La Cina è disposta a rallentare la sua crescita economica pur di migliorarne la qualità. Annunciati nuovi finanziamenti per la protezione ambientale
Crescita economica e protezione ambientale da sempre costituiscono un binomio oggetto del dibattito sullo sviluppo della Cina.
A detta di alcuni la convivenza di questi due fattori non è realizzabile al punto da assumere una natura ossimorica, per cui il governo dovrebbe operare una scelta nell’una o nell’altra direzione.
Ferma la risposta di Li Ganjie, ministro per l’ecologia e l’ambiente, che lunedì durante una conferenza stampa a margine delle due sessioni in corso ha prontamente dichiarato:
“La Cina non è disposta a sacrificare la salubrità dell’ambiente in favore della crescita economica.”
Innegabile, però, che lo sviluppo di una Cina ecosostenibile stia influenzando negativamente i risultati economici del Paese.
Ma ciò non basta al presidente Xi Jinping, che è disposto a rischiare un piccolo rallentamento del miracolo economico cinese pur di migliorarne la qualità.
Si dice quindi deciso ad assicurarsi che i sacrifici economici in nome dell’ambiente vengano rispettati anche dai governi locali, mentre il governo centrale assicura un ulteriore finanziamento per il miglioramento ecologico.
Il presidente ha infatti annunciato che il budget nazionale per la protezione ambientale aumenterà di quasi il 36% su base annua, raggiungendo i 60 miliardi di yuan (8,9 miliardi di dollari). Persino le Olimpiadi di Pechino previste per il 2022 saranno all’insegna del verde.
Sebbene i risultati non siano uniformi in tutto il territorio cinese, il governo centrale può dirsi soddisfatto degli obiettivi raggiunti nell’ultimo anno.
Nel 2018 la qualità dell’aria nelle principali città cinesi è stata piuttosto buona per il 79,3% dei giorni, un miglioramento del 1,3% rispetto all’anno precedente: un risultato che rende difficile immaginare ulteriori progressi.
La sfida del governo cinese è dunque quella di rendere uniformi i risultati in materia di ambiente e di ridurre l’inquinamento anche nelle zone più periferiche della Cina attraverso l’innovazione tecnologica.