Il tè Cinese è una bevanda antica e preziosa che fa parte della nostra quotidianità da secoli. Non è facile stabilire una data esatta in cui nasce la sua tradizione, anche se sono molte le antiche leggende che girano attorno alla sua storia.
I primi riferimenti certi risalgono al III secolo d.C. nella provincia del Sichuan, ma solo nell’VIII secolo d.C., grazie al libro “Il canone del tè” di Lu Yu, questa pratica è diventata una vera e propria arte.
Nonostante le molteplici varietà di tè, tutte derivano dalla stessa pianta: la Cammelia Sinensis, che trova applicazione anche nella medicina cinese.
Il tè Cinese è molto più di una bevanda al punto che la sua preparazione si basa su una vera e propria cerimonia del tè.
Con questo termine si intende l‘ insieme di pratiche e di conoscenze tecniche ed estetiche relative alla preparazione e alla successiva degustazione di una delle bevande più antiche del mondo.
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Storia del tè: dalla medicina cinese al “canone del tè”
Risalire alla data esatta in cui il tè ha fatto la sua prima apparizione non è semplice. I secoli di storia portano con sé la creazione di miti e leggende la cui veridicità non può essere sottratta al beneficio del dubbio.
Il tè nella leggenda
Uno dei miti più conosciuti legato alla storia del tè riguarda l’imperatore Shen Nong intorno al 2737 a.C. Si narra che Shen Nong era solito bere acqua calda e un giorno, mentre risposava sotto un albero di tè, alcune foglie caddero nel suo bicchiere di acqua bollente colorandola di oro. Il dolce e attraente profumo emanato dalla bevanda attirò la curiosità di Shen Nong il quale, dopo averlo assaggiato, rimase positivamente colpito.
Il suo utilizzo medico
Al di là delle leggende, l’utilizzo del tè trova le sue prime e più antiche applicazioni nella medicina cinese. Fino al IV secolo, era conosciuto per le sue azioni terapeutiche grazie alle innumerevoli proprietà tutt’oggi riconosciute, tra le più ricercate, quelle antiossidanti.
L’arte del tè
Diverso invece è il momento in cui la tradizione del tè cinese e della sua preparazione inizia ad essere considerata una vera e propria arte con riferimenti storici. Nel 758 Lu Yu, un giovane monaco Cinese, pubblica “Il canone del tè”, il più antico libro scritto al mondo riguardante questa preziosa bevanda.
In quegli anni, durante la dinastia Tang, il tè era offerto come tributo all’imperatore rappresentando un elemento pregiato destinato solo ad occasioni importanti.
La bevanda e i monaci Buddhisti
Nello stesso periodo la religione Buddhista si stava diffondendo e i monaci erano i principali consumatori di tè per le sue proprietà rinfrescanti. La leggenda narra che i monaci lo usavano per rimanere vigili durante la meditazione. Sembrerebbe quindi che proprio in questo contesto Lu Yu si avvicinò alla cultura del tè cinese.
Il tè in letteratura
Il libro di Lu Yu tratta il tè in tutte le sue articolate fasi: dal momento della coltivazione a come la bevanda si prepara e si consuma. Senza trascurare particolari come la scelta dell’acqua da utilizzare e gli strumenti necessari alla lavorazione delle foglie.
Un testo composto da 10 capitoli suddivisi in 3 volumi ognuno dei quali tratta un argomento specifico. Il primo volume è dedicato alla pianta del tè con le sue molteplici variazioni e luoghi di coltura, il secondo volume si concentra invece sugli strumenti dedicati alla preparazione dell’infuso. Il terzo volume spiega nei minimi particolari il metodo di preparazione che si divide in tre tipologie, scopriamo quali.
3 modi per preparare il tè
- Tè bollito: ai tempi di Lu Yu, durante la dinastia Tang, la preparazione del tè avveniva tramite bollitura: le foglie venivano raccolte, cotte al vapore e lavorate fino a formare dei pani compatti lasciati essiccare.
Successivamente il tè veniva sbriciolato con un particolare strumento e gettato nell’acqua bollente insieme ad un pizzico di sale. Il tè di quel periodo era molto simile ad una zuppa e tra l’altro non era neanche filtrato quindi degustato insieme ai sedimenti della pianta.
Questo tipo di tè era originariamente destinato all’esportazione e quindi al mercato estero indirizzato al Tibet e alla Mongolia. Il tè compresso favoriva quindi gli scambi ed il trasporto, perciò la sua forma assumeva anche un ruolo funzionale.
- Tè frullato: circa due secoli dopo, durante la dinastia Song, subentrò un altro tipo di preparazione dove il tè era ridotto ad una polvere molto fina miscelata con dell’acqua bollente direttamente dentro la tazza. La miscela, realizzata utilizzando un frullino di bambù, risultava schiumosa e molto densa. Questa tipologia di preparazione è la stessa che successivamente si è diffusa in Giappone dando vita alla cerimonia del tè giapponese.
