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5 Piatti cinesi che non esistono in Cina: la cucina orientale in Italia

Laura Bretti 24 Nov 2018

Probabilmente non tutti sanno che la storia della cucina cinese gode di una notevole complessità. Non si tratta di una cucina con uno stile unico, ma le tradizioni locali danno origine a piatti dai sapori e consistenze molto differenti. D’altro canto stiamo parlando di un Paese enorme, che si estende dai freddissimi confini a nord, dove in inverno si toccano i 40 gradi sotto lo zero e, passando per deserti (quello dello Xinjang a nord-ovest), praterie, montagne, spiagge, foreste pluviali e risaie, si arriva fino alle aree subtropicali del sud dove il termometro supera di frequente i 40 gradi sopra lo zero.

Una vastità che si riversa inevitabilmente sulle abitudini e le tradizioni culinarie.

Eppure della vasta quantità e varietà degli autentici piatti cinesi, in Italia, in Europa e spesso anche nelle varie China Town, ne arriva meno di un terzo. Ciò che più comunemente troviamo nei nostri, oramai, amatissimi ristoranti cinesi è spesso solo una rivisitazione adattata ai gusti del nostro Paese.

Indice degli argomenti trattati

  • Cosa si mangia in Cina: gli 8 volti della cucina cinese
  • La cucina cinese in Italia: cantonese e chuan
  • Ristoranti cinesi in Italia: cucina adattata o tradizionale?
  • La cucina cinese in Italia: ricette inventate che in Cina non esistono
    • 1.     Riso alla Cantonese
    • 2.     Involtini primavera
    • 3.     Pollo in agrodolce
    • 4.     Gelato fritto
    • 5.     Biscottini della fortuna
  • La vera Cucina Cinese: 8 ricette originali
    • 1.Regione dello Hunan
    • Hong shao rou Maiale brasato del generale Mao
    • 2.Regione dello Ahnui
    • 3.Regione del Sichuan
    • 4.Regione dello Shandong
    • 5. Regione del Guangdong
    • 6.Regione dello Zhejiang
    • 7.Regione del Jiangsu
    • 8.Regione del Fujian

Cosa si mangia in Cina: gli 8 volti della cucina cinese

Prima di parlare di come la cucina cinese si sia adattata negli anni ai gusti occidentali è importante fare una breve premessa su ciò che realmente caratterizza le autentiche pietanze cinesi.

La Cina è un paese segnato da un’antica tradizione e da una cultura fortemente radicata non solo in un’ottica storico-sociale ma anche culinaria. I colori, i sapori e il modo in cui viene servita rende la cucina cinese una vera e propria opera d’arte ricca di significati simbolici.

L’aspetto visivo delle pietanze rappresenta, per gli orientali, un elemento di fondamentale importanza nella stimolazione dell’appetito ed è per questo che molti dei loro piatti tendono ad avere un aspetto decorativo.

La cucina cinese è composta da 8 stili culinari differenti che prendono il loro nome dalle 8 regioni da cui derivano:

  • Cucina dello Hunan (Cina meridionale)
  • Cucina dello Anhui (la regione dei monti Huangshan)
  • Cucina del Sichuan (area continentale con capitale Chengdu)
  • Cucina dello Shandong (provincia sul Mar Giallo, con la città di Tsingtao)
  • Cucina del Guangdong (a sud della Cina, la capitale è Canton)
  • Cucina dello Zhejiang (provincia orientale costiera, dove si trova il pittoresco Lago dell’Ovest)
  • Cucina del Jiangsu (provincia costiera con capiale Nanchino)
  • Cucina del Fujian (provincia di fronte a Taiwan, a sudest della Cina)

È bene specificare che le regioni presenti nel territorio cinese sono 22, ma 14 di queste si ritenga abbiano uno stile culinario troppo circoscritto e poco emergente, motivo per cui ne vengono evidenziate solo otto.

