Molti in Occidente le adorano, qualcun altro invece non può fare a meno di usare coltello e forchetta quando va a mangiare al ristorante cinese. In Cina però sono lo strumento d’uso quotidiano per eccellenza. Stiamo parlando delle bacchette cinesi.
Quante volte ti sarai chiesto: “Perché i cinesi mangiano con le bacchette?”. Per trovare la risposta dobbiamo andare indietro nel tempo, a più di 3000 anni fa.
In questo articolo vi toglieremo qualche curiosità sulla storia dei bastoncini più usati d’Oriente.
La loro diffusione è riconducibile a molte leggende antiche che, a prescindere dalla loro veridicità, hanno messo un punto di inizio all’utilizzo di uno degli oggetti più famosi della Cina, insieme a più certi riferimenti storici.
Oggi i ristoranti cinesi Occidentali sono muniti di forchetta e coltello, come supporto “di emergenza” per andare incontro a chi, con le bacchette, proprio non riesce a mangiare. Nel Paese del Dragone, invece, è impensabile non usarle, ma soprattutto è importante applicare alcune regole di galateo.
Indice degli argomenti trattati
- Bacchette Cinesi: dalla storia alle leggende
- Le bacchette cinesi e il galateo a tavola: 8 cose da non fare
- Mai infilzare il cibo con le bacchette
- Mai indicare qualcuno con le bacchette
- Mai usare le bacchette per tamburellare sul piatto o sul tavolo
- Mai “piantare” le bacchette nel piatto
- Mai mordere o leccare le bacchette
- Mai lasciare le bacchette sul piatto a fine pasto
- Mai passarsi il cibo da bacchette a bacchette
- Condividere sì, contendere no
Bacchette Cinesi: dalla storia alle leggende
Dal cucchiaio alle bacchette
Per risalire a uno dei primi utilizzi delle bacchette, dobbiamo tornare molto indietro nel tempo. Prima è doveroso togliervi una curiosità: “Come mangiavano i Cinesi prima che fossero inventate le bacchette?”.
Lo strumento alimentare per eccellenza, prima delle bacchette, era il cucchiaio. Uno strumento comodo per mangiare con eleganza la pietanza più comune nel nord dell’antica Cina: il miglio.
Il cambiamento più radicale è avvenuto intorno al 600 d.C., quando tutti i cereali iniziarono ad essere lavorati e ad assumere forme più difficili da mangiare con il cucchiaio. Un esempio chiaro è quello dei noodles, noti anche come “spaghetti” cinesi. Era necessario, a quel punto, pensare a una soluzione per riuscire a portare alla bocca quella nuova forma di cibo.
Un’altra spinta verso l’uso delle bacchette in Cina è stata data dall’aumento del consumo di riso. Per facilitarne il trasporto, il riso veniva compattato in “ciuffi” (assumendo la forma dello spaghetto) e, anche in questo caso, il cucchiaio risultava poco comodo.
I primi ritrovamenti archeologici di bacchette cinesi
A confermare la storia delle bacchette cinesi esistono anche riscontri archeologici provenienti da scavi, che fanno risalire le prime bacchette al 1200 a.C. circa. Alcuni scavi hanno rinvenuto, infatti, in una tomba Shang delle bacchette di bronzo che risalgono a quel periodo.
La nascita delle bacchette sembra quindi essere molto antica, più di quanto si potesse immaginare, anche se l’utilizzo più diffuso tra la popolazione risale certamente ad un’epoca successiva.
Intorno al 500 d.C le bacchette iniziarono ad essere diffuse nel Paese. Ciò avvenne in concomitanza con il boom della popolazione cinese. In quel periodo l’incremento demografico indebolì le risorse costringendo anche i cuochi a sviluppare abitudini di risparmio.
Le bacchette: un modo per risparmiare o una filosofia?
Fu così che i cuochi cinesi iniziarono a tagliare il cibo in pezzi più piccoli che necessitavano di meno calore e meno energia per essere cucinati: questo favorì sicuramente la buona resa delle bacchette come posata.
La diffusione delle bacchette ha anche dei rimandi filosofici. Le piccole dimensioni del cibo rendevano praticamente inutile l’uso dei coltelli. Nella filosofia cinese si attribuisce questa abitudine anche alla convinzione di Confucio che pensava che l’uso dei coltelli a tavola ricordasse la violenza e la guerra, rovinando il buonumore che avrebbe dovuto caratterizzare il momento del pasto.
L’estensione di questo pensiero sembra aver aiutato notevolmente la diffusione nell’uso di questi piccoli strumenti.
Anche la forma delle bacchette ha un significato spirituale e filosofico: un’estremità della bacchetta è rettangolare mentre l’altra è tonda. I Cinesi riconducevano la forma sferica al cielo mentre quella squadrata alla terra. Questa dicotomia poteva riportare al concetto di Yin e Yang: le due forme opposte creano armonia tra mente e corpo.
Cosa narrano invece le leggende?
La leggenda delle bacchette cinesi
Una delle leggende più comuni risale alla dinastia Shang, che regnò dal 1600 a.C. fino al 1046 a.C.
Si narra che durante un pranzo reale, il cuoco di corte stava per segnare la sua condanna a morte servendo un piatto molto caldo al Re. Il sovrano era molto severo: ogni scusa era buona per lamentarsi del cibo troppo freddo o troppo caldo e molti dei suoi cuochi, per questo motivo, avevano già pagato con la vita.
