A Città di Castello dal 25 agosto al 7 settembre una serie di concerti di musica da camera per la 52ª edizione dell’evento, quest’anno dedicato alla Cina
Nello scenario della cittadina umbra di Città di Castello, in provincia di Perugia, la 52ª edizione del Festival delle Nazioni, festival di musica da camera che ogni anno omaggia la tradizione musicale, culturale e artistica di una nazione diversa, sarà dedicata alla Cina, in concomitanza con il 70esimo anniversario della Repubblica Popolare Cinese.
Dal 25 agosto al 7 settembre, nei luoghi artistici di alcuni borghi suggestivi dell’Alta Valle del Tevere, si alterneranno venti spettacoli principali e diverse iniziative collaterali. Un viaggio musicale che partirà dall’antica Pechino e arriverà al panorama contemporaneo degli artisti cinesi ed europei, con presenze autorevoli, talenti emergenti e produzioni inedite.
Due i complessi orchestrali: la Shenzhen Symphony Orchestra, diretta da Lin Daye, e l’Orchestra della Toscana, guidata da Zhang Lu, con solisti al pianoforte Jieni Wan e Francesco Libetta. Nell’ambito dei gruppi cameristici, spicca la prestigiosa presenza della European Chinese Chamber Orchestra, ma anche del violinista Ning Feng e delle due musiciste cinesi Fu Wanying e Fu Yidan, che proporranno musiche tradizionali su strumenti originali, con una creazione pittorica eseguita dal vivo da An Pei. L’assolo al pianoforte quest’anno sarà affidato alla cinese Sa Chen.
Debutteranno due produzioni originali: 2 兩, uno spettacolo di Caterina Casini e Alessandro Stella, liberamente tratto dall’opera L’anima buona del Sezuan del drammaturgo tedesco Bertolt Brecht, il 29 agosto alle 21, presso il Teatro alla Misericordia di Sansepolcro; Turandot.com, «fiaba futuribile» con libretto, musica e regia del suono del compositore perugino Raffaele Sargenti. Tra i progetti speciali, ci sarà la ricostruzione di una Messa dei gesuiti di Pechino ad opera dell’ensemble XVIII-21 Le Baroque Nomade; mentre David Riondino e LaReverdie proporranno un viaggio musicale sulle tracce di Marco Polo nel Milione ovvero Il libro delle meraviglie.
A ideare l’immagine che rappresenta l’omaggio alla Cina l’artista perugino Giuliano Giuman, il quale racconta: «Il rosso può essere considerato il colore nazionale cinese e simboleggia felicità, fortuna, amore. Prendendo spunto da questo, ho immaginato e realizzato un manifesto molto semplice, ma credo efficace, dal punto di vista estetico. Gli ideogrammi in alto a destra significano, in cinese, la parola “musica”. Quelli in basso, fuori quadro, sono la traduzione di “omaggio alla Cina”».
Aprirà il Festival la European Chinese Chamber Orchestra, formata da alcuni dei migliori strumentisti di origine cinese, impegnati in ruoli di primo piano con le più importanti istituzioni musicali europee e occidentali, che hanno deciso di riunirsi per eseguire insieme programmi di musica classica e musica cinese in formazione cameristica.
Il 25 agosto, alle ore 21 presso la Chiesa di San Domenico, l’ensemble composto da Xiaoming Wang e Qi Zhou ai violini, Wen Xiaozheng alla viola, Yao Feng al violoncello, Yun Sun al contrabbasso, Xiaoming Han e Ye Pan ai corni, eseguirà musiche di Rossini, Beethoven, Haydn e Mozart.
Il Festival da sempre valorizza anche i giovani talenti. Durante la seconda giornata, il 26 agosto alle ore 18, presso il Castello Bourbon di Monte Santa Maria Tiberina, il duo composto da Leonardo Grittani al flauto e Maurizio Zaccaria al pianoforte si esibirà nel concerto Un uccello canta non perché ha una risposta ma perché ha una canzone, un proverbio cinese che vuole essere un invito a lasciarsi alle spalle la routine della vita quotidiana per godere pienamente della bellezza della musica.

