«Restiamo insieme, lottiamo insieme, vinciamo insieme», il racconto di un membro dell’equipe cinese a Roma per sostenere l’Italia nella lotta al Coronavirus
NdR: Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (d.p.C.m.), firmato dal presidente Giuseppe Conte il 9 marzo, che ha disposto misure di isolamento e allontanamento sociale in tutta Italia, è entrato in vigore martedì 10 marzo nel tentativo di impedire l’ulteriore diffusione della pandemia di Covid-19 nel Paese. La Cina ha inviato un’equipe di esperti sanitari in Italia, oltre a una serie di forniture mediche. Di seguito, il diario della Xinhua che racconta l’esperienza di un membro di questa squadra circa l’intenso programma di lavoro del team. Il suo nome è Yang Huichuan, vicepresidente della China National Biotec Group Co., Ltd ed ematologo.
(XINHUA) – ROMA, 15 MAR – Sono venuto in Europa molte volte, ma stavolta è molto diverso. La mia prima impressione giunto a Roma è la travolgente ospitalità degli italiani: dall’aeroporto, alla dogana fino in hotel. Dopo essere entrato nella mia camera d’albergo, sulla scrivania ho trovato un messaggio scritto in cinese, inglese e italiano, corredato dalle bandiere nazionali italiane e cinesi che recitava: «L’Italia, Roma e il Trilussa Palace Hotel vi danno il benvenuto e vi ringraziano per il vostro sostegno. Restiamo insieme, lottiamo insieme, vinciamo insieme».
Due ristoratori locali vengono poi ad accoglierci nei pressi dell’hotel dopo averci visto indossare abiti con il logo della Croce Rossa. Queste persone ci hanno fatto sentire davvero a casa dato che si sono offerti di aiutarci ogni volta che ne avessimo bisogno. Negli ultimi due giorni abbiamo avuto vari colloqui con diverse istituzioni italiane, compresi gli ospedali. Siamo fermamente convinti che sperassero davvero di incontrarci. Stiamo condividendo con loro le nostre più recenti linee guida in materia di prevenzione, diagnosi e piani terapeutici per il Coronavirus, nonché la cura con plasma raccolto da pazienti guariti.
I colleghi italiani si dimostrano molto interessati all’esperienza maturata dalla Cina nella lotta contro il nuovo Coronavirus – dagli addetti al lavoro sui dettagli tecnici, a chi è impegnato nella diagnosi e nel trattamento della malattia, fino ai membri della Croce Rossa e ai diplomatici: tutti erano ansiosi di incontrarci, dato che l’Italia si trova ora ad affrontare una fase di rapida propagazione dei contagi.
Contro il Coronavirus, tutto però si riduce a due accorgimenti. Il primo riguarda la prevenzione e il contenimento dell’epidemia, che dipende principalmente da accertamenti precoci, dalla segnalazione, dall’isolamento e dal trattamento dei casi positivi, nonché dalla messa a disposizione di risorse e competenze per una terapia unificata di pazienti ricoverati in luoghi dedicati. L’altro riguarda invece la vera e propria fase di diagnosi e trattamento della patologia causata dal nuovo Coronavirus. Ma come si può diagnosticare il Covid-19? Quali metodi terapeutici dovrebbero essere adottati per i vari pazienti in diverse fasi della malattia, a seconda se manifestino sintomi lievi, ordinari o gravi? Che tipo di farmaci abbiamo provato (in Cina) per curare questa patologia, compresi i rimedi della medicina tradizionale cinese e la terapia con plasma di pazienti convalescenti? Sono queste le domande più urgenti.
Ogni giorno ci svegliamo presto e teniamo una prima riunione alle 7:00. Dopo il lavoro, rientriamo in hotel verso le 18:00 o le 19:00. Teniamo anche riunioni in tarda serata, finendo di solito intorno alle 22:00. Oggi, mentre attraversavamo le strade di Roma, un tempo vivaci e animate, non abbiamo visto quasi nessuno e pochissimi veicoli. Penso che, in un certo senso, sia positivo. Ridurre il flusso di persone in circolazione rappresenta un buon metodo per frenare la diffusione dell’infezione. Sottolineiamo però la necessità di un’ulteriore quarantena per un migliore contenimento dell’epidemia.
Abbiamo portato con noi in Italia una serie di forniture mediche, tra cui decine di set e attrezzature per le unità di terapia intensiva. La controparte italiana spera di ottenere un maggior numero di queste apparecchiature da tutto il mondo. Si sono resi conto che la soluzione risiede nel prevenire la diffusione della malattia, adoperando in maniera completa ed efficace risorse sanitarie limitate.
Nei prossimi due giorni potremmo visitare alcuni ospedali a Roma e programmare un viaggio in Lombardia, la regione al momento più duramente colpita dall’epidemia. Vogliamo avere un quadro completo della situazione in Italia e, in seguito, potremo impegnarci in colloqui e scambi ancor più approfonditi. (XINHUA).
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