Sembrerebbe che Daji, la concubina del re Zhowang, cercò di salvare il cuoco da questa terribile sorte occupandosi lei stessa di imboccare il sovrano con due dei suoi spilloni ornamentali di giada. Il Re apprezzò molto questo gesto così elegante a tal punto da voler utilizzare gli spilloni ad ogni pasto.
Secondo questo racconto l’utilizzo delle bacchette nacque da una circostanza totalmente casuale, ma la leggenda del re Zhowang non è la sola che giustifica la presenza delle bacchette sulle tavole dei cinesi.
Un’altra leggenda, forse ancora più diffusa, ci riporta al 2100 a.C., periodo in cui in Cina regnavano gli imperatori Yao e Shun. Durante questo regno meraviglioso, si narra che il continente fu colpito da un lungo periodo di forti piogge e alluvioni che provocarono morti e gravi danni all’agricoltura.
Da Yu era un uomo forte e coraggioso e fu incaricato dall’imperatore di arginare le acque. Un giorno, durante una delle sue operazioni, Da Yu sbarcò su un’isola e preso dalla fame mise a cuocere della carne. Una volta cotta, la carne scottava tanto che era impossibile pensare di prenderla con le mani.
Da Yu non perse tempo e trovò subito la soluzione: tagliò due piccoli rami da un albero e li usò per prendere la carne dal brodo bollente.
Da quel giorno non abbandonò la brillante idea, usò sempre dei bastoncini per prendere la carne, una soluzione che gli permetteva di risparmiare tempo visto che il suo incarico di domare le acque non gli consentiva di prendersi lunghe pause. Da quel momento la diffusione delle bacchette fu rapida e nacquero le prime bacchette primitive.
Nonostante queste siano solo leggende, è chiaro come abbiano qualcosa in comune: l’uso delle bacchette sembra legato al calore dei cibi.
Le bacchette cinesi e il galateo a tavola: 8 cose da non fare
Pur essendo oggetti estremamente semplici, le bacchette hanno precise regole d’uso, legate alle buone maniere orientali. Tra queste regole di galateo ce ne sarà sicuramente una che avrai infranto durante una cena al ristorante cinese… forse anche due. Pronto a scoprirlo?
Mai infilzare il cibo con le bacchette
Sicuramente si tratta di una brutta notizia per tutti quelli che con le bacchette non sono molto pratici. Infatti i cinesi preferiscono che il cibo sia preso con le mani piuttosto che infilzato con le bacchette. Questa regola viene da una convinzione che il cibo abbia una sua vita e, pertanto, infilzarlo equivarrebbe a compiere un atto ferale di morte.
Mai indicare qualcuno con le bacchette
Un brutto gesto, sicuramente maleducato, quello di usare le bacchette per indicare qualcuno. Nella cultura Orientale (sia cinese che giapponese) equivale al nostro gesto di puntare il dito contro.
Mai usare le bacchette per tamburellare sul piatto o sul tavolo
Se sei un batterista oppure alla radio stanno mandando il tuo pezzo rock preferito potresti esserti lasciato andare a un assolo di bacchette. Ecco: sappi che il galateo cinese lo ritiene un gesto scortese perché collegato ai mendicanti (che battono dei legnetti sulla ciotola per chiedere l’elemosina) e riproporlo a tavola non è certamente gradito.
Mai “piantare” le bacchette nel piatto
Se hai una ciotola di riso davanti a te e devi prendere un altro piatto, poggia le bacchette sulla tovaglietta e non piantarle nella scodella. La ciotola con le bacchette inserite al centro del piatto ricorda la cerimonia funebre ed è pertanto un simbolo di morte o malaugurio. Capisci bene quanto possa essere poco apprezzato a tavola.
Mai mordere o leccare le bacchette
Spesso le bacchette di legno, essendo più morbide delle posate di metallo a cui siamo abituati, ci invogliano a mordicchiarle nell’attesa tra un pasto e un altro, oppure trattengono condimenti o intingoli. Il galateo cinese è chiaro su questo punto: le bacchette non si mordono né si leccano, è cattiva educazione.
Mai lasciare le bacchette sul piatto a fine pasto
Così come nel galateo occidentale c’è un preciso “alfabeto” della posizione delle posate durante il pasto (anche se molti lo ignorano) anche per il galateo cinese ci sono delle convenzioni da rispettare: ad esempio è sconveniente lasciare le bacchette nel piatto a fine pasto. Meglio poggiarle al bordo del tavolo oppure sugli appositi poggia-bacchette.
Mai passarsi il cibo da bacchette a bacchette
Come per la scaramanzia partenopea non si passa il sale a tavola di mano in mano, così non si passa il cibo da un commensale all’altro scambiandolo con le bacchette. Il modo giusto di farlo è servire la persona nel proprio piatto. Anche in questo caso il motivo è legato alla somiglianza di questo gesto con il rito funebre.
Condividere sì, contendere no
Prendere la stessa pietanza in due, nonostante la condivisione sia sempre ben accetta anche in Oriente, non è un gesto ben visto quando si è a tavola. Meglio attendere il proprio turno senza affollarsi sulla portata, per evitare questo “incidente” poco galante nei confronti degli altri commensali.