- Tè per infusione: è la tipologia di preparazione più diffusa in Occidente e per questo la conosciamo bene. Le foglie di tè vengono inserite direttamente nell’acqua bollente all’interno di una teiera e successivamente filtrate.
Il tè all’epoca della dinastia Song
L’apice della cultura del tè si ha con la dinastia Song tra il 960 e il 1279, anni in cui si diffonde anche la produzione del vasellame da tè. Questi sono gli anni in cui la Cina incrementa l’esportazione della preziosa pianta in Tibet attraverso la “via del tè e dei cavalli”. Per favorire il traposto del tè quest’ultimo era lavorato e compresso in panetti rotondi.
L’epoca della dinastia dei Ming
Tra il 1368 e il 1644 durante la dinastia Ming, vennero ampliate e messe a punto le diverse tecniche di preparazione del tè inaugurando l’uso delle teiere di terracotta e porcellana.
L’apoteosi con la dinastia Qing
Solo con la dinastia Qing (1644-1911) si può iniziare a parlare della diffusione del tè nel mondo al punto da monopolizzarne il mercato. In Italia l’arrivo del tè è molto recente: iniziò ad essere importato solo nell’800 dai bersaglieri reduci dalla guerra in Crimea nel 1855.
Se pensate che la storia del tè si fermi qui, mettetevi comodi perché siamo solo all’inizio. Come ben sappiamo, la cultura cinese è indissolubilmente legata alla sua storia filosofica e artistica. Anche la storia del tè è, in questo contesto, strettamente connessa al suo valore simbolico e tradizionale al punto da costituire un momento unico nel suo genere: la cerimonia del tè.
Gong Fu Cha: La cerimonia del tè nella tradizione cinese
Gong Fu Cha, letteralmente “l’arte di fare bene” è un vero e proprio rito per la tradizione cinese. Non è un caso che l’ideogramma della parola “tè” abbia un significato che va ben oltre la semplice concezione di pianta e si traduce in: armonia dell’uomo con la natura.
Bere una tazza di tè rappresenta quindi nella cultura orientale un atto creativo ed estetico che deve essere svolto con armonia e grazia. Non si tratta solo di una preparazione ma racconta uno stile di vita che racchiude sentimento e semplicità.
I testi dei grandi maestri Zen insegnano che l’arte performativa di bere il tè richiede armonia (wa), rispetto dell’altro (kei), solitudine (jaku) e tranquillità (sei), un insieme di atti semplici volti ad esaltare la preziosità ed il gusto stesso dell’antica bevanda.
Il tè utilizzato durante questo tipo di cerimonia è solitamente quello semi-ossidato (Oolong) trattato con il calore, che per il modo in cui è preparato assume un sapore molto forte. Solitamente è la donna a svolgere la cerimonia proprio per i suoi movimenti più delicati, ma negli ultimi anni anche gli uomini si stanno avvicinando a questa pratica.
I passaggi della cerimonia del tè
- Il primo passo consiste nello scaldare con dell’acqua bollente tutti gli strumenti utilizzati per la preparazione. Tutto deve essere posizionato sopra un vassoio di legno o bambù che raccoglie l’acqua in eccesso. Importante in questa fase un piccolo particolare: il coperchio della teiera deve essere saldamente tenuto in posizione utilizzando l’indice della mano.
- Una volta scaldate le tazzine e gli strumenti da utilizzare, con un cucchiaino di bambù si estrae il tè dal contenitore e si mostra agli ospiti: la tradizione vuole che questo avvenga per ordine di età partendo dal più anziano.
- A questo punto le foglie si inseriscono nella teiera vuota precedentemente riscaldata e si versa lentamente l’acqua bollente fino all’orlo. Una volta chiuso il coperchio, viene ripetuto il procedimento ma questa volta l’acqua bollente viene versata all’esterno della teiera per mantenerla calda.
- Il tè, dopo averlo lasciato in infusione per un minuto circa, è pronto per essere servito. Le tazzine sono messe in fila perché nel versare il tè è importante che il movimento venga fatto avanti e indietro e in maniera continua in modo che il flusso rimanga costante.
- L’ultima fase è quella dell’apprezzamento del profumo del tè. Le tazzine vengono coperte con dei piccoli recipienti e attraverso un movimento rotatorio si favorisce l’emanazione del profumo.
Consigli per una preparazione perfetta
Durante la preparazione è importante tenere a mente due elementi fondamentali. Il primo riguarda il rapporto tra quantità di tè ed acqua da utilizzare: 10/15 g di tè per 100 ml di acqua. Un altro elemento da non trascurare è la temperatura dell’acqua: la temperatura adatta alla preparazione del tè verde non deve superare gli 80-85°.
Oltre al momento stesso della cerimonia è importante considerare anche il contesto. Come abbiamo detto prima, la preparazione del tè rappresenta un vero e proprio rito spesso associato a situazioni e circostanze particolari. Quali?
La cerimonia del tè: in quali occasioni si svolge?
Solitamente la cerimonia del tè si svolge in segno di benvenuto quando arriva in visita un ospite ma i contesti e le occasioni in cui si svolge non si esauriscono di certo qui.
