Se pensiamo alla Cina ci vengono subito in mente i panda: con il loro aspetto goffo e buffo si sono guadagnati un posto d’onore in Cina, divenendo il simbolo del Paese.
Sono animali molto delicati e difficilmente raggiungono la maggiore età : per questo motivo sono stati considerati animali a rischio di estinzione fino al 2016.
Oggi, dopo numerose campagne di sensibilizzazione, la situazione è decisamente migliorata. Un ruolo cruciale è stato giocato anche dai numerosi centri sparsi per la Cina che si occupano della loro tutela e salvaguardia, primo fra tutti la Riserva dei panda giganti di Chengdu.
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Il panda gigante: l’animale simbolo della Cina
Dall’aspetto buffo e caratteristico, il panda è un enorme animale ricoperto da una folta pelliccia bianca: solo intorno agli occhi, sulle zampe e sulle orecchie, Il panda assume la tipica colorazione nera che lo rende un’animale unico nel suo genere.
Vive esclusivamente nella Cina occidentale, ed è diventato il simbolo nazionale, tanto da essere rappresentato anche sulla moneta cinese.
Caratteristiche, comportamenti e abitudini
Nonostante i panda siano molto grossi, sono in grado di arrampicarsi sugli alberi e sulle montagne e sono degli abili nuotatori. Sono in grado di orientarsi molto bene: questo permette loro di spostarsi in modo molto veloce, grazie anche a sensi molto sviluppati, soprattutto l’udito e l’olfatto. La vista invece non è così sviluppata anche se i panda possiedono una buona visione notturna.
La loro alimentazione è costituita quasi interamente da bambù: circa il 99% degli alimenti che ingeriscono è composta da questa pianta, di cui vanno ghiotti.
Saltuariamente aggiungono anche altre tipologie di piante: insetti di vario tipo o piccoli animali (in modo da integrare tutti gli elementi nutrizionali di cui necessitano). In cattività mangiano anche frutta e mais.
Passano più di 14 ore al giorno mangiando: per supportare il loro fabbisogno nutritivo devono ingurgitare una quantità di cibo compresa tra i 12 e i 38 chili.
Le loro zampe sono composte da cinque dita ed un pollice, un’escrescenza ossea che rende forte e solida la presa e gli permette di arrampicarsi sugli alberi.
Non sono animali gregari, ma preferiscono la vita solitaria: grazie all’olfatto molto sviluppato riescono a capire se ci sono altri panda nei paraggi e cercano di evitarli il più possibile. L’unico momento in cui i panda si ricercano è nel periodo dell’accoppiamento, ma subito dopo aver avuto un rapporto sessuale, i due esemplari si separano di nuovo e la femmina cresce i cuccioli da sola.
Poiché la loro alimentazione è ipocalorica (il bambù ha pochissime calorie) evitano ogni dispendio di energia inutile. Oltre a mangiare, passano il resto della loro giornata a dormire o riposarsi, coprendosi gli occhi con le zampe anteriori.
Ciclo di vita del panda
Alla loro nascita i panda sono piccolissimi, pesano appena 100 grammi, non vedono e non hanno il pelo. Iniziano a nutrirsi in modo autonomo solo intorno al sesto mese, mangiando i germogli di bambù. Il completo svezzamento avviene attorno al nono mese.
Subito dopo la nascita la madre non li lascia mai per alcuni giorni, rimanendo all’interno della tana, costruita appositamente. La sopravvivenza dei cuccioli è a rischio dal momento che sono molto deboli e delicati e la madre è costretta a lasciarli soli per circa 4 ore al giorno, dovendo andare a procacciarsi il cibo.
I piccoli panda crescono molto velocemente: ad un anno di vita pesano già 45 kili, solo intorno ai 4 anni raggiungono la loro dimensione massima, raggiungendo i 100 kili di peso e i 180 cm di altezza.