La cucina cinese in Italia: cantonese e chuan

I due stili principalmente diffusi in occidente sono quello della cucina cantonese e della cucina chuan, rispettivamente appartenenti alla regione del Guangdong e del Sichuan.

In particolare, la cucina cantonese, caratterizzata dall’utilizzo di carne, verdure e poche spezie, sembra quella più apprezzata in Italia.

Nonostante la sua eterogeneità, la base della cucina cinese si fonda su una serie di prodotti base quali ad esempio: riso, pasta, verdure, carne, uova, funghi, tofu; altri prodotti sono, invece, caratteristici e specifici di una determinata regione e non è facile reperirli altrove. Ciò che la rende ricca e particolare è, soprattutto, il modo in cui questi ingredienti vengono combinati, la varietà di aromi e condimenti utilizzati e le molteplici modalità di cottura.

Ristoranti cinesi in Italia: cucina adattata o tradizionale?

La forte ondata di immigrazione cinese, durante il secolo scorso, è stato l’elemento chiave nell’esportazione della cucina orientale nel nostro paese.

Nel 1949 apre a Roma (vedi i migliori ristoranti cinesi di Roma) il primo ristorante cinese d’Italia, rappresentando una vera e propria rivoluzione per i locali abituati alla cultura alimentare autoctona. Da qui iniziano ad espandersi aprendo anche a Firenze e Milano (vedi i migliori ristoranti cinesi a Milano) e poi in tutta Italia. Gusti esotici e costi contenuti sono stati i due elementi che hanno favorito il diffondersi della cucina cinese sul nostro territorio.

Una delle difficoltà con cui hanno dovuto fare i conti i primi ristoranti cinesi in Italia è stata sicuramente la reperibilità di alcuni prodotti tipici che, come detto in precedenza, sono strettamente legati al territorio di origine. Oggi, non rappresenta più un ostacolo in quanto negli anni si è sviluppata una fitta rete di esportazione dal paese di origine anche se questo non garantisce la freschezza dei prodotti, elemento di rilevante importanza per la cultura culinaria cinese.

Un altro ostacolo è stato il farsi strada all’interno di una tradizione gastronomica, come quella Italiana, altamente radicata e per questo diffidente. Ciò ha portato i ristoratori ad un’ampia rivisitazione della propria cucina tradizionale, adeguando il proprio menù al gusto degli Italiani. Infatti la cucina cinese, caratterizzata dall’utilizzo di forti aromi e spezie, è stata riadattata ad un palato dal gusto più equilibrato. Altri elementi come gli insetti e derivati, presenti nel tipico food cinese, sono stati completamente banditi.

La carne, ad esempio, è uno degli ingredienti più utilizzati nella preparazione dei tradizionali piatti cinesi. Ciò che cambia, nei ristoranti orientali in Italia, è l’utilizzo di carni differenti rispetto a quelle comunemente usate in oriente. Non è un segreto che gli asiatici consumino quasi ogni tipologia di carne: maiale, pinne di squalo, anatra, zampe di gallina, serpente e tanto altro. Nel nostro paese, sia per motivi etici che di semplice abitudine, molte di queste carni non vengono consumate ed è per questo che i ristoranti cinesi in Italia, avvicinandosi ai nostri gusti, servono principalmente carne di pollo e di manzo. Questo comporta inevitabilmente, per i ristoratori cinesi, un alto numero di varianti nei piatti a base di carne.

Anche la tipologia di cottura ha subito dei cambiamenti rispetto alle abitudini originarie. Infatti mentre la cucina cinese predilige cotture più lente come quella al vapore, è sempre più frequente trovare nei ristoranti occidentali piatti fritti o saltati, che oltre ad essere più richiesti sono anche più veloci da preparare.

La cucina cinese in Italia: ricette inventate che in Cina non esistono

Non tutti sanno che quando si parla di rivisitazione della cucina cinese, in cima alla classifica troviamo uno dei piatti asiatici più apprezzati dagli Italiani: il riso alla cantonese.

