Per gli amanti degli sport invernali anche in Cina gennaio è il mese migliore e la località più frequentata dai turisti è sicuramente Harbin, la capitale della provincia cinese dello Heilongjiang, nel nord-est del Paese
Ribattezzata la “Città del ghiaccio” è la meta invernale più gettonata grazie anche al tradizionale Festival Internazionale delle sculture di ghiaccio e neve che, giunto alla 34° edizione, si ripete ogni anno.
Dal clima continentale con inverni freddissimi ed estati miti, la provincia dello Heilongjiang è la più gelida di tutto il Paese. Vi crescono molteplici specie animali, come la tigre della Manciuria e il cervo maculato, e vegetali, come il pino rosso o il larice.
Culla delle dinastie Jin (1115-1234) e Qing (1644-1911), la città fu però fondata con il nome di Harbin nel 1898 ad opera dei russi come capolinea della Ferrovia della Manciuria Meridionale sviluppata per collegare Vladivostock a Dalian. Passeggiando per la città, l’influenza russa è evidente, non solo nell’architettura ma anche nella cucina. Ad Harbin, infatti, è possibile assaporare prelibatezze cinesi e russe, come ravioli cinesi, spiedini di agnello e insalate russe.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Harbin è stata luogo delle atrocità del programma Unità 731, programma di ricerca giapponese di armi batteriologiche.
Cosa visitare
L’evento più atteso è il tradizionale Festival del Ghiaccio e della Neve, in cui artisti da tutto il mondo partecipano alla creazione di fenomenali sculture realizzate con ghiaccio e neve. Da visitare è la Cattedrale di Santa Sofia, il miglior esempio di architettura russa. Vi è poi la strada Zhongyang Dajie, in cui la fusione tra Cina e Russia si fa ancora più forte.
Per gli amanti dello sci la stazione più importante è sicuramente quella di Yabuli, la più famosa della Cina. Inoltre, a qualche ora da Harbin, imperdibile il fantastico paesaggio del Lago Jingpo.
Curiosità
La provincia dello Heilongjiang, vista sulla mappa, ha la forma di un cigno in volo. Il suo significato letterale è “fiume del drago nero”, che non è altro che il nome cinese del fiume Amur. Per secoli, vista la scarsa popolazione che vi abitava, il territorio era chiamato “vaste lande desolate del nord”.
Informazioni utili
Quando andare: il periodo migliore per visitare Harbin è l’inverno, in cui la neve e gli sport invernali la rendono una città vivace nonostante le temperature minime che si aggirano intorno a -40°C. Si consiglia, per questo, un abbigliamento termico con scarponi da neve e giacconi antivento.
Come spostarsi: spesso trovare un taxi libero durante il periodo del Festival è molto difficile, se non impossibile. È per questo che si consiglia di noleggiarne uno in anticipo per farsi accompagnare per l’intero soggiorno.
Tratto da Cina In Italia gennaio 2018