La maturità sessuale viene raggiunta a 6 anni per i maschi, anche se difficilmente avranno il primo rapporto prima del settimo anno di vita e a 4 anni per le femmine. Solitamente restano in cinta una volta ogni 2 – 3 anni.
La loro aspettativa di vita si aggira attorno ai 20 anni in natura, ma in cattività possono raggiungere tranquillamente i 30 anni. Il panda più anziano della storia viveva all’interno dell’Ocean Park di Hong Kong, ed è morto nel 2016 all’età di 38 anni.
Il rischio di estinzione del Panda
Il panda è stato per molti anni un animale a rischio di estinzione, ma dal 2016 è considerato un’animale vulnerabile dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
Il disboscamento attuato dalla Cina nel periodo della sua industrializzazione ha contribuito a porre a rischio la sopravvivenza della specie poiché è stata eliminata la sua principale fonte di cibo, il bambù.
Il rischio di estinzione del panda è stato così elevato in passato che l’animale è diventato anche il simbolo del WWF
Il governo cinese per far fronte a questa problematica ha iniziato a costruire degli speciali parchi e dei centri ricerca al fine di tutelare e salvaguardare questi animali.
I Panda proprietà del Governo Cinese
La Cina è così affezionata ai panda da detenere la proprietà su tutte gli esemplari esistenti al mondo.
In libertà si contano 1500 esemplari, mentre quelli che vivono in cattività sono circa 500, di questi, solo 70 hanno varcato i confini nazionali cinesi. Inizialmente i panda all’esterno della Cina erano dei regali diplomatici fatti dal governo cinese per altri stati :dal 1984 invece la Cina ha iniziato a redigere dei veri e proprio contratti di “affitto” dei Panda.
Questa formula contrattuale non è gratuita, se uno Stato vuole ospitare un panda sul suo territorio deve pagare alla Cina 1 milione di dollari l’anno e deve rispettare alcune clausole:
- Il panda deve mangiare solo bambù importato dalla Cina;
- è richiesta la consulenza di esperti cinesi;
- tutto il materiale genetico e biologico (ovuli, sperma, pelliccia, etc.) del panda è di proprietà della Cina;
- in caso di morte del panda, per inadempienze dello zoo ospitante, si è costretti a pagare una multa di 500 mila dollari;
- tutti i cuccioli nati dai panda ospitati restano di proprietà del governo cinese, e se lo zoo che li ospita vuole tenerlo deve pagare 400 mila dollari alla Cina.
Solitamente i panda vengono ceduti a gli stati richiedenti solo dopo aver stipulato con la Cina importanti accordi commerciali, divenendo una sorta di simbolo diplomatico.
Se la Cina può concedere i panda a seguito di relazioni più solide con determinati Stati, può anche richiamarli in patria a seguito di tensioni o frizioni con lo stato. È famoso l’episodio in cui la Cina chiese al presidente Obama di non incontrare il Dalai Lama, il presidente degli Stati Uniti non accettò, ed il governo cinese ritirò due esemplari di cuccioli nati sul territorio americano.
Ogni contratto di cessione dei panda è stipulato e firmato direttamente dal Presidente Xi Jinping.
Come e dove vedere i Panda
I panda sono di proprietà del governo cinese, per cui è proprio la Cina a decidere a quale Stato estero concedere i panda.
I panda in Italia e in Europa
In Italia non ci sono attualmente Zoo che ospitano questi animali, in quanto non sono mai stati stretti accordi tra il nostro paese e la Cina.
In Europa invece è possibile vedere i panda in alcuni zoo:
- il the Schoenbrunn Zoo, in Austria ospita 2 panda giganti chiamati Yang Yang e Long Hui, entrambi sono nati nel 2010;
- allo Zoo di Edinburgo in Inghilterra, dal 2011 è possibile vedere i panda Tian Tian e il suo compagno Yang Guang. Nonostante Tian Tian sia rimasta in cinta 5 volte non è mai riuscita a portare a termine le gravidanze;
- al the PairiDaiza zoo in Belgio dal 2013 sono ospitati i panda Xing Hui e Hao Hao, che nel 2016 hanno avuto un cucciolo;
- in Norvegia, allo zoo di Ouwehands Dierenpark, sono ospitati i panda Wu Wen and Xing Ya che risiedono all’interno di un padiglione costruito in perfetto stile cinese, con un’enorme pagoda all’interno del recinto.
