Nel 500 d.C. Eraclito scriveva: “Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l’armonia più bella, e tutto si genera per via di contesa.”
Eraclito non era affatto lontano dal pensiero Orientale. L’opposto e il contrasto insieme alla complementarietà e l’armonia sono i principi chiave per comprendere il significato dello Yin e Yang.
Sono tanti i binomi e le dicotomie a cui ci si può riferire quando si parla di Yin e Yang ma l’antica filosofia cinese riconduce l’essenza del significato ai due poli simbolici del giorno e della notte: Yin rappresenta l’oscurità, Yang la luce.
Ci capita spesso di vedere questo simbolo, mentre passeggiamo distrattamente tra i negozi oppure tra le migliaia di immagini a cui siamo sottoposti durante le ricerche sui nostri smartphone o sui nostri computer, oppure, ai più fortunati, sarà capitato di vederlo almeno una volta in uno dei viaggi nell’incredibile mondo orientale.
In tutte le sue possibili forme esistenti, che sia un talismano, un tattoo, una stampa o un’immagine virtuale, il misterioso simbolo del giorno e della notte porta con sé sempre lo stesso significato, ma qual è? Scopriamolo insieme.
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Le radici nella filosofia cinese e l’origine del cosmo: Yin e Yang
Come molti di voi già sanno, la cultura cinese non può essere scissa dalle sue radici filosofiche. Sono queste infatti che hanno contribuito a sviluppare un’identità culturale che incarna un vero e proprio stile di vita, e che rende questo meraviglioso paese sempre più interessante da scoprire.
Sono principalmente due i filoni teorici tramite i quali si può interpretare il concetto di Yin e Yang: il Taoismo e il Confucianesimo, le due grandi scuole di pensiero cinese.
In particolare, secondo il Taoismo, antica filosofia cinese interessata allo studio della nascita del cosmo, ancor prima che l’universo si originasse non esisteva nulla. O meglio, non esisteva nulla che si potesse realmente esprimere.
L’energia allo stato puro era l’unico elemento e non aveva alcun potere applicativo, né spazio e tempo in cui muoversi ed evolversi. Il Wu-chi, letteralmente assenza di poli, era esattamente questo: una forza primordiale inespressa, un unico stato privo di differenziazioni.
Nel momento in cui l’energia ha iniziato ad avere vita e movimento si sono originate due forze contrapposte che costituiscono i poli di uno stesso universo: lo Yin e Yang.
Da questo momento, secondo la filosofia cinese, ogni cosa si genera dall’interazione di queste due forze in un continuo e ciclico processo chiamato Tai-chi.
Gli ideogrammi di Yin e Yang: cosa significano?
Se stai leggendo questo articolo probabilmente sei curioso di conoscere cosa si cela dietro il famosissimo cerchio bicolore. Per comprendere il significato di Yin e Yang può essere utile partire analizzando e scomponendo i suoi ideogrammi:
· Yin

Il versante buio della collina è il significato letterale di Yin, parola formata da tre ideogrammi che insieme danno vita ad un concetto che prende forma nelle sue molteplici accezioni.
Il buio va oltre il suo stesso concetto diventando per la filosofia cinese un insieme di elementi accomunati da uno stesso spirito identificato nel femminile e in tutte le funzioni meno attive: l’oscurità,il freddo, ciò che è negativo, la terra, la luna, i demoni, la sfortuna.
· Yang

L’opposto, maschile,rappresenta il lato assolato della montagna facendo riferimento al giorno e quindi alle funzioni più attive. Questa traduzione che ci riporta inevitabilmente a concetti ben diversi da quelli di Yin. Ritorna anche qui l’immagine della collina che però è vista da tutt’altra prospettiva: Yang è luce, sole, giorno, attività, aria, fortuna, fuoco ed è concettualmente legato alla positività.
Yin e Yang: l’armonia degli opposti
È vero che Yin e Yang sono due esatti opposti ma – proprio per questo – secondo la filosofia cinese possono coesistere in un armonioso ciclo senza fine.
La dualità è alla base del pensiero cinese che vede l’universo come un continuo fondersi di forze che bilanciandosi tra loro danno vita alla totalità del mondo.
Questi due mondi opposti si possono interpretare e ritrovare in una molteplicità di elementi contrapposti: il giorno e la notte, il buio e la luce, l’alternarsi delle stagioni, la vita e la morte; insomma tutto ciò che si annulla a vicenda ma che allo stesso tempo, in tal modo, dà la possibilità all’opposto di esistere.
È così che secondo la filosofia cinese il principio di realtà prende forma in un continuo evolversi e in una trasformazione senza fine, dando modo ai due elementi opposti di crearsi a vicenda intrecciandosi in un armonioso equilibrio dinamico.
Ogni situazione, ogni cosa che circonda la nostra realtà è composta da questi due poli che, come abbiamo detto, convivono.
Detto in altre parole e utilizzando sempre un’accezione generalizzata, nel bene ci sarà sempre un po’ di male che però per la sua natura ciclica porterà a un successivo grado di positività; come nel male ci sarà sempre uno spiraglio di luce ed è nell’accettazione e nell’equilibrio di questi due elementi che risiede l’armonia: il bilanciamento delle due forze è la chiave della serenità.
Nessun elemento può essere considerato completamente Yang o completamente Yin perché in ognuno risiede parte dell’altro.
Cosa succede se queste due forze sono sbilanciate? È esattamente in questo momento che nasce il conflitto, l’infelicità e il contrasto.
La rappresentazione grafica di Yin e Yang: il cerchio bicolore
Il cerchio è diviso in due metà esattamente uguali, il nero rappresenta Yin e il bianco Yang. La particolarità risiede nella linea curva che divide le due forze: questa scelta non è casuale ma rispecchia la natura dinamica delle due energie opposte. La linea curva rappresenta movimento, vitalità e ne sottolinea il continuo e interminabile moto rotatorio.
Nella metà bianca risiede un pallino nero e nella metà nera un pallino bianco. Analogamente in Yang vi è sempre una porzione di Yin come in Yin vive anche Yang.
Anche la posizione dei due pallini più piccoli non è casuale: la metà bianca, Yang, aumenta gradualmente dall’alto verso il basso e nel momento in cui raggiunge la sua massima ampiezza, sinonimo di maggior forza espressiva, inizia ad emergere Yin (il pallino nero più piccolo).
Così, allo stesso modo, dal basso verso l’alto si sviluppa il potenziale energetico di Yin che nel momento in cui raggiunge la sua massima forza inizia a lasciar spazio a Yang.
Questa circolarità è alla base di molti elementi e molte attività nella cultura cinese, trovando applicazioni in tutti i campi.
Uno dei più conosciuti e rilevanti è sicuramente quello della medicina cinese che identifica le caratteristiche di Yin e Yang in ogni parte del corpo. Anche le arti marziali (nel rapporto tra tensione e flessibilità) ed alcune tecniche di rilassamento si fondono sui principi dicotomici delle Yin e Yang.
Il simbolo dell’universo,assume così, secondo la filosofia cinese, il senso di tutte le cose vitali che si alternano in continuazione senza mai escludersi e senza mai opporsi realmente ma convivendo all’interno di un moto in perpetuo dinamismo.