La cerimonia del tè avviene anche in tanti altri momenti ritenuti importanti come ad esempio le riunioni di famiglia ma il più rilevante è sicuramente il matrimonio.
Durante la cerimonia nuziale il tè rappresenta uno dei momenti più significativi. I neo-sposi si inginocchiano davanti ai genitori servendo loro del tè. Questo gesto, nella cultura cinese, rappresenta un segno di forte gratitudine e rispetto. La tradizione vuole che la sposa si trovi sul lato sinistro mentre lo sposo sul lato destro. La cerimonia del tè per la famiglia dello sposo viene di solito fatta al mattino, mentre quella per la famiglia della sposa nel pomeriggio.
In una seconda variante è la sposa a servire il tè ai genitori dello sposo, simbolo di integrazione all’interno del nuovo nucleo familiare. Inoltre la cerimonia del tè durante il matrimonio avviene anche per accompagnare l’incontro delle due famiglie degli sposi. Il tè è simbolo di purezza, stabilità e fertilità, tutti elementi collegati, in quella circostanza, alla purezza e fedeltà dell’amore.
Nonostante i matrimoni cinesi si siano fortemente occidentalizzati già dall’inizio del secolo scorso, sono molte le famiglie che continuano a rispettare fedelmente la tradizione.
Le 6 tipologie di tè e la loro lavorazione
Se dovessimo parlare delle denominazioni dei tè esistenti la lista sarebbe veramente infinita. È tuttavia possibile estrapolare 6 tipologie generiche di tè in base alle modalità di lavorazione.
Vi siete mai chiesti in quale zona della Cina sono maggiormente concentrate le piantagioni di tè? Prima di darvi la risposta vi tolgo qualche altra curiosità. La temperatura ideale per la coltivazione del tè è di circa 10-30°, al di sotto dei -5° la pianta rischia di morire.
L’umidità sembra essere un fattore estremamente positivo per la buona crescita dell’arbusto. La madrepatria della pianta del tè è la Cina sud-occidentale che comprende le province Sichuan, Yunnan e Guizhou. Anche altre zone sono famose per la coltivazione della pianta come ad esempio la Cina meridionale (province di Guangdong, Fujian, Hainan e Guangxi) e le aree di Jiangbei e Jiangnan.
Pensate che in Cina si producono circa 1000 varietà di tè ma possono essere racchiuse in 6 grandi categorie:
- Tè nero: è la tipologia più diffusa in Occidente. Il colore scuro deriva dal fatto che le foglie di tè dopo la raccolta vengono lasciate ossidare per diverso tempo.
- Tè verde: conosciuto per le sue proprietà benefiche, è trattato in modo diverso. Le foglie sono subito lavorate con il calore quindi cotte e non vengono ossidate. Questa procedura fa in modo che il prodotto conservi il suo colore verde ma soprattutto le preziose sostanze antiossidanti. Il tè verde è coltivato in molte zone della Cina ma la provincia dello Zhejiang può essere considerata il regno del tè verde.
- Tè oolong: questa tipologia di tè è trattata con entrambi i metodi, viene quindi sia ossidato che lavorato con il calore. La zona di Fujian oltre ad essere l’area in cui si producono maggiori quantità di tè oolong, è anche una delle regioni più importanti del mondo per la produzione di tè. Anche la provina del Guangdong rappresenta una culla importante per la produzione di questo tè.
- Tè bianco: apprezzato per il suo sapore delicato ed è tipico della provincia cinese del Fujian. La sua raccolta avviene in soli due momenti dell’anno e non necessita di una grande lavorazione. Infatti il suo sapore delicato deriva proprio dal fatto che, una volta raccolte le foglie, vengono semplicemente fatte appassire al vapore ed essiccate.
- Tè giallo: di fatto è un tè verde che dopo il trattamento termico è lasciato riposare diverse ore prima dell’essiccazione. Le foglie, dopo la raccolta sono avvolte da un panno umido e lasciate riposare per circa un giorno con una percentuale di umidità del 90%. Solo alla fine di questo processo vengono lasciate essiccare.
- Tè post-fermentato: nasce come tè verde lasciato stagionare all’aria oppure in ambienti particolarmente umidi in modo che le foglie vadano ulteriormente ad ossidarsi. Questo tipo di tè è prodotto principalmente nella regione dello Yunnan.
Come abbiamo visto il tè nella tradizione cinese cela un mondo di significati, valori simbolici e variazioni sia nella provenienza che nella modalità di lavorazione.
La cerimonia del tè per la cultura Orientale è molto vicina ad un momento di meditazione: i passaggi sono eseguiti con estrema lentezza ed armonia e questo permette di focalizzarsi esclusivamente su quello che si sta facendo. Un momento dedicato ai piccoli gesti, ai profumi, alle sensazioni olfattive e tattili.
Il tè non appaga solo il gusto ma anche l’anima, una fusione tra uomo e natura, tra spirito e corpo in un dualismo armonioso che ricorda quello dello Yin e dello Yang.