I panda in Cina
Il modo migliore per vedere i panda è sicuramente quello di recarsi in Cina, dove sarà possibile vederli sia in libertà che all’interno di centri d’eccellenza che li ospitano. Il miglior posto in assoluto in cui vedere i panda è nella regione del Sichuan nella la riserva di Panda Giganti di Chengdu. Altri centri importanti dove vengono salvaguardati e tutelati i panda sono:
- Centro di ricerca dei Panda Giganti di Bifengxia, a Ya’an;
- Dujiangyan Base per il programma Panda Keeper;
- Centro di ricerca dei panda di Wolong;
- Zoo di Pechino che conta 8 esemplari;
- Parco Oceanico di Hong Kong.
La riserva dei Panda Giganti di Chengdu
Questo paradiso dei panda giganti è situato in un sobborgo a 10 kilometri di distanza dal centro della città di Chengdu.
La riserva dei panda giganti è stata inaugurata nel 1993 ed è diventata nel corso degli anni la base di ricerca del governo cinese, in cui vengono salvaguardate moltissime specie a rischio o particolarmente vulnerabili.
Questo enorme parco naturale riproduce perfettamente l’habitat in cui il panda è abituato a vivere, e quindi sono presenti enormi boschi di bambù; la superficie della riserva è composta da più del 96% di spazi verdi.
L’ambiente è il più simile possibile a quello esterno alla riserva in quanto lo scopo principale del centro è quello di garantire all’animale di vivere come se fosse all’esterno, in modo tale da poterlo reintrodurre nuovamente nel suo habitat naturale quando non necessiterà più delle cure degli uomini.
All’interno della riserva sono presenti anche un edificio adibito alla ricerca scientifica, un ospedale veterinario, il museo del panda gigante ed un campo per le attività del panda.
I panda sono liberi di muoversi e vagare liberamente in spazi immensi anche se, come sono soliti fare in libertà, trascorrono la maggior parte del tempo dormendo e mangiando.
Il parco custodisce al suo interno più di 100 esemplari di panda e moltissimi altri animali rari, come il panda rosso o la gru dal collo nero.
La riserva naturale dei panda giganti di Chengdu offre anche la possibilità di prendere parte ad un programma di volontariato per imparare a prendersi cura di questa specie.
Tutte le attività rientrano nei programmi di tutela, sensibilizzazione e salvaguardia dei panda che il governo cinese ha deciso di adottare al fine di preservare il suo animale simbolo.
Come raggiungere la riserva dei panda giganti
La riserva dei panda giganti è situata a circa 10 chilometri di distanza dal centro della città di Chengdu. Il costo per il biglietto d’ingresso ha un costo che si aggira attorno ai 58 yuan.
I modi per raggiungere la riserva sono moltissimi e tramite diversi mezzi ad esempio:
- dall’aeroporto internazionale di Chengdu Shuangliu, non c’è una linea diretta di autobus per arrivare, per cui bisognerà recarsi nel centro città o prendere un taxi che vi porterà direttamente alla riserva dei panda giganti;
- la stazione ferroviaria di Chengdu Nord dista solo 11 km dalla base dei panda, ma non c’è anche una linea diretta di autobus per la base dei panda. Con i mezzi pubblici il viaggio durerà un’ora, anche in questo caso è consigliabile prendere un taxi;
- dal centro città è possibile prendere la nuova linea 3 della metropolitana fino a una fermata chiamata “Panda Avenue”, uscire a piedi dall’uscita A della stazione della metropolitana e a 120 metri, prendere l’autobus locale n.198 o n.198a per scendere alla fermata Xiongmaojidi (Panda Base Stop) vicinissima alla riserva.