Le note di Beethoven, Schubert e Paganini saranno suonate da uno degli interpreti cinesi più interessanti del panorama attuale, il violinista Ning Feng, apprezzato in tutto il mondo, che si esibirà il 27 agosto alle 21 presso la Chiesa di San Domenico, in duo con il pianista inglese Nicholas Rimmer.
Invece il 29 agosto, presso il Circolo degli Illuminati, sarà la volta di giovani artisti del canto lirico provenienti dalla Cina, ma che hanno completato la formazione presso il Teatro Comunale Luciano Pavarotti.
Il 30 agosto alle 21, nella Chiesa di San Francesco a Montone, lo spettacolo Il Milione ovvero Il libro delle meraviglie metterà in scena una ricostruzione sonora del viaggio di Marco Polo, con brani dell’epoca tratti dal repertorio profano e religioso, ma che richiameranno anche atmosfere anatoliche e indiane con strumenti come santur e campane tibetane.
Altro appuntamento con la musica cinese sarà quello dell’1 settembre alle 21, ancora nella Chiesa di San Domenico, con la Messa dei gesuiti di Pechino, ricostruzione di un esempio di liturgia musicale, con brani tratti da testi di musica sacra dei gesuiti, che vedrà esibirsi insieme strumentisti europei e musicisti-cantori cinesi, che utilizzeranno strumenti della tradizione cinese come yangqin, erhu, pipa e xiao.

Il 2 settembre alle 21, nella stessa location, la pianista Sa Chen, considerata fra le più dotate del panorama emergente e che incanta con le sue performance le platee di tutto il mondo, porterà al Festival il suo cavallo di battaglia, la musica di Chopin, e l’opera Instants d’un opera de Pekin del compositore cinese Qigang Chen.
Il 3 settembre al Parco di Palazzo Vitelli di Sant’Egidio a Città di Castello, l’apprezzato direttore d’orchestra cinese del panorama attuale Zhang Lu, tra i più apprezzati maestri cinesi della nuova generazione, guiderà l’Orchestra della Toscana nel primo dei due concerti sinfonici in programma.
La principessa cinese di ghiaccio, Turandot, così come il mondo tecnologico-digitale in cui la generazione di ragazzi oggi è immersa e da cui è costantemente attratta e manipolata, saranno al centro di Turandot.com, che andrà in scena il 4 settembre presso il Teatro degli Illuminati, alle 18 e alle 21.
Nel 2015, il Festival ha inoltre ideato un progetto educativo per promuovere la cultura musicale nelle nuove generazioni e incentivarne l’educazione artistica, coinvolgendo ogni anno i ragazzi delle scuole del territorio. Nel concerto che chiude il ciclo di lezioni e prove dedicato quest’anno alla Cina, le formazioni giovanili si esibiranno sul palcoscenico accanto alle due musiciste Fu Yidan e Fu Wanying il 5 settembre alle 18, presso la Chiesa di San Domenico.
La musica tradizionale cinese risuonerà in un altro concerto delle due musiciste, che suoneranno rispettivamente l’erhu, lo strumento ad arco più diffuso, e il guzheng, strumento a pizzico con ventuno corde, il 6 settembre alle 18 presso l’Oratorio San Crescentino di Morra.

Una delle più importanti orchestre sinfoniche cinesi, la Shenzhen Symphony Orchestra guidata dal suo direttore Lin Daye, chiuderà infine la 52a edizione del Festival, il 7 alle ore 21, presso il Parco di Palazzo Vitelli. L’evento, realizzato in collaborazione con Emilia Romagna Festival, vedrà inoltre la partecipazione della pianista solista Jieni Wan e l’esecuzione dei due amatissimi brani della Quinta Sinfonia di Čajkovskij e del Burleske di Richard Strauss, ma anche la prima esecuzione italiana di My Motherland del compositore cinese Qianyi Zhang.
Il Festival delle Nazioni è organizzato in partnership con il Ministero per i beni e le attività culturali – Dipartimento dello Spettacolo, la Regione Umbria, il Comune di Città di Castello, la Camera di Commercio di Perugia e i diversi Comuni coinvolti nella manifestazione. L’evento fa parte, inoltre, di ItaliaFestival e rappresenta un’importante vetrina per artisti, affermati o emergenti, sia cinesi che italiani.