Considerate “il frutto dell’eterna giovinezza”, ricche di vitamine, le bacche di Goji rappresentano una naturale fonte di energia e di benessere
In Cina è considerato “il frutto dell’eterna giovinezza” e i cinesi sono stati i primi a riconoscere le sue proprietà e a svilupparlo, anche se si dice abbia le sue origini nel bacino del Mediterraneo, dove però non avrebbe trovato sviluppo. Il nome della pianta è Lycium barbarum o Lycium chinense, due specie entrambe della famiglia delle Solanacee, e cresce in particolare in Tibet e in Mongolia a 3000 metri di altezza. Ma la “capitale” delle bacche di Goji è la contea di Zhongning, nella regione autonoma del Ningxia, considerata il luogo di nascita di questo frutto.
La pianta può arrivare ad un’altezza di tre metri, con foglie di forma lanceolata che toccano tonalità dal grigio al verde. Il frutto è rosso e ha la forma di un pomodorino allungato. La bacca fresca ha un sapore dolce, con un retrogusto amarognolo, ricorda il pomodoro e il peperone. Ma è molto conosciuta e venduta nella versione essiccata, dal sapore che ricorda l’uvetta. La raccolta parte da luglio e si protrae fino ai mesi autunnali. Le bacche di Goji sono da sempre conosciute come fonte di benessere e oggi sono molto diffuse anche in Occidente, proprio per le loro proprietà terapeutiche.
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Proprietà
Le bacche di Goji sono ricche di polisaccaridi, la loro proprietà più importante come supporto alle difese immunitarie. Si consigliano infatti a chi ha un sistema immunitario debole e a chi sta attraversando un periodo di stress o stanchezza psico-fisica. Hanno un effetto saziante, pertanto sono utili per chi vuole perdere peso. Contengono vitamine A e C, vitamine del gruppo B e molti sali minerali, svolgendo quindi un’azione protettiva e preventiva nei confronti dell’invecchiamento precoce e della degenerazione cellulare, essendo anche uno dei frutti più ricchi di antiossidanti al mondo.
Quando e come usarlo
Fonti naturali di energia, si consiglia di assumerle lontano dai pasti e non alla sera. Nella forma essiccata rappresentano uno spuntino energizzante, ne basta un pugnetto al giorno, corrispondente a circa 30 g. In forma di succo, ne basta un misurino al giorno, mentre in forma di estratto in capsule rappresenta un ottimo integratore alimentare. Essiccate o in capsula si consigliano, in ogni caso, quelle di prima qualità, meglio se non conservate in plastica o vetro trasparenti, ma piuttosto in buste certificate con zip salva-freschezza. Possono essere anche aggiunte a yogurt o muesli.
Curiosità
Il nome goji è stato coniato in Tibet nel 1973, ispirato al nome di origine con cui veniva chiamato l’arbusto in dialetto himalayano “gouqi” che significa “bacca”, dall’etnobotanico nord-americano Bradley Dobos dell’istituto botanico tibetano Tanaduk Research Institute. Il nome si è poi iniziato a diffondere con le prime esportazioni e, soprattutto negli ultimi anni, il frutto ha riscosso un grande successo nella cultura occidentale.