1.     Riso alla Cantoneseriso alla cantonese

La versione che noi conosciamo non corrisponde a quella originale. La ricetta che siamo abituati a mangiare è molto semplice: riso bianco, piselli, uova e prosciutto cotto. In realtà la ricetta originale prevede l’uso del maiale cotto alla griglia, una maggiore quantità di cipolla, aglio e salse, ingredienti che nel menù italiano sono assenti. A ben vedere si tratta di due piatti totalmente differenti, tanto che cercare un “riso alla cantonese” in Cina non darà risultati!

2.     Involtini primavera

involtini primavera

Sul podio, nella classifica delle rivisitazioni Italiane della cucina cinese, ci sono gli involtini primavera.

Uno dei piatti più richiesti, spesso come antipasto, è una specialità più italiana che cinese. L’involtino di primavera, per come lo conosciamo noi, è un rotolo di pasta fritta, abbastanza grande, con dentro un misto di verdure e spezie.

Non che siano troppo differenti nella forma, in Cina innanzitutto non vengono consumati come “antipasto” (concetto che non si può neppure applicare a un vero pasto cinese). Oltre ciò, la ricetta originale prevede l’utilizzo di carne e non solo di verdure, oltre che l’utilizzo di altri ingredienti quali ad esempio la granella di arachidi e tante spezie profumate.

Inoltre in Cina, gli involtini sono spesso di dimensioni molto più piccole e possono essere serviti sia fritti, come li conosciamo noi, che al vapore o con altre tipologie di cottura.

3.     Pollo in agrodolce

Pollo in agrodolce

Il pollo in agrodolce è un’altra specialità tutta Italiana. L’agrodolce in Cina non così diffuso, o meglio, non come lo conosciamo in Italia. I sapori acidi sono infatti mal tolleati dai cinesi che preferiscono, generalmente, gusti più morbidi.

Il ricorrente utilizzo dell’agrodolce è stato studiato per i palati occidentali abituati a sapori meno aromatizzati e più acidi. Anche la pastella fritta con cui viene solitamente ricoperto il pollo o il maiale durante la preparazione, è un particolare non presente nella cucina cinese nella quale il pollo è piuttosto servito con zenzero e salsa di soia.

4.     Gelato fritto

Gelato Fritto

Il gelato fritto, uno dei più conosciuti dessert serviti nei locali cinesi, è tutt’oggi avvolto da un alone di mistero: alcune fonti lo riconducono ad un’antica tradizione cinese, mentre altre fanno risalire la creazione di questo piatto al 1893 negli Stati Uniti.

I cinesi non consumano molti alimenti dolci, tranne nelle occasioni speciali come matrimoni e feste. Infatti molti dolci che è possibile ordinare nei ristoranti orientali, non rispecchiano affatto la realtà, almeno non quella cinese. Oltre ciò, i dolci cinesi non sono tanto “dolci” come quelli occidentali.

Allo stesso tempo, sono rari anche i piatti e le bevande refrigerati per una serie di ragioni dettate dalla medicina cinese, ancora molto seguita nella quotidianità.

Oltre ciò i prodotti derivati del latte vaccino (e il gelato ne è un esempio) sono quasi del tutto assenti nella cucina cinese perché la maggior parte degli orientali, per questioni genetiche, è intollerante al lattosio. È pertanto assai improbabile che il gelato fritto possa essere un piatto cinese.

5.     Biscottini della fortunabiscotti della fortuna

Un ravioletto di pasta leggera e friabile che racchiude un messaggio speciale. I biscotti della fortuna sono un fine pasto divertente, anche perché spesso sgrammaticato e assurdo, che nei ristoranti cinesi viene spesso offerto al tavolo insieme al conto.

In realtà i biscottini della fortuna non hanno niente a che vedere con la Cina, né tantomeno con la tradizione cinese. Sembra che la loro origine sia giapponese e che, alla metà dell’800, negli Stati Uniti abbia fatto breccia fra la popolazione come un esotico divertissement orientale.

I ristoranti cinesi si sono limitati a seguire il trend, facendoli propri nella maggior parte dei ristoranti. In Europa, uno dei più grandi produttori di biscottini della fortuna, è in Germania.

La vera Cucina Cinese: 8 ricette originali

In alcuni ristoranti cinesi Italiani è possibile provare la vera cucina del celeste impero. Tutto sta nel trovare il ristorante giusto, fedele alla tradizione culinaria cinese.

Abbiamo selezionato una ricetta originale per ognuna delle regioni da cui provengono gli otto stili culinari principali della Cina svelandovi ingredienti e modalità di preparazione.

1.Regione dello Hunan

Hong shao rou Maiale brasato del generale Mao

Il brasato di pancia di maiale è un piatto molto popolare in Cina, ma a seconda delle regioni il gusto può variare di molto. A Shanghai, il sapore principale del piatto è salino, conferito dalla salsa di soia scura, mentre a Wuxi, a un’ora e mezza di auto da Shanghai, si ha un sapore molto più vicino alle caramelle, di estrema dolcezza.

In Hunan, invece, il brasato di maiale si presenta come il re dei piatti tradizionali. Il nome originale è “Il maiale brasato del generale Mao” e il piatto viene aromatizzato con spezie e molto peperoncino. Si dice che Mao disse a suo nipote Mao Anping : “Gli uomini lo mangiano per costruire il loro cervello”.

Ingredienti

500 gr pancetta di maiale (in un unico pezzo)

200 ml di salsa di soia classica (oppure mezzo bicchiere di salsa di soia scura)

200 ml di vino bianco (meglio se di riso)

60 g di zucchero di canna

2 bicchieri d’acqua

1 porro

olio di semi

zenzero fresco

250 gr riso Basmati

Procedimento
Tagliare la pancetta a cubetti di 1,5 cm mantenendo lo spessore del pezzo di carne intero (saranno quindi alti circa 3/4 cm), metterli all’interno di una pentola di acqua bollente e farli bollire per una decina di minuti, scolarli e metterli da parte.

Tagliare finemente il porro e una decina di fettine sottilissime di zenzero (da sbucciare in precedenza). Scaldare un wok, versare l’olio di semi e far rosolare a fuoco vivace il porro e lo zenzero per qualche minuto, finché il porro non sarà leggermente appassito, aggiungete i pezzi di pancetta e cuoceteli per 3/4 minuti.

Unire quindi lo zucchero di canna la soia e il vino. Lasciar cuocere a fuoco vivace fino a quando i liquidi non si saranno leggermente rappresi quindi versare i due bicchieri d’acqua, aspettare che il bollore riprenda e coperchiare il wok, brasare per 50 minuti circa fino a quando la carne non risulterà morbida ed il sugo sarà più che dimezzato. Alzare la fiamma e cuocere altri 10 minuti fino a quando il sugo non sarà denso. Si può scegliere se servire il piatto accompagnandolo con del riso Basmati semplice.

2.Regione dello Ahnui

Germogli di bambù con funghi

I germogli di bambù sono uno dei cibi tradizionali della regione dell’Anhui, specialmente se si parla dell’area montuosa dei Monti Huangshan. I sapori tipici della montagna, come ad esempio i funghi, ben si accostano infatti alla freschezza del bambù.

In generale, gli chef dell’Anhui prestano molta attenzione al gusto, al colore dei piatti e alla temperatura, dando priorità agli stufati. Sono esperti soprattutto nel cucinare prelibatezze di montagna e di mare. La maggior parte del gusto è riservata al sapore originale degli ingredienti e in linea di massima il cibo è leggermente piccante e salato.

 Ingredienti

10-12 funghi neri e secchi

germogli di bambù

60 ml di olio

15 ml di salsa di soia

15 ml di zucchero

amido di mais

liquido d’ammollo dei funghi

Procedimento

Mettere a bagno i funghi essiccati e riservare il liquido di ammollo.

Tagliare i germogli di bambù longitudinalmente a fette sottili, quindi a strisce. Lasciare i funghi interi.

Scaldare l’olio e aggiungere i funghi e saltare in padella 2 o 3 minuti. Aggiungere i germogli di bambù e saltare per 2 minuti. Quindi unire la salsa di soia e lo zucchero.

Trasferire le verdure su un piatto da portata, lasciando i liquidi in padella. Disporre i germogli di bambù sotto e i funghi sopra.

Mescolare ai succhi di cottura l’amido di mais e il liquido di ammollo dei funghi fino ad avere una salsa densa. Versare sulle verdure e servire subito.

3.Regione del Sichuan

Mapo tofu 

Della cucina regionale del Sichuan, il Mapo tofu è fra i piatti più apprezzati non solo dai locali, ma anche dagli stranieri che amano la cucina cinese. Piccante da anestetizzare le papille gustative, bollente e aromatico, l’ideale è gustarlo nei periodi freddi dell’anno.

Esistono molte varianti della ricetta, ma quella autentica di Chengdu, dove è nato il piatto, prevede l’uso della carne di manzo o maiale per esaltarne il sapore. La storia di oltre 150 anni lo ha reso un’icona culinaria!

Ingredienti

350 g di tofu seta

15 g di pepe del Sichuan

2 spicchi di aglio

30 g di salsa doubanjiang (reperibile negli alimentari cinesi)

30 g di salsa dou-chi (reperibile negli alimentari cinesi)

20 g di salsa di soia

20 g di amido di mais

100 g di carne di maiale tritata cipollotti tritati olio di sesamo zenzero acqua o brodo

Preparazione

Tostare i grani di pepe in una padella, tritarli nel mortaio e mettere da parte; tagliare finemente i due spicchi di aglio e mettere da parte; in una ciotola diluire l’amido di mais con l’acqua.

Prendere il tofu e tagliarlo a cubetti, sbollentarlo in una pentola d’acqua aggiungendo un po’ di sale per 3 minuti, lasciarlo in ammollo nell’acqua togliendo la pentola dal fuoco.

Nel wok soffriggere in abbondante olio di sesamo la carne di maiale, aggiungere la salsa di soia, la doubanjiang e la dou-chi, il trito di cipollotti (tenendone un po’ per la decorazione) e aglio, lo zenzero e il pepe.

Mescolare bene finché l’olio risulta di colore rosso fuoco! A questo punto versare i cubetti di tofu, poi il brodo e in ultimo l’amido di mais diluito. Spadellare a fuoco alto. Impiattare, decorare con i cipollotti verdi tritati. Per attenuare il piccante abbinarlo al riso bianco.

4.Regione dello Shandong

Noodle ai frutti di mare

La cucina dello Shandong è conosciuta per i suoi eccellenti piatti di pesce e le deliziose zuppe. L’area costiera di Qingdao è considerata come la “culla della cucina dello Shandong”, facendo un giro fra i molti ristoranti della città si ha l’occasione di gustare le specialità culinarie tipiche, frutti di mare, cetrioli di mare, capesante, conchiglie, gamberi e spiedini di pesce essiccato.

Ingredienti

200 g di noodle cinesi

olio di sesamo

olio vegetale

5 scalogni tritati

2 spicchi d’aglio, schiacciati

1 peperoncino verde lungo, seminato e tritato

250 g di verdure saltate in padella surgelate

310 ml di brodo vegetale a ridotto contenuto di sale

150 g di funghi champignons tagliati a fette

150 g di germogli di soia

300 g di gamberi crudi, pelati e preparati

60 ml di salsa di soia ridotta al sale

3 uova sbattute

Preparazione

Versare nel wok l’olio di sesamo, lo scalogno, l’aglio, il peperoncino e le verdure miste e saltare per 3 minuti. Aggiungere il brodo e portare a ebollizione, quindi unire i funghi e i germogli e cuocere per 2-3 minuti fino a quando le verdure sono appena cotte e la maggior parte del brodo viene assorbito.

Unire quindi i gamberi, mescolare con la salsa di soia e cuocere per qualche minuto, fino a quando i gamberi iniziano a diventare rosa.

Aggiungere i noodle, precedentemente sbollentati, e saltarli fino a che non si amalgamano al condimento.

Nel frattempo, riscaldare l’olio vegetale in una piccola padella, condire le uova con sale e pepe nero e versarvele delicatamente fino a quando le uova non creano una cremina.

Mescolare negli spaghetti e servire immediatamente.

5. Regione del Guangdong

Torta alle castagne d’acqua

Sebbene abbia stessa forma e colore della nostra castagna, la castagna d’acqua cinese è il frutto di una pianta semi acquatica classificata come verdura.

Originaria del sud-est asiatico, in Cina è coltivata sin dai tempi antichi ed è consumata in ogni genere di preparazione gastronomica, dal salato al dolce, e, come nella tradizione occidentale, anche sotto forma di farina. Fra le ricette più note c’è la torta alle castagne d’acqua, tipica della cucina cantonese e di Hong Kong.

Ingredienti 

150 g di farina di castagne d’acqua

2 lastre di zucchero di canna (reperibile negli alimentari cinesi)

5 castagne d’acqua

700 ml di acqua

olio per ungere la teglia

zenzero fresco

Preparazione

In una ciotola impastare la farina di castagne d’acqua con dell’acqua fino ad ottenere una pastella liscia e morbida. Nel frattempo in una pentola sciogliere le lastre di zucchero con la restante acqua, portare a bollore a fuoco lento e inserire le castagne d’acqua precedente tagliate in pezzi ( le castagne d’acqua possono essere tagliare con lo stampino per avere delle forme precise).

Cuocere il tutto per qualche min dopodiché mescolare con il composto di farina e acqua precedentemente fatto. Versare l’impasto in una piccola teglia da forno quadrata da 50 cm con i bordi alti, in precedenza unta con olio.

Cuocere per circa 30-35 min posizionando la teglia su una pentola a vapore finché la torta non risulta lucida e trasparente. Lasciare raffreddare e tagliare in pezzi. Se in estate è possibile servire la torta fredda, in inverno è meglio gustarla calda, magari saltando una fetta nel wok.

6.Regione dello Zhejiang

Zuppa di manzo del Lago dell’Ovest

La Zuppa del Lago dell’Ovest ha un gusto ricco, morbido e fresco e ha un colore molto invitante. È servita come antipasto prima del pasto principale.

Ben nota sulle tavole cinesi, la zuppa è un piatto locale del Zhejiang. Sembra che il suo nome derivi dalla somiglianza con il Lago dell’Ovest a cui il piatto si ispira. Anche se l’aspetto non promette nulla di semplice, i suoi ingredienti sono molto comuni ed è molto veloce da cucinare.

Ingredienti

330 g di filetto di maiale macinato o di manzo macinato

sale kosher

salsa di soia leggera

vino di riso Shaoxing

2 l. di brodo di pollo a basso contenuto di sodio, fatto in casa o acquistato al supermercato

amido di mais mescolato in acqua

4 albumi, leggermente battuti

pepe bianco

coriandolo tritato finemente

Preparazione

In una ciotola di medie dimensioni unire la carne con il sale, la salsa di soia e il vino di riso e mettere da parte. Far cuocere il brodo a fuoco medio-alto fino a quando non si riduce, aggiungere la carne macinata marinata mescolando per romperla. Quando la carne è appena cotta aggiungere gli albumi versandoli nel brodo bollente e mescolando con un paio di bacchette. Quando i bianchi d’uovo si sono solidificati, circa 30 secondi, aggiungere pepe bianco e sale a piacere. Spolverare con il coriandolo tritato e mescolare. Servire immediatamente.

7.Regione del Jiangsu

Pesce scoiattolo di Suzhzou

In Cina fra le portate di pesce più celebri c’è il Pesce Scoiattolo, piatto originario del Jiangsu e appartenente alla tradizione Huaiyang.

La leggenda vuole che sia nato con l’Imperatore Qianlong a meta del ‘700, quando, durante un’estenuante viaggio a sud, chiese al suo chef di cucinare una carpa dall’aspetto molto vivace in cui si era imbattuto.

Lo chef, per ricreare la “vivacità” del pesce, utilizzò tutte le tecniche da lui conosciute dando al piatto le sembianze di uno scoiattolo. Pesce Scoiattolo di Suzhou (松鼠桂鱼)

Ingredienti 

1 carpa

farina e amido di mais

funghi cinesi secchi

castagne d’acqua e 1 carota

aceto e vino di riso

salsa di soia scura e salsa piccante

scalogno e aglio

zucchero

zenzero grattugiato

concentrato di pomodoro

Preparazione

Pulire il pesce, togliere la testa, spinare e sfilettare, lasciare le due parti così ottenute attaccate alla coda, che rimarrà fissata ai due lati del pesce.

Disporre il pesce in orizzontale e fare dei tagli obliqui, senza tagliare la pelle, dopodiché girare il pesce e tagliare in verticale in modo da ottenere dei piccoli cubi.

Infarinare bene in un mix di farina e amido di mais e friggere in olio nel wok. Ripetere lo stesso procedimento per la testa del pesce che, una volta fritta, decorerà in maniera impeccabile il piatto.

Preparare la salsa, che andrà a condire il pesce, saltando nel wok i funghi, precedentemente reidratati, la carota, lo scalogno, le castagne d’acqua, l’aglio e lo zenzero. Aggiungere il concentrato di pomodoro diluito con un po’ d’acqua, il sale, l’aceto, lo zucchero, il vino, la salsa di soia e la salsa piccante. Far cuocere il tutto e versare sul pesce. Servire subito.

8.Regione del Fujian

Riso fritto del Fujian

Il riso fritto del Fujian è simile al normale riso fritto dei piatti cinesi, tranne che questo viene servito con una dose abbondante di salsa.

Oltre a contenere una grande varietà di ingredienti, fra i quali ci possono essere pollo, gamberi, capesante, salsiccia cinese, broccoli cinesi, carote, pomodori e uova, il riso fritto del Fujian è squisito per il suo condimento!

 Ingredienti

500 g di riso bianco precotto

Gamberetti freschi

broccoli cinesi a pezzetti

2-3 funghi shitake a dadini

1 spicchio d’aglio tritato

2 cipollotti verdi affettati

2 uova sbattute

vino di riso

pepe bianco e sale

brodo di pollo

Salsa di soia

Amido di mais e acqua

Preparazione

Mescolare il vino di riso con il sale e il pepe bianco e versare sopra i gamberetti. Coprire e lasciare marinare in frigo per 15 minuti. Scaldare l’olio a fuoco vivace, aggiungere l’aglio e i funghi e saltare per uno o due minuti assicurandosi che l’aglio non bruci. Aggiungere le verdure e i gamberetti e continuare a cuocere fino a quando le verdure sono morbide e il gambero è cotto.

In una piccola pentola, mettere insieme il brodo di pollo e la salsa di soia e far sobbollire. Lasciar cuocere un paio di minuti, sciogliere l’amido di mais in acqua e versare nella salsa. Lasciare addensare.

In un wok grande aggiungere le uova sbattute e cuocere a fuoco vivace, aggiungere il riso e il resto degli ingredienti, eccetto la salsa, e unire tutti insieme. Trasferire in una ciotola da portata e versare la salsa.

 

2018-11-24
Laura Bretti
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Postato da : Laura Bretti

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