Fra i settori più coinvolti c’è quello dei servizi, che ha subito negli ultimi anni una vera rivolu-zione. Nonostante i numeri in crescita, però, la Cina ha ancora una lunga strada da fare per raggiungere uno sviluppo equilibrato
L’economia digitale cinese ha raggiunto i 16 trilioni di yuan ($ 2.3 trilioni) nei primi sei mesi del 2018, pari al 38,2% della crescita complessiva del Pil del paese. A riferirlo sono i dati della China Academy of Information and Communications Technology, secondo cui la crescita stimata del settore rispetto al 2017 è del 5,3%.
Lo sviluppo dell’economia digitale, che ha incentivato vari ambiti quali il commercio elettronico, i pagamenti mobili e l’innovazione delle industrie tradizionali, in Cina soffre di uno sviluppo non equilibrato e non adeguato, nonostante la sua crescita esponenziale.
Lu Chuncong, direttore della citata accademia, ha detto che i dati mostrano che nel 2017 la provincia con l’economia digitale più ampia è stata di 64 volte più grande, in termini produttivi, della provincia più “sottosviluppata”. Ha sottolineato inoltre che è stato il settore dei servizi a subire la più grande trasformazione digitale in Cina, mentre sono stati i settori industriale e agricolo quelli meno influenzati.
La crescita dell’economia digitale è un punto importante del programma per la costruzione di un sistema economico moderno in Cina e per lo sviluppo di alta qualità.
La ricerca dell’accademia ha reso noto che gli Stati Uniti sono molto più avanti rispetto agli altri paesi del G20. Al secondo livello, considerando lo sviluppo del settore dell’economia digitale, corrispondono paesi quali la Cina, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia e Corea del Sud, mentre al terzo livello India, Brasile, Canada, Italia, Messico, Russia, Australia, Indonesia e Sud Africa