Almeno una volta nella vita ti sarà capitato di ritrovarti in una delle tante China Town del mondo o, più semplicemente, di averne sentito parlare.
Una China Town è un quartiere all’interno di una grande città, al di fuori del territorio Asiatico, nel quale si concentra e vive la comunità cinese. Entrare in questa comunità, da qualsiasi città del mondo ci si trovi, sarà come chiudere gli occhi e ritrovarsi improvvisamente nel grande paese del dragone.
Con una maggiore concentrazione nei territori Americani, le China Town sono presenti nelle città principali (e non solo) di tutti i continenti tra cui, seppur in maniera ridotta, l’Europa. Negozi, insegne, profumi, lingua e abitudini, tutto richiama la cultura cinese nella sua più autentica quotidianità. Ma come nascono le prime China Town?
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Come sono nate le prime China Town
La più grande comunità cinese del mondo si trova in America ed esiste dal 1820 grazie alla forte richiesta di manodopera da parte degli Stati Uniti per lavorare alla costruzione della ferrovia transcontinentale.
In quegli anni molti lavoratori Cinesi lasciavano il proprio paese in cerca di un’occupazione nel nuovo continente anche se per i primi anni dell’800 il governo cinese proibiva l’emigrazione. Solamente nel 1894 ne fu riconosciuto il diritto.
La forte differenza culturale tra i due mondi e la difficoltà nell’integrazione, portò fin dall’inizio gli emigrati asiatici a radunarsi in quartieri ben circoscritti delle città d’oltremare, dando vita così a delle comunità cinesi all’interno delle quali si respirava un forte senso di solidarietà e di unione culturale in uno scenario di integrazione molto difficile.
Queste piccole comunità furono destinate ben presto a diventare delle vere e proprie città dentro la città, chiamate infatti, più comunemente, “China town”.
Solamente in un secondo momento, negli anni 30 del ‘900, anche l’Europa divenne un punto di arrivo e stazionamento per le comunità cinesi grazie anche agli intensi scambi commerciali tra i due continenti.
Le 3 China Town da primato
La comunità cinese più grande del mondo non è la più popolata e la più popolata non è la più antica. Non è un indovinello da risolvere, ma semplicemente esistono tre metropoli nel mondo che ospitano ognuna una comunità cinese con un primato mondiale differente.
- A San Francisco, in California, c’è la più estesa China Town del mondo. Nata nel 1840, e situata nel pieno centro di San Francisco, è stata negli anni anche fonte di ispirazione artistica.Le suggestive e incantevoli lanterne rosse, le decorazioni sgargianti e le atmosferiche insegne luminose di Grant Avenue, hanno reso questo quartiere spesso protagonista di molti film tra cui ad esempio “Grosso guaio a Chinatown” di John Carpenter.
Ma questa città vanta anche un altro primato: il capodanno cinese di San Francisco ospita la più grande celebrazione di questa festività al di fuori dell’Asia. In questo periodo Chinatown si trasforma in un grande palcoscenico ricco di colori, sfilate, maschere e tanti eventi sorprendenti.Il momento più divertente del capodanno cinese a San Francisco è senza dubbio la grande parata che, a prescindere dalla data esatta in cui cade il capodanno, si festeggia sempre di sabato.
Questo evento rappresenta un giorno importante per la comunità cinese di San Francisco, ricco di musica, spettacoli, balli e carri colorati è sicuramente un must per chi si trova in California nel mese di Febbraio. - A Manila, nelle Filippine, si trova invece la più antica Chinatown del mondo risalente al 1594, meglio conosciuta come Binondo. Originariamente questa area era destinata a quella fetta di popolazione cinese che si convertiva al Cattolicesimo, motivo per cui all’interno di questa antica comunità è tutt’oggi presente una chiesa dedicata al primo santo Filippino, Lorenzo Ruiz.
La vera particolarità di questa China Town è che non è popolata solo da Cinesi ma Spagnoli, Giapponesi, Americani e Filippini fanno tutti parte di un’unica comunità rendendola un importante centro economico e culturale della città.
- Tra lo storico quartiere di Soho e il ponte di Brooklyn, New York ospita la più popolata Chinatown del mondo. Situata nel cuore di Lower Manhattan, abbraccia una comunità cinese di circa 100 mila persone ed è senz’altro tra i luoghi più turistici di New York.
Trovarsi tra le vie della Chinatown di Manhattan è un’esperienza sensazionale: camminando per Canal Street, la via principale, ti troverai circondato da un numero indefinibile di negozi di ogni tipo, bancarelle, ristoranti per ogni esigenza, dai più rustici ai più raffinati. Non mancherà neanche il tipico street food cinese con il suo inconfondibile profumo o, per chi vuole rilassarsi, un massaggio a pochi dollari in uno dei tanti negozi lungo la strada.Non solo è una delle più frequentate e la più popolata del mondo, ma la Chinatown di New York sta tutt’oggi continuando ad espandere i suoi confini rubando lentamente pezzi di terra alla famosa Little Italy di New York.
