In Cina, a partire dagli anni ’90, l’11 novembre si celebra la festa dei single, una sorta di antagonista del 14 febbraio e del 7 luglio (festa cinese degli innamorati).
Il nome cinese di questa ricorrenza è guangunjie 光棍节 che letteralmente tradotto significa “festa dei bastoncini solitari”. Infatti i quattro numeri 1 da cui è composta la data rappresenterebbero quattro individui singoli. Inizialmente il guangunjie era anche chiamato la “festa degli scapoli”, essendo rivolto solo agli uomini single.
In Cina infatti si è registrato un forte squilibrio di genere negli ultimi decenni, dovuto alla rigida politica del figlio unico, la quale ha causato un notevole surplus maschile. Dati ufficiali del 2011 rivelano che in quell’anno i maschi in Cina erano 20 milioni più delle donne. Si stima che entro il 2020 questa discrepanza raggiungerà i 35 milioni, nonostante tale legge sia stata abolita due anni fa.
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Origini della festa
Sembra che gli inventori della festa dei single siano stati quattro ragazzi che nel 1993 studiavano all’Università di Nanchino. Da semplice ricorrenza celebrata nei campus universitari cinesi, con il passare degli anni, il Single’s Day è diventato popolare a tal punto da ottenere il riconoscimento di festa nazionale.
Come si festeggia
L’11 novembre in Cina è consuetudine andare al bar o al più popolare Karaoke che organizza eventi a tema riservati esclusivamente ai single. Anche i ristoranti si sbizzarriscono con ogni sorta di “offerta del giorno” da cui le coppie di innamorati sono tassativamente escluse.
Inoltre, è ormai di moda per i cinesi single festeggiano il doppio 11 partecipando a feste organizzate appositamente per l’occasione. Molte di esse sono appuntamenti al buio. Esiste migliore occasione per trovare il proprio partner perfetto mentre si brinda al fatto di essere single?
Comunque nell’ultimo decennio sembra che i protagonisti assoluti di questa festa siano gli acquisti compulsivi online. In occasione della festa vengono lanciati sconti di ogni genere e i cinesi, single e non, colgono l’occasione per comprare di tutto, da accessori a dispositivi elettronici, da capi di abbigliamento a viaggi, automobili, massaggi etc.
Da festa dei single a festa dello shopping sfrenato
Il guangunjie rimase una festa confinata nei campus universitari, finché nel 2009 i visionari fondatori di Alibaba Group, tra cui Daniel Zhang e Jack Ma, hanno fiutato l’opportunità commerciale che si celava dietro alla festa. Così l’hanno strumentalizzata come occasione unica per i single di usufruire di infiniti sconti e promozioni online. Non solo, hanno anche coniato e brevettato una nuova espressione per indicare la festa, ovvero shuang shiyi 双十一, doppio 11.
L’idea geniale è stata proprio quella di lanciare l’iniziativa commerciale del “Black Friday cinese” nel mese di novembre. Infatti tra ottobre e dicembre, ovvero i mesi in cui ricorrono rispettivamente la Festa Nazionale cinese e Natale, si verifica un notevole rallentamento degli affari economici. La svolta di Alibaba, seguito poi da altri colossi dell’e-commerce, è stata proprio quella di sfruttare l’11 novembre per contrastare questo calo delle vendite.
Incassi da capogiro
Nel 2009, anno inaugurale dell’iniziativa, i consumatori online hanno speso circa 50 milioni di yuan, pari a più di 6 milioni di euro.
Invece l’11/11/2011 è stato nominato il Single’s Day of the Century (giornata dei single del millennio), visto che la

data era formata da ben sei numeri 1. Il 2011 ha segnato il primo vero record strabiliante nelle vendite; Alibaba ha incassato il valore di 4 miliardi di yuan (più di 500 mila euro) nell’arco di appena 24 ore.
Dal 2013 la festa del Doppio 11 è diventata la più grande giornata dello shopping online a livello mondiale, con incassi da capogiro. Da allora i ricavati non hanno fatto che aumentare esponenzialmente.
Nel 2015, i consumatori cinesi hanno acquistato sulla piattaforma Alibaba per un totale di quasi 16 miliardi di euro in sole 24 ore. Il record è stato battuto l’anno successivo, con un miliardo di euro solo nei primi cinque minuti. Quell’anno più di 710 milioni di utenti hanno effettuato pagamenti online in Cina.
Un altro fatto che può lasciare a bocca aperta è che l’11 novembre 2016 Alibaba ha incassato più del doppio rispetto alle vendite complessive di Thanksgiving Day, Black Friday e Cyber Monday negli Stati Uniti.
Nel 2017 la cifra ha superato i 168,2 miliardi di yuan, che corrispondono a ben 22,6 miliardi di euro, con un incasso di 7,3 miliardi di euro nel giro della prima ora. Il volume delle vendite ha visto un aumento del 39% rispetto all’anno precedente. Proprio nel 2017, per gestire l’elevato volume delle consegne, Alibaba ha aperto il suo primo magazzino automatizzato, gestito da robot.
Infine nel 2018 il volume delle vendite è aumentato ancora del 27%, arrivando a un incasso di ben 27 miliardi di euro. Ora è arrivato il momento di scoprire cosa avverrà oggi, 11/11/2019.
Un evento sempre più internazionale
Ormai le offerte imperdibili lanciate durante la festa dei single sono approdate in numerosi paesi di tutto il mondo, Italia compresa. È nata così un’ulteriore opportunità, oltre al Black Friday, per acquistare l’inimmaginabile. L’unico ostacolo rimangono i tempi di spedizione che possono arrivare a o superare i 40 giorni, specie se si usufruisce dell’opzione “consegna gratuita”.
Avendo letto questi dati impressionanti dovremmo essere tutti d’accordo con il vicepresidente esecutivo della gruppo Alibaba, Joe Tsai, quando afferma che l’11/11 è il giorno più importante del mondo a livello commerciale, nonché l’evento più degno di nota dell’economia cinese. Qualcuno ha definite questa corsa allo shopping sfrenato come le olimpiadi commerciali.
Negli anni i fondatori di Alibaba hanno organizzato ogni sorta di eventi come sfilate di moda, cene di gala o spettacoli alla vigilia della festa del doppio 11. Gli invitati sono sempre persone di un certo rilievo, tra cui compaiono anche molte celebrità internazionali.
Ormai della festa dei single originaria è rimasto ben poco. L’11/11 è diventata la più grande giornata dello shopping mondiale, ed è ormai interamente monopolizzato dal colosso dell’e-commerce Alibaba, nonostante i competitors siano sempre più numerosi.
M.G.