigore la maggior parte delle misure di quarantena, le autorità municipali di tutto il Paese hanno proseguito i propri sforzi di riforestazione, affidandosi a soluzioni innovative. Le autorità di Chongqing, nel sud-ovest della Cina, hanno ad esempio incaricato i volontari di mantenere “le distanze di sicurezza” mentre piantavano gli alberi, mentre altre città hanno costituito piccoli gruppi di attivisti per procedere alle piantumazioni per conto delle centinaia di residenti interessati all’iniziativa.
Secondo i dati diffusi a livello locale, Chongqing ha aggiunto altri 230.000 alberi alle proprie aree verdi, in occasione dell’Arbor Day di quest’anno. Le autorità locali hanno poi voluto agevolare la ripresa dei progetti orticoli. A questo proposito, la città di Qinhuangdao, nella provincia di Hebei, ha favorito l’incontro tra i fornitori impegnati in queste iniziative e le imprese edilizie, dal momento che l’annuale fiera dei fiori è stata annullata per l’epidemia.
Non essendo stato messo in quarantena l’amore per la natura, chiunque sia in grado di piantare e mantenere economicamente un albero da solo ha aderito all’iniziativa “piantumazione in cloud”. La Cina ha infatti lanciato una campagna su Internet che consente a ognuno di adottare una pianta, contribuendo online alle spese o accumulando abbastanza crediti sull’app di pagamenti mobili Alipay attraverso lo svolgimento di attività a basse emissioni di anidride carbonica, come noleggiare una bicicletta o prendere i mezzi pubblici, in cambio della piantumazione di un albero a proprio nome. «Spero di vedere il mio nipotino di otto anni crescere con la piantina che ho adottato e di insegnargli a tutelare l’ambiente», confessa Cai, 60enne di Shanghai che ha adottato una magnolia per il giardino botanico della città.
Secondo i dati ufficiali, all’inizio di marzo il Paese aveva raggiunto il 12,9% dell’obiettivo annuale di rimboschimento, mentre al 22 marzo il 92% delle imprese forestali al di fuori della provincia dello Hubei, la più gravemente colpita dalla pandemia di COVID-19, aveva ripreso le proprie attività. (XINHUA)
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