In Europa, come abbiamo detto, c’è una minore concentrazione della popolazione cinese rispetto al resto del mondo e le Chinatown non sono così popolate come quelle d’America. Tuttavia anche le China town europee hanno i loro caratteri distintivi: tra le più famose, quella di Londra e di Liverpool.
In particolare la comunità cinese di Liverpool che si è formata a partire dal 1860 circa, vanta la porta d’ingresso Cinese più grande del mondo al di fuori del continente asiatico.
Chinatown di Milano: è la più grande d’Italia?
I dati ISTAT del 2018 riportano che i Cinesi in Italia sono circa 290 mila con un primato regionale assegnato alla Lombardia che ospita ben 66.618 Cinesi. Segue la Toscana, il Veneto, l’Emilia Romagna e solo in quinta posizione il Lazio. Ma quali sono le Chinatown più grandi e popolate di Italia?
Nonostante la Lombardia ospiti, a livello regionale, la più grande comunità cinese d’Italia, sembrerebbe che la China town di Prato, in Toscana, sia non solo la più grande d’Italia, ma una delle più grandi d’Europa.
Prato è sempre stata conosciuta come capitale del tessile Made in Italy, ma l’emigrazione asiatica l’ha resa, negli ultimi anni, sede per il pronto moda cinese. Questa bellissima e densa comunità è spesso purtroppo associata a eventi negativi, a causa di fatti di cronaca che l’hanno vista coinvolta in giri di corruzione e sfruttamento della manodopera all’interno delle aziende e fabbriche cinesi.
Nonostante questo, rimane comunque un quartiere affascinante, ricco di storia che vale assolutamente la pena visitare.
La China town di Milano gode invece di un background decisamente più positivo e meno misterioso. In via Paolo Sarpi, tra Porta Garibaldi e Porta Nuova, si estende, dagli inizi del ‘900, un luogo sicuramente da non perdere. I Cinesi che vivono a Milano sono perfettamente integrati con i locali sin dai primi insediamenti.
Ricco di negozi di abbigliamento a basso costo e di alcuni tra i ristoranti più buoni di Milano, questo quartiere è frequentato assiduamente anche dai locali grazie alla posizione favorevole, proprio nel cuore pulsante di Milano.
Sono circa 19mila i Cinesi che vivono, invece, nella Capitale d’Italia rendendo la comunità cinese di Piazza Vittorio una delle più conosciute nel nostro Paese. In realtà quella di Roma non è una vera e propria China town ma piuttosto un polo multiculturale dove non troverai nessuna porta d’ingresso con dragoni e scritte in cinese e neanche il tipico street food ma piuttosto una grande zona commerciale tra magazzini, grossisti e ristoranti etnici di ogni genere.
A due passi dalla stazione Termini, il quartiere Esquilino, tipicamente romano, ha subito un radicale cambiamento culturale soprattutto negli ultimi anni del 900.
Camminare per le strade di Piazza Vittorio ti farà sentire parte di una comunità non solo cinese ma profondamente multietnica nella quale convergono molte realtà orientali.
Qui è possibile trovare una perfetta integrazione tra Cinesi, Indiani e Bengalesi in un clima di serena e quotidiana convivenza e in uno scenario di integrazione sicuramente diverso rispetto alle China town che siamo abituati a conoscere.
Cina potenza mondiale: crisi delle China Town?
La crisi economica globale dell’ultimo secolo che ha toccato prima l’America e poi l’Europa, ha avuto forti ripercussioni anche all’interno di tutte le comunità cinesi del mondo.
Mentre nei primi anni del 2000 l’Occidente attraversava un’intensa crisi finanziaria ed economica, la Cina godeva di un periodo di forte crescita iniziando a diventare una potenza mondiale nella produzione e negli scambi in tutto il mondo.
Questo ha comportato un rallentamento del flusso migratorio Cinese verso l’Occidente e un indebolimento degli investimenti extra-continentali. Tanti emigrati Cinesi hanno fatto ritorno nel proprio paese di origine comportando uno svuotamento delle comunità cinesi nel mondo.
Il “Center for Economics and Business Research“ prevede che nel 2023 la Cina sarà la prima potenza economica del mondo, superando gli Stati Uniti e concorrendo con le altre potenze d’Oriente.
In visione di questo scenario sorge spontaneo chiedersi se un domani si potrà ancora parlare di Chinatown nel mondo oppure assisteremo ad un lento e graduale passo indietro.
Nel frattempo, possiamo approfittarne per godere di questi incantevoli pezzi di Cina sparsi per il mondo in un’atmosfera (a volte) così fedele alla realtà che sembrerà di fare un viaggio nel viaggio senza bagagli.