Tutti gli italiani conoscono questo frutto, ma forse non tutti sanno che il kiwi ha le sue origini in Cina, che ne detiene anche il primato mondiale. Più precisamente è una bacca del genere Actinidia, appartenente alla famiglia delle Actinidiaceae. È ricco di vitamina C, addirittura in una quantità che supera di cinque o sei volte quella contenuta negli agrumi. La pianta è l’Actinidia deliciosa o Actinidia chinensis e nasce nella Cina meridionale, dove si coltiva da circa settecento anni. Anticamente, gli imperatori cinesi consideravano il frutto una prelibatezza e lo utilizzavano anche a scopo ornamentale. La varietà più diffusa è quella dalla buccia pelosa e marrone e dalla polpa verde, con all’interno semi piccoli e neri, ma esiste anche la varietà gold dalla forma più allungata, senza pelucchi sulla buccia e con polpa gialla. Ve ne sono poi altre meno diffuse.
La raccolta del kiwi avviene nel periodo autunnale, ma si trova sul mercato fino ad aprile e in Cina si consuma soprattutto in questo periodo, perché aiuta ad alleviare la secchezza della pelle in primavera. In Italia si è diffuso alla fine del Novecento, dopo che Robert Fortune lo portò in Europa dalla Cina nel 1850, e in seguito l’Italia ne è diventata il secondo produttore mondiale.
Il kiwi è costituito per l’84% da acqua, quindi ha pochissime calorie. In gravidanza, l’acido folico contenuto nel frutto favorisce la salute del feto e allevia pesantezza delle gambe, vene varicose, rottura dei capillari ed emorroidi.
Proprietà
Ricco di vitamina C e vitamina E, grazie alla quale può prevenire l’invecchiamento della pelle, rendendola più elastica e con meno rughe, ed eliminare macchie e acne. Oltre ad alleviare la secchezza della pelle, è ideale per chi fa sport, riducendo il rischio di crampi grazie all’alto contenuto di potassio e alla poca quantità di sodio. Protegge anche gengive e denti e mantiene l’occhio giovane. Utile per chi ha problemi di digestione, perché facilita il lavoro dell’intestino. I suoi minerali e polifenoli proteggono il Dna dai danni dell’Alzheimer e del Parkinson.
Quando e come usarlo
Si consiglia di mangiarlo a piena maturazione. Per farlo maturare più in fretta si può posizionare accanto a mele o banane. Si può tagliare a metà e scavare all’interno la polpa con un cucchiaino o sbucciarlo e tagliarlo a fette, aggiungendo anche un po’ di zucchero. È ideale a fine pasto dopo la carne o il pesce, perché aiuta a fissare il ferro ed è l’unico frutto che contiene un enzima naturale che aiuta a digerire le proteine. Si utilizza anche nella macedonia e negli spiedini di frutta, può essere la base per frullati, marmellate e crostate o aggiunto allo yogurt insieme alla frutta secca, i cui grassi aiutano ad assorbire le vitamine che contiene.
Curiosità
Il nome del kiwi deriva dall’uccello simbolo della Nuova Zelanda, perché nel Novecento ha iniziato ad essere coltivato in questo Paese in maniera intensiva, avendo trovato un ambiente molto favorevole. Più precisamente fu una donna, Isabel Fraser, a portare con sé nel 1904, di ritorno dalla Cina, una manciata di semi della pianta. Fino agli anni Cinquanta, il frutto era chiamato uva spina cinese. Secondo uno studio della Rutgers University, il kiwi è il frutto con maggiore densità di nutrienti.