Questa variante del nostro più comune cavolo ha origini in Cina, come dice il nome stesso, ed è una verdura tipicamente invernale, ricca di sostanze che fanno bene alla nostra salute
Il suo nome tecnico è brassica oleracea chinensis o pekinensis, più comunemente cavolo cinese o cavolo di Pechino, in cinese dabaicai. In Italia è poco conosciuto, ma in Cina la sua coltivazione risale a oltre 2000 anni fa ed è molto utilizzato, soprattutto cotto come contorno, in genere si può trovare nei ristoranti cinesi in Italia. Viene coltivato principalmente nella Cina meridionale e il periodo migliore per la raccolta è quello denominato “Piccola Neve” nei 24 periodi solari, da fine novembre alla prima parte del mese di dicembre. Come altre verdure, se consumato crudo, conserva meglio le sue proprietà, ma nei piatti della cucina cinese è più comune trovarlo cotto e condito in diversi modi. È uno dei pochi alimenti che stimolano il sapore “umami” (dal giapponese “saporito”), uno dei cinque recettori stimolati da particolari molecole che lo fanno percepire al nostro cervello come molto palatabile, ossia già salato al punto giusto. Vi sono diverse varietà di cavolo cinese, una di queste è chiamata bok choy o pak choy, nome derivato dal cantonese che significa letteralmente “verdura bianca”, che assomiglia di più a un sedano e a volte viene chiamato “cucchiaio” per la forma delle sue foglie.
Caratteristiche
Di colore verde chiaro, giallo e bianco, assomiglia a primo impatto alla lattuga romana. Le foglie sono lunghe, grandi e arricciate. Nel pak choy, invece, le foglie sono meno arricciate e più scure. Il sapore è dolce e delicato, più del comune cavolfiore e, a differenza delle nostre varianti, non emana un odore invadente nel momento in cui viene cucinato. È anche uno degli ortaggi meno costosi e meno calorici, ha solo 13 calorie per 100 g, e si è classificato al secondo posto fra i 41 alimenti vegetali più ricchi di nutrienti.
Proprietà
A basso contenuto calorico e privo di glutine, contiene calcio, potassio, acido folico, vitamine A e C, molta acqua, zolfo, ferro e magnesio, di conseguenza viene considerato un antitumorale naturale, con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, disintossicanti, di aiuto al sistema immunitario e regolatrici delle funzioni intestinali.
Quando e come usarlo
La costola centrale va scartata se troppo rigida, ma solo nelle foglie esterne. Crudo può essere consumato come insalata, da accompagnare a piatti più sostanziosi come carne o insaccati, mentre cotto può essere saltato in padella con aglio e olio senza lessarlo e, a chi piace, con peperoncino o erbe aromatiche di stagione. Di solito in Cina si accompagna ai noodles o viene stufato nelle zuppe, ma la tradizione pechinese lo vuole brasato accompagnato alla pancetta.
Tratto da Cina In Italia